Che cos’è l’American Families Plan proposto da Joe Biden
L’American Families Plan di Biden, i dati economici, il Censimento e le altre notizie della settimana.
Che cos’è l’American Families Plan proposto da Joe Biden
Joe Biden non ha intenzione di stoppare la sua spinta riformatrice, e dopo aver fatto approvare l’American Rescue Plan (un enorme pacchetto di stimolo da 1900 miliardi di dollari, volto a combattere la crisi economica generata dal Covid-19) e lanciato l’altrettanto esoso piano infrastrutturale, il presidente degli Stati Uniti è pronto a spostare l’attenzione sull’American Families Plan, portato al centro della discussione nel suo primo discorso al congresso (qui il testo integrale, con la risposta repubblicana. Potete leggere anche il nostro resoconto sui primi cento giorni di presidenza).
Quest’ultimo provvedimento, considerato legato al piano sulle infrastrutture (che punta ad un grosso ammodernamento della rete americana, per superare le criticità ed adeguarla ai nuovi canoni green), risponde agli sforzi presidenziali per rilanciare l’economia puntando sulla sostenibilità e sulla crescita della classe media.
Ma cosa contiene nello specifico questo piano? Di seguito alcuni punti principali:
Aiuti alle famiglie per permettere l’educazione dei figli. L’obiettivo dichiarato della presidenza è quello di far sì che le famiglie della classe media non debbano spendere più del 5% del loro reddito per l’educazione dei figli.
Nel piano è previsto uno sforzo da 109 miliardi di dollari per concedere a tutti gli studenti due anni di collage gratuito. A coprire le spese sarebbe per il 75% il governo federale, mentre la restante parte spetterebbe ai singoli stati.
Il presidente Biden punta anche a rafforzare ed estendere i sussidi Pell Grant, forniti dal governo federale per permettere gli studi a persone provenienti da famiglie disagiate.
Previsto anche un investimento da 200 miliardi di dollari per rendere accessibile a tutti la pre-school, bene o male l’equivalente della nostra scuola dell’infanzia.
Particolare attenzione è riservata anche alle insegnanti: nella proposta sono presenti investimenti per migliorare la paga e soprattutto per implementare corsi volti ad accrescere le competenze.
Presente poi un investimento da 25 miliardi per espandere gli aiuti sul cibo per i bambini più svantaggiati nel paese.
Con il piano, inoltre, si punta a rendere permanenti alcuni strumenti già attualmente presenti, come gli assegni per le famiglie con figli e sussidi per rendere più accessibile l’accesso alle tutele sanitarie.
Particolarmente delicato e divisivo è il tema delle coperture economiche. Biden ha già dichiarato di voler utilizzare l’aumento della tassazione per finanziare parte del piano. Innanzitutto il presidente punta a cancellare i tagli fiscali sui ricchi fatti da Trump, riportando al 39.6% l’aliquota per la tassa marginale sul reddito per le persone che percepiscono più di 400.000 dollari annui (al di sotto di questa cifra non ci sarà alcun cambiamento).
Ad essere colpiti dall’aumento della tassazione sarebbero anche le famiglie che guadagnano più di 1 milione di euro l’anno tramite plusvalenze. Sono previsti inoltre anche altri meccanismi, che in ogni caso andrebbero a colpire esclusivamente le persone ad alto reddito, senza toccare la classe media.
Il tutto sarebbe accompagnato da un investimento di 80 milioni di dollari per rafforzare l’IRS, l’agenzia governativa americana che si occupa della riscossione dei tributi.

Gli incoraggianti dati economici
Questa settimana è uscito il dato del Pil tra gennaio e marzo 2021: +1,6% rispetto agli ultimi tre mesi del 2020. È andato meglio del previsto e la crescita è dovuta ai consumi, agli investimenti nel business, alla spesa governativa e alle case. È probabile che il Pil degli Stati Uniti si riprenda completamente dalla pandemia entro il secondo trimestre del 2021, ma per il mercato del lavoro potrebbe essere necessario più tempo.
Una parte consistente della crescita economica è dovuta ai piani approvati dal Congresso, tra cui l’American Rescue Plan di Joe Biden. Nel primo trimestre del 2021 infatti la spesa pubblica non in Difesa ha avuto il maggior aumento dal 1963. Gli aiuti stanno facendo anche salire i risparmi personali degli americani in quanto tra dicembre e gennaio milioni di persone hanno ricevuto $2000 di sostegno economico.
