Chi è la nuova giudice della Corte Suprema
Chi è la nuova giudice della Corte Suprema
Giovedì scorso il Senato ha confermato Ketanji Brown Jackson come nuova giudice della Corte Suprema, una nomina che permette di avere per la prima volta nella storia una donna di colore nella massima istituzione giudiziaria. A votare a favore sono stati tre repubblicani (Susan Collins, Lisa Murkowski e Mitt Romney), oltre all'intero caucus democratico.
Dei momenti salienti delle audizioni al Senato abbiamo parlato più volte negli ultimi due numeri della newsletter. Ma chi è Ketanji Brown Jackson? Nata a Washington DC nel 1970, è cresciuta a Miami, in Florida, figlia di un padre avvocato divenuto Chief Attorney per la Miami-Dade County School Board e una madre direttrice alla New World School of the Arts.
Ketanji Brown Jackson ha poi proseguito la sua brillante carriera all'Università di Harvard, dove ha sempre ottenuto il massimo dei voti: negli anni della sua crescita, inoltre, si è messa in mostra per la partecipazione ad alcuni concorsi relativi all'oratoria e al pubblico dibattito.
Fra il 1999 e il 2000, per una curiosa coincidenza, ha servito come cancelliere del giudice della Corte Suprema Stephen Breyer, lo stesso del quale vent'anni dopo ha preso il posto nella massima istituzione giudiziaria. A riguardo di quell'esperienza, ha affermato: "Il giudice Breyer è stato un capo e un mentore incredibile. In qualità di Cancelliere io aiutavo i giudici nel redigere le loro opinioni e assicurare che i loro pensieri fossero accuratamente trascritti. È stata un'enorme opportunità per vedere come funzionasse il sistema giudiziario".
Negli anni successivi Ketanji Brown Jackson ha lavorato nel privato, prima presso lo studio legale Goodwin Procter e poi con Kenneth Feinberg presso lo studio legale ora chiamato Feinberg & Rozen. Dal 2003 al 2005 è stata assistente consigliere speciale presso la United States Sentencing Commission, oltre ad aver ricoperto il ruolo di Federal Public Defender nel District of Columbia. Negli anni ha anche lavorato alla US Sentencing Commission: in un report del NAACP Legal Defense and Educational Fund si legge come abbia dimostrato una "costante preoccupazione circa l'equità fondamentale degli emendamenti proposti e il trattamento imparziale delle persone condannate per un reato".
La sua ascesa è proseguita negli anni della presidenza Obama, che l'ha nominata come District Court for the District of Columbia, nel seggio lasciato vacante da Henry H. Kennedy Jr., e poi grazie a Biden che, lo scorso anno, ha effettuato la nomina alla Corte d'Appello di Washington DC. Nelle audizioni per queste due nomine l'atteggiamento repubblicano fu molto meno duro di quanto mostrato questa volta, con diversi esponenti del GOP che hanno votato a favore.
Con la nomina alla Corte Suprema, i giornali americani hanno analizzato a più riprese quella che è la sua filosofia giudiziaria, con Sahil Kapur di NBC News che ha affermato: "Jackson è certamente vicina alle posizioni del Partito Democratico e all'agenda del movimento progressista, grazie alla sua relativa giovinezza, al passato come difensore pubblico e alla storia di sentenze favorevoli ai lavoratori".
Per POLITICO, "Jackson è popolare tra gli attivisti legali liberal che puntavano a sostituire Breyer con un giudice disposto a impegnarsi nella lotta ideologica con i conservatori della corte".
Le mosse di Biden sui debiti studenteschi
In un numero della newsletter pubblicato qualche mese fa vi avevamo parlato dell’enorme problema dei debiti studenteschi, che crea una seria ipoteca sulla possibilità che le nuove generazioni hanno nel crearsi un futuro. Per questo motivo in casa democratica era aumentato il pressing nei confronti del presidente Biden, con numerosi attivisti che hanno provato a spingere l’inquilino della Casa Bianca alla cancellazione di almeno una parte di questo enorme debito.
Biden sul tema è sempre rimasto tiepido, ma questa settimana ha scelto in ogni caso di andare incontro alle difficoltà degli studenti, estendendo la moratoria che mette in pausa i pagamenti fino al prossimo 31 agosto, spostando la deadline inizialmente fissata per il 1 maggio. Il presidente a riguardo ha affermato: “Questo tempo aggiuntivo aiuterà i mutuatari a raggiungere una maggiore sicurezza finanziaria e sosterrà gli sforzi del Dipartimento dell'Istruzione per continuare a migliorare i programmi di prestito studentesco”.
