Come vanno le audizioni per la giudice scelta da Biden per la Corte Suprema
Le audizioni per la nuova nomina alla Corte Suprema
La settimana politica americana è stata scandita dalle audizioni tenute al Senato per la nomina del prossimo giudice della Corte Suprema effettuata da Joe Biden, che ha scelto Ketanji Brown Jackson. Dal punto di vista del processo di scelta, il momento più importante è arrivato nella giornata di venerdì, quando il Senatore della West Virginia Joe Manchin ha annunciato il suo voto favorevole. Si tratta di una presa di posizione cruciale, dal momento che lo stesso esponente in passato aveva contribuito ad affossare parti dell’agenda politica del suo partito, come ad esempio il Build Back Better Act.
La sua presa di posizione a favore della nomina segnala l’unità del Partito Democratico nel processo di scelta, rendendo di fatto certo che vengano trovati i cinquanta voti necessari per l’elezione. Già in passato Manchin aveva chiarito che sarebbe stato disposto a nominare un giudice della corte suprema dal profilo più liberal del suo, ma non aveva mai parlato nello specifico di Ketanji Brown Jackson.
Dati per certi i voti favorevoli di tutti i senatori democratici, dunque, resta da capire se ci saranno repubblicani che si schiereranno a favore della nomina. Parere contrario è arrivato dal leader al Senato Mitch McConnell, così come da Roger Marshall, per cui la nomina di Ketanji Brown Jackson non sarebbe un modo per unire il paese intorno alla costituzione ma solo uno per “portare avanti l’agenda di sinistra del presidente Biden”.
Fra i possibili voti a favore ci sono quelli di John Cornyn (R-TX) e Thom Tillis (R-N.C.) che votarono contrariamente un anno fa ma che hanno avuto interlocuzioni nel complesso positive con Ketanji Brown Jackson. Da capire invece le posizioni delle moderate repubblicane Lisa Murkowski e Susan Collins, con quest’ultima che in settimana ha dichiarato: “Abbiamo iniziato, ma c'è molto da fare. Nel fine settimana rifletterò a riguardo, ho chiesto anche alla Casa Bianca alcuni resoconti aggiuntivi”.
Nel Partito Repubblicano restano ancora alcuni senatori che non hanno chiarito pubblicamente la loro posizione. Si tratta di Mitt Romney (che però lo scorso anno votò contro la nomina sollevando perplessità sulle sue posizioni in materia di filosofia giudiziaria) e Rob Portman.
Dalle domande che gli esponenti repubblicani hanno posto in quel di Capitol Hill, in ogni caso, possono essere ricavate anche alcune analisi politiche. Il tono utilizzato dal G.O.P. è stato spesso ostile, nonostante gli appelli democratici volti a ricercare un consenso bipartisan, segno ulteriore della polarizzazione che caratterizza da alcuni anni la vita politica americana.
Il senatore del Texas Ted Cruz, ad esempio, ha tirato in ballo la divisiva “critical race theory”, citando alcuni libri basati sull’educazione all’antirazzismo presenti nel programma della Georgetown Day School, all’interno del cui board sedeva appunto la candidata alla Corte Suprema, che si è difesa in ogni caso specificando come il suo ruolo non implicasse decisioni sul curricolo scolastico.
Nel corso dei giorni, poi, i repubblicani hanno alzato i toni delle domande, interrogando Ketanji Brown Jackson sul valore della sua fede religiosa e tirando soprattutto in ballo un suo presunto atteggiamento troppo morbido nei confronti della pedopornografia, con il New York Times che ha evidenziato come queste fossero state portate avanti sulla base di distorsioni del significato di alcune scelte e prese di posizione avute durante la carriera. Sul tema si è registrata una certa aggressività anche da parte del senatore Lindsey Graham, da tempo sotto osservazione perché un anno fa votò a favore della nomina della candidata per la Corte d’Appello del District of Columbia ed è considerato fra i candidati che potrebbero esprimere parere favorevole.
Come sottolinea ancora il New York Times nella sua analisi, inoltre, un altro fattore evidenziato in queste settimane è rappresentato dalla distanza che sussiste fra i due partiti in tema di giustizia, con i repubblicani che hanno scavato a lungo nel passato della giudice per trovare fattori controversi. Quest'ultimo aspetto evidenzia quanto sarà difficile raggiungere accordi sulla riforma del settore (i cui tentativi negli ultimi anni sono andati spesso a vuoto), con il GOP schierato sulla difensiva e pronto ad accusare i democratici di essere troppo morbidi nei confronti del crimine, a maggior ragione dopo le violenze dell'estate 2020 e lo slogan "Defund The Police" lanciato da parte del Partito Democratico.
Cosa ci lascia il vertice annuale del Partito Repubblicano
In settimana si è concluso il vertice annuale dei membri del Partito Repubblicano alla Camera dei Rappresentanti, un altro dei diversi eventi che stiamo seguendo in queste settimane utili per capire quale potrebbe essere la linea politica in vista delle midterm. Uno degli aspetti più interessanti, da questo punto di vista, riguarda un certo distacco da Donald Trump e dalle accuse di brogli elettorali verso una linea vicina alle posizioni tradizionali conservatrici, con maggiore attenzione sui temi della sicurezza e del controllo della spesa pubblica.