Come previsto sta anche aumentando l’inflazione. I prezzi sono cresciuti dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Secondo il consenso economico, l’inflazione continuerà a salire nel breve termine.
Il nuovo censimento ed i riflessi sulle elezioni americane
In settimana il Census Bureau (l’ufficio che si occupa dei censimenti) ha pubblicato i risultati dell’ultimo censimento decennale svolto negli Stati Uniti. Un dato non di poco conto per il mondo politico, perché in base ad esso vengono ridefiniti i collegi della Camera assegnati a ciascuno stato. Di conseguenza questo influisce anche sul numero di Grandi Elettori nelle presidenziali, essendo questi ultimi assegnati in base alla somma degli eletti nelle due ali del Congresso.
I censimenti si svolgono negli Stati Uniti ogni dieci anni e parte nel mese di aprile, con particolari criteri di riservatezza e la “regola dei 72 anni”, che proibisce di rendere pubblici i dati sui singoli cittadini prima che siano trascorsi, appunto, 72 anni.
In ogni caso, l’aspetto politico più interessante riguarda il cambiamento delle mappe elettorali. Attualmente, rispetto alle elezioni dello scorso novembre, Biden perderebbe tre voti al Collegio Elettorale, a causa seggi cinque stati che l’hanno sostenuto, contro i due che ne guadagnano.
Nel complesso:
Perdono un seggio: California, New York, Illinois, Michigan, Pennsylvania, West Virginia e Ohio.
Guadagnano un seggio: Colorado, Oregon, Montana, Florida, North Carolina.
Guadagna due seggi: Texas.
Ora si apre la battaglia riguardante il gerrymandering, ovvero la possibilità di ridisegnare i distretti della Camera in modo da favorire il partito che attua tale strategia. Questo può avvenire solo in alcuni stati, giacché in numerose parti del paese questo compito è affidato ad una commissione indipendente.
Le altre notizie della settimana
Nel numero della scorsa settimana avevamo parlato della possibilità di rendere Washington DC il 51esimo stato dell’unione. Il senatore democratico Joe Manchin, però, si è opposto a questa possibilità, rendendo quasi impossibile il passaggio nella Upper House.
Il suo voto, infatti, è determinante per la maggioranza del partito dell’asinello (ma in ogni caso è improbabile trovare repubblicani disposti ad appoggiarla per rompere il filibuster).
Dopo la Georgia, anche la Florida ha approvato nuove leggi che rendono più difficile l’accesso al voto. Anche in questo caso il Partito Repubblicano ha giustificato la misura parlando della necessità di rendere più sicuro il processo elettorale, ma ad essere colpite sono principalmente le fasce di colore che votano per lo più democratico.
La campagna di vaccinazione negli Stati Uniti sta mostrando i suoi frutti, con il 44% della popolazione che ha ricevuto almeno una dose. Negli ultimi giorni, però, si registra un cospicuo calo delle somministrazioni giornaliere. Stando a quanto riportato da alcuni media inoltre, in molti stati (soprattutto repubblicani) ci sarebbe un problema con le adesioni, vista la percentuale di persone che ha dichiarato di non voler ricevere il siero.
In ogni caso, visti i frutti della campagna di vaccinazione che stanno portando ad un calo di contagi e decessi, il sindaco di New York Bill De Blasio ha annunciato un ritorno alla normalità per la città a partire dal 1 luglio
Il presidente Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo volto all'istituzione di una task force per promuovere la crescita sindacale. A guidarla sarà Kamala Harris, affiancata da esponenti dell'amministrazione e consiglieri della Casa Bianca.
Potrebbe esserci un nuovo contendente nella sfida per il Senato in Pennsylvania. Il deputato Conor Lamb, un moderato, ha parlato della possibile candidatura ad un incontro fatto con i donatori.
Lamb nel 2018 vinse una complicata elezione in un distretto particolarmente favorevole al Partito Repubblicano. Al momento il favorito appare essere il vice-governatore ed ex sindaco di Braddock John Fetterman.
Per questa settimana è tutto. Grazie di averci letto. Se la newsletter ti è piaciuta condividila.
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