Nonostante l’azione sul tema dell’amministrazione Biden sia inferiore alle attese di parte del suo partito, l’operato del presidente rappresenta comunque un passo avanti sul tema. D’ora in avanti, infatti, vengono cancellate le riassegnazioni dei debiti delle persone inadempienti ad agenzie private, fattore che porta un aumento dei tassi di interesse e un basso punteggio di credito che rende difficile finanziamenti importanti come l’apertura di un mutuo o la possibilità di avere alloggi in affitto.
Alcuni repubblicani restano ambigui sulle relazioni con la Russia
I sei repubblicani alla Camera dei Rappresentanti Andy Biggs (Arizona), Warren Davidson (Ohio), Marjorie Taylor Green (Georgia), Paul Gosar (Arizona), Thomas Massie (Kentucky) e Scott Parry (Pennsylvania) hanno scelto di votare contro i progetti di legge volti a ritenere la Russia responsabile per l’invasione dell’Ucraina, in particolar modo per il disegno che porterebbe il governo a raccogliere prove relative ai crimini di guerra commessi durante il conflitto.
Tre di questi (Gaetz, Greene e Massie) hanno espresso parere contrario alla fine delle normali relazioni commerciali con Russia e Bielorussia, misura passata con un inedito 100-0 al Senato. Ai voti negativi per il disegno di legge volto a vietare le importazioni di petrolio, carbone e gas russi, si sono uniti anche due esponenti democratici (Ilhan Omar e Cori Bush).
Il fatto che diversi repubblicani abbiano scelto di votare contro questa misura ha scatenato le accuse da parte del Partito Democratico, che ha attaccato gli avversari politici identificandoli come filo-Putin.
Le altre notizie della settimana
Il dipartimento di Giustizia si trova di fronte a un difficile dilemma, dal momento che sta valutando tre deferimenti criminali del Congresso diretti a ex funzionari di Trump alla Casa Bianca. Questi pongono spinosi problemi legali per un dipartimento che storicamente ha difeso l'immunità degli alti funzionari dell'amministrazione di fronte alle citazioni del Congresso.
Sono sorte alcune polemiche intorno a Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca che dovrebbe lasciare presto il suo lavoro per condurre uno show televisivo sulla MSNBC. Queste derivano dal fatto che il contratto, contrariamente a quanto accaduto in passato, è stato negoziato quando era ancora alle dipendenze del presidente.
Un gruppo bipartisan di senatori vuole iniziare a convocare formalmente riunioni per cercare di riavviare gli sforzi di riforma dell'immigrazione, che rappresenterebbe un modo per mantenere vive le speranze di modifiche al sistema proprie dei democratici. Tutti i tentativi effettuati lo scorso anno sono andati a vuoto, ed anche ora la strada si presenta in salita. Ad aver riunito i gruppi sono stati il repubblicano Thom Tillis (R-N.C.) e il democratico Dic Durbin (D-Ill.).
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scelto di appoggiare Mehmet Oz nella corsa al Senato in Pennsylvania, con il personaggio televisivo (discusso per alcune sue posizioni, come quella a favore dell’idrossiclorochina come cura per il Covid-19) che appare fra i papabili per ottenere la nomination repubblicana.
La speaker della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi è risultata positiva al Covid-19. A riferire la notizia è stato il capo del suo staff Drew Hammil.
I democratici, guidati dai senatori Jeff Merkley e Jon Ossoff, stanno facendo un ultimo disperato sforzo per approvare una legislazione che vieti ai membri del Congresso di negoziare azioni. Le proposte sul tavolo sono diverse, ma appare non semplice raggiungere un’intesa sul tema.
Il Congresso statale dell’'Oklahoma ha approvato un divieto quasi totale dell'aborto, che arriva nel periodo in cui la Corte Suprema sta valutando una causa relativa a una legge che potrebbe ribaltare Roe v. Wade entro la fine dell'anno.
Il provvedimento statale, il Senate Bill 612, renderebbe impossibile l'esecuzione di un aborto "tranne per salvare la vita di una donna incinta in un'emergenza medica", punendo il reato fino a 10 anni di carcere.
Martedì scorso l’ex presidente Barack Obama è tornato alla Casa Bianca, accolto da Biden e diversi esponenti dell’amministrazione in una East Room gremita. L’occasione è stata data da un evento tenuto per promuovere gli sforzi per rafforzare l’Affordable Care Act, la legge sulla sanità che rappresenta una delle più grandi eredità della presidenza Obama.
Il membro della Camera dei Rappresentanti Fred Upton (R-Mich.), in carica dal lontano 1987, martedì scorso ha annunciato il suo ritiro in un discorso emozionante tenuto a Capitol Hill.