Si tratta di un dato che non è di poco conto, visto che proprio alla Camera si registrava il maggior consenso per l'ex presidente all'interno del partito, pur considerando che questo resta comunque ancora discretamente alto. Conseguenza di questa progressiva svolta è stata una maggiore coesione all'interno del gruppo, che ha provato a superare le divisioni sorte negli ultimi mesi per concentrarsi principalmente sull'agenda di governo. Non è un caso che, a quanto trapeli, esponenti dell'estrema destra come Marjorie Taylor Greene non abbiano preso parola.
Il viaggio di Joe Biden in Europa
Questa settimana il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha svolto un viaggio in Europa con l’obiettivo di rafforzare il legame con gli alleati occidentali e rendere più salda la democrazia nei giorni macchiati dal sangue che scorre in Ucraina. La prima tappa è stata Bruxelles, dove ha partecipato ad un summit con gli altri leader mondiali, prima di spostarsi in Polonia per visitare le truppe americane di stanza nel paese.
Proprio a Varsavia, Biden ha fatto uno dei suoi discorsi più forti, affermando a riguardo di Vladimir Putin: “Per l'amor di Dio, quest'uomo non può rimanere al potere", salvo specificare che questa scelta spetta esclusivamente al popolo russo e non al presidente americano (molti opinionisti l’hanno considerata una clamorosa gaffe). L’inquilino della Casa Bianca ha anche effettuato un appello all’unità delle democrazie mondiali, parlando di nuove sanzioni nei confronti della Russia e di maggiori aiuti per gestire l’emergenza profughi ucraini.

Le altre notizie della settimana
Il giudice della Corte Suprema Clarence Thomas è stato dimesso dall’ospedale di Washington, DC dopo essere stato ricoverato per quella che un portavoce della corte ha descritto come un'infezione. Nel mentre, fanno scalpore alcune dichiarazioni della moglie, accusata di aver appoggiato alcuni tentativi operati da Donald Trump per rovesciare il risultato delle elezioni tenute nel 2020.
Il deputato democratico Filemon Vela si dimetterà nei prossimi giorni. Questo riduce ulteriormente il piccolo margine che i democratici hanno di maggioranza alla Camera dei Rappresentanti dopo le elezioni del novembre 2020.
È morta Madeleine Albright, già segretaria di Stato della seconda amministrazione Clinton e la prima donna a ricoprire quella carica nel 1997. Aveva 84 anni.
Donald Trump ha attaccato duramente il candidato repubblicano al Senato in Alabama Mo Brooks, per cui in passato aveva dato l'endorsement quando quest'ultimo aveva un ampio vantaggio sui concorrenti, ora evaporato.
Il senatore repubblicano dell’Indiana, Mike Braun ha detto pubblicamente di essere favorevole a lasciare decidere ai singoli Stati se legalizzare o meno i matrimoni misti tra due persone di etnie diverse resi legali a livello federale. La questione è regolata da una sentenza della Corte Suprema datata 1967.
Il candidato al Senato Eric Greitens (R) è stato accusato dall’ex-moglie di abuso sessuale e violenza domestica. Greitens, ex Governatore dello Stato, è un front-runner per la nomination repubblicana alle elezioni del Senato in Missouri.
L'Arizona Capitol Times ha riferito che l'ennesimo audit del processo elettorale di Maricopa County, ordinato dal Senato dello Stato dell'Arizona controllato dal GOP, si è concluso confermando il risultato delle elezioni, che il presidente Joe Biden ha vinto per poco più di 10.000 voti.
In Amazon si stanno svolgendo due referendum fra i lavoratori riguardanti la possibilità di formare un sindacato. Il primo in una struttura di Staten Island, il secondo a Bessemer, in Alabama. Negli ultimi anni l'azienda ha intensificato gli sforzi per impedire la sindacalizzazione dei suoi operai, anche con campagne intimidatorie nei confronti dei dipendenti.
Il governatore del Texas ha dichiarato lo stato d’emergenza in undici contee a causa di un vasto incendio che ha colpito più di 45.000 acri.
Il presidente Biden ha avvertito il presidente cinese Xi Jinping che Pechino subirà pesanti conseguenze nel caso in cui dovesse fornire "sostegno materiale" alla Russia durante l'invasione dell'Ucraina, ha affermato venerdì la Casa Bianca.
Dopo un processo di quattro giorni, la giudice di Corte d’Appello del Maryland Lynne A. Battaglia ha dichiarato ufficialmente “incostituzionale” la mappa approvata dalla Legislatura Statale del Maryland in quanto considerata in contrasto con la Free Election Clause della Maryland Declaration of Rights. La controversia (ennesimo capitolo della lotta al Gerrymandering) era sorta già lo scorso anno, quando il Governatore Repubblicano Larry Hogan aveva formato una Commissione composta da democratici, repubblicani e indipendenti, la quale aveva redatto una mappa equa largamente favorita dall’elettorato dello stato.
Tuttavia, l’Assemblea controllata dai democratici aveva invece votato a favore di un piano fortemente sbilanciato a favore del Partito dell’Asinello. Hogan aveva posto il veto all’approvazione della mappa, rapidamente superato dall’Assemblea.