Biden ha presentato il suo ambizioso budget
Nel numero di questa settimana analizziamo il budget annuale presentato da Joe Biden e parliamo del fallimento della Silicon Valley Bank
Biden ha presentato il suo ambizioso budget
Nella giornata di giovedì Joe Biden ha presentato il suo budget, ovvero la proposta di spesa in cui, ogni anno, la Casa Bianca delinea le sue priorità politiche. Fra gli obiettivi del presidente ci sono quelli di ridurre il deficit, alzare le tasse alle fasce più ricche della popolazione e aumentare le spese militari.
Il programma ambizioso di Biden, che non ha alcuna possibilità di essere approvato dalla Camera dei Rappresentanti guidata dai Repubblicani, rappresenta l'inizio di quello che sarà il percorso politico per la sua definitiva approvazione. Il budget presentato dal presidente, infatti, non è un provvedimento legislativo, ma soltanto un piano programmatico presentato al Congresso, che poi potrà seguire o meno quelle che sono le sue indicazioni.
Ma cosa contiene nello specifico il budget presentato da Biden? Si tratta di un piano ambizioso che contiene molte delle priorità dei democratici: fra queste, vi è sicuramente l'aumento delle tasse sulle fasce più ricche della popolazione per finanziare misure di spese sociali. Biden, infatti, punta ad istituire una tassa minima del 25% sullo 0.01% della popolazione che guadagna più di 100 milioni di euro l’anno, aumentare la corporate tax al 28% (dal 21% attuale), ridurre gli incentivi per quelle aziende che fanno profitti in stati con bassa tassazione e rovesciare alcuni dei tagli fiscali fatti da Trump.
Attraverso questo aumento della tassazione Biden punta ad aumentare la spesa sociale per la classe media e le fasce più povere della popolazione (in quest’ottica Biden ha proposto il ritorno del credito fiscale per i genitori con figli piccoli, pensato durante la pandemia e scaduto nel 2021), oltre a ridurre il deficit, che rappresenta una priorità sia per i Democratici che per i Repubblicani.
Sono previsti investimenti importanti anche sulla sanità: Biden richiede, infatti, di porre un tetto di 35 dollari mensili al prezzo dell'insulina, rendere permanenti alcuni sussidi dell'Obamacare ed investire per ridurre le spese dell'assicurazione sanitaria. Il presidente mira, inoltre, a rendere più accessibili i college, aumentando i sussidi statali oltre ad estendere a tutti i bambini il diritto di accedere all'asilo. Fra gli obiettivi c’è la richiesta di alzare il discretionary budget per il Dipartimento della Difesa (ovvero la cifra massima che quest’ultimo può spendere) a 842 miliardi di dollari, con un aumento del 3.2% rispetto all’anno precedente.
Il piano prevede un aumento del discretionary funding di natura non militare (possono comprendere gli investimenti per trasporti, aiuti ed educazione. Esiste anche il mandatory funding, che riguarda la spesa sociale, ed il cui innalzamento avviene in automatico, senza passare per il Congresso). La Casa Bianca ha puntato molto su questo aspetto, sottolineando come l’aumento delle spese militari sia accompagnato da una crescita anche in altri settori.
Ampio spazio è stato ovviamente riservato anche alla politica estera: il budget richiede infatti 753 milioni di dollari per aiuti militari all’Ucraina, e ben 6 miliardi per aiuti di altra natura sia allo stato guidato da Zelensky che ad altri alleati. Ulteriori 9 miliardi di dollari sono previsti per rafforzare la presenza americana nelle zone dell’Indo-Pacifico, in maniera tale da contrastare la crescita cinese nell’area. Biden spera di rafforzare anche il confine meridionale, aumentando i fondi per la sicurezza della zona e per combattere i trafficanti di droga che l’attraversano.
Diversi analisti hanno sottolineato, invece, come manchi una visione strategica per quanto riguarda la Social Security (ovvero il sistema pensionistico americano). Questa non vedrà alcun taglio (come richiesto da alcuni Repubblicani), ma non vi è alcun piano per renderla sostenibile in ottica futura, dal momento che secondo le proiezioni l’agenzia è destinata ad eccedere il proprio budget per pagare le pensioni entro una decina d’anni.
Il budget ci dice molto sulle ambizioni di Biden
Il presidente Biden ha presentato il proprio budget con un discorso a Philadelphia, nel quale ha indicato i suoi obiettivi. “Il mio obiettivo è investire nell’America e togliere un fardello a tutte le famiglie che vivono qui”, ha sottolineato il presidente, “troppa gente è rimasta indietro ed è trattata come se fosse invisibile”. Sull’aumento delle tasse per le fasce più ricche della popolazione, l’inquilino della Casa Bianca ha sottolineato come “nessun miliardario dovrebbe pagare meno tasse di qualcuno che lavora come insegnante o pompiere”.
Lo stesso staff del presidente ha sottolineato la scelta di presentare il budget in un discorso pubblico tenuto davanti alla gente e non in un suo ufficio alla Casa Bianca: l’obiettivo è quello di sottolineare ancora una volta chi è destinato a trarne beneficio, ovvero la classe media e i lavoratori.
