A che punto sono le primarie Repubblicane
Il vantaggio di Trump a livello nazionale sembra insormontabile, ma quello in Iowa meno
A che punto sono le primarie Repubblicane
Questa settimana si è tenuto il primo dibattito delle primarie del Partito Repubblicane tra otto candidati e ha avuto 13 milioni di spettatori. L’ex presidente Donald Trump ha invece deciso di non partecipare sfruttando il vantaggio nei sondaggi e decidendo di dare al suo posto un'intervista con l'ex conduttore di Fox News Tucker Carlson.
All’inizio delle vere e proprie primarie mancano circa 140 giorni, quattro mesi e mezzo. Il 15 gennaio si terranno infatti i caucus in Iowa, il primo Stato a votare. Ma a che punto siamo adesso?
La media di FiveThirtyEight mostra che Donald Trump è al 52,0% nei sondaggi con un vantaggio superiore ai trentacinque punti sul governatore della Florida Ron DeSantis fermo al 14,7%. Dopo c’è l’imprenditore Vivek Ramaswamy con il 9,9%, l’ex vicepresidente Mike Pence con il 4,1%, l’ex ambasciatrice Nikki Haley con il 3,8%, il senatore della South Carolina Tim Scott con il 3,7% e l’ex governatore del New Jersey Chris Christie con il 3,4%. Gli altri candidati si fermano sotto l’1%.
I trend degli ultimi quattro-cinque mesi mostrano che Trump è sostanzialmente stabile, mentre DeSantis ha avuto un consistente peggioramento (a metà aprile era al 26%), mentre Ramaswamy sta crescendo da metà agosto. Gli altri candidati, al netto di qualche oscillazione, non si sono mossi molto nei sondaggi.
È possibile che si registrerà un’ulteriore crescita di Ramaswamy che insieme a Haley e DeSantis è uscito abbastanza bene dal dibattito, secondo un sondaggio FiveThirtyEight, Washington Post e Ipsos su un panel di 775 elettori repubblicani pre e post dibattito presidenziale.
Bisogna però tenere conto che il fatto che le primarie avvengano una dopo l’altra e non tutte insieme fa sì che contino moltissimo gli Stati iniziali dove si può acquisire un momentum che spinge la campagna elettorale. Questo è il motivo per cui l’Iowa è importante.
I sondaggi nell'Iowa sono ancora pochi, ma lunedì è uscito quello condotto da Selzer & Co, per il Des Moines Register e NBC. La Selzer & Co è uno dei migliori istituti di sondaggi degli Stati Uniti per quanto riguarda i sondaggi in Iowa.
Il sondaggio, condotto tra il 14 e il 16 agosto su 1.126 probabili elettori, ha mostrato che Trump ha il 42% dei consensi, DeSantis il 19%, Scott il 9%, Haley e Pence il 6% e gli altri si fermano al massimo al 5%.
Il sondaggio Selzer è in linea con quello condotto tra il 28 luglio e il 1 agosto su 432 probabili elettori da Siena College e New York Times che vedeva Trump al 44%, DeSantis al 20%, Scott al 9% e gli altri al 5% o sotto.
Come ha evidenziato l’analista Nate Silver nella sua newsletter, Silver Bulletin, i dati in Iowa indicano che Trump non è inevitabile. Un largo vantaggio a fine dell’estate infatti non assicura necessariamente la vittoria poi a gennaio. La differenza media tra i due è di 17 punti guardando allo storico di entrambi i partiti fino al 1980. Dal 2004 al 2019 nessuno dei candidati che era primo è poi effettivamente arrivato alla prima posizione con l’eccezione di Hillary Clinton nel 2016 che però quasi pareggiò con Bernie Sanders. Secondo Silver, complessivamente Trump è in una buona posizione, ma i sondaggi in Iowa sono il suo punto debole.
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