Come evidenziato da molti analisti, il budget presentato da Biden non indica solo la volontà politica di spingere in maniera più aggressiva sull’agenda Democratica (anche perché difficilmente molte delle proposte andranno in porto), ma rappresenta anche un vero e proprio piano elettorale che indica le priorità del presidente in quella che sarà la campagna per la rielezione, nel 2024.
Il Partito Repubblicano ha rigettato il budget di Biden
Come prevedibile, i Repubblicani hanno subito risposto al budget presentato da Biden, mostrandosi molto critici. Il nuovo chairman dell’House Budget Committee, Jodey Arrington, ha infatti affermato: “Il nuovo budget contiene il più alto livello di tassazione, spese e deficit della storia americana”, mentre il senatore Charles Grassley l’ha definito “una road-map per la rovina fiscale”.
Quest’opposizione è importante nell’ottica di quelli che saranno i prossimi passi. Spetterà infatti ora ai due rami del Congresso presentare il proprio budget: i Repubblicani, che controllano la Camera, elaboreranno una loro proposta, che sicuramente conterrà la volontà di tagliare notevolmente i costi e le spese del governo. A partire da queste basi, poi, si tratterà per arrivare all’approvazione definitiva.
I rischi dopo il fallimento della Silicon Valley Bank
Una delle notizie più importanti della settimana, negli Stati Uniti, è quella riguardante il fallimento della Silicon Valley Bank, la sedicesima banca più grande americana ed una delle principali per quanto riguarda i finanziamenti al settore tecnologico. Subito dopo la Federal Deposit Insurance Corp. ha creato una nuova banca per trasferirvi tutti i depositi, in modo da non bloccare i soldi dei correntisti assicurati: la copertura assicurativa dell’agenzia copre, infatti, tutti i depositi fino a 250.000 dollari, mentre non è ancora chiaro quanto potranno prelevare coloro che hanno saldi superiori.
Questo ha subito suscitato timori relative a possibili conseguenze sull’economia. La situazione al momento appare sotto controllo, ma non esente da alcuni pericoli: molte banche regionali potrebbero infatti trovarsi in difficoltà a causa della sfiducia generata da questa situazione. A sua volta questo potrebbe scatenare un altro effetto negativo, ovvero che le banche non si fidino più le une delle altre e smettano di prestarsi i soldi tra loro, come avvenuto già nel 2008.
La situazione, dunque, andrà monitorata con attenzione.
Le altre notizie della settimana:
Nel corso dell’ultima settimana, il governatore della Florida Ron DeSantis (considerato fra i papabili candidati alla presidenza nel Partito Repubblicano), ha tenuto un viaggio in California, nella quale ha duramente criticato le politiche progressiste dello stato: “Gli americani hanno votato per questo esperimento politico, ed hanno votato con i piedi. Negli ultimi anni c’è stato un esodo da parte dei cittadini provenienti dagli stati democratici”.
Questo ha riacceso la polemica con il governatore democratico della California Gavin Newson, che negli scorsi anni aveva comprato spazi pubblicitari in Florida per attaccare lo stesso DeSantis, accusato di “attaccare la libertà proibendo libri, rendendo più difficile il voto, restringendo la libertà di discussione nelle classi”.
Mike Pence ha presentato una mozione per bloccare un mandato di comparizione nei suoi confronti, emanato per chiarire il suo ruolo nel corso dell’assalto al Congresso avvenuto il 6 gennaio 2021. L’ex vicepresidente sostiene infatti che, in quanto membro del potere legislativo, fosse coperto dallo scudo penale previsto dalla Costituzione (pur riconoscendo esplicitamente gli errori compiuti da Trump in quei giorni).
La crescita dell’occupazione, nel mese di febbraio, ha superato le aspettative. I dati mostrano, infatti, come siano stati aggiunti 311.000 nuovi posti di lavoro e come il tasso di disoccupazione sia sceso al 3.6 percento. Questi numeri superano le previsioni iniziali, che parlavano di circa 225.000 posti in più.
L'ex presidente Donald Trump sarebbe molto vicino a essere incriminato dalla procura distrettuale di Manhattan per il suo coinvolgimento nella storia della pornostar Stormy Daniels.
Nel 2016 verso la fine della campagna elettorale Michael Cohen, l'ex faccendiere di Trump, pagò 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels per tenerla tranquilla ed evitare che parlasse della presunta relazione che aveva con Trump. Questi soldi sono poi stati rimborsati dall'ex presidente a Cohen. Il procuratore distrettuale ha offerto a Trump la possibilità di testimoniare davanti al gran giurì che sta esaminando le prove del caso. Questa, spiega il New York Times, sarebbe una mossa insolita se le accuse non fossero imminenti. Sono già state interrogate almeno altre sei persone davanti al gran giurì.
Gli elettori dell'Oklahoma a grande maggioranza hanno respinto al referendum la "Question 820" che avrebbe permesso l'uso ricreativo della marijuana sopra i 21 anni. Ad aver votato contro è stato il 61,7 per cento degli elettori e a favore il 38,3 per cento. Il No ha vinto in tutte le contee dell'Oklahoma, anche se nelle principali città (Oklahoma City e Tulsa) i due schieramenti erano vicini al 50 per cento. L'affluenza è stata molto bassa, anche perché non c'erano altre elezioni in contemporanea.