Cosa ci lascia il discorso di Trump al Congresso
Il discorso record: un'ora e quarantacinque minuti davanti al Congresso
Cosa ci dice il discorso di Trump
Il secondo articolo della Costituzione impone al presidente americano di presentarsi annualmente davanti al Congresso in seduta unificata per aggiornare il paese sulla situazione politica e raccomandare le misure legislative che ritiene necessarie. Questo evento, noto come “Discorso sullo Stato dell’Unione” è molto seguito, ragion per cui la performance dell’inquilino della Casa Bianca è sicuramente importante. Almeno secondo le norme di legge, nel primo anno di una nuova amministrazione questo appuntamento non sarebbe previsto, ma dal 1981 c’è comunque l’usanza di farlo, anche se in veste non ufficiale.
Il presidente in carica non ha fatto eccezione: martedì, infatti, davanti a deputati e senatori, il tycoon ha pronunciato l’intervento di questo genere più lungo nella storia americana, con una durata record di un’ora e quarantacinque minuti (l’abbiamo tradotto integralmente e si può leggere qui). Nel complesso, è stato esattamente ciò che ci si poteva aspettare da Trump: una vigorosa difesa del proprio operato, con toni trionfalistici, attacchi agli avversari e ad altre nazioni e un richiamo continuo alla sua agenda, con anche diverse falsità (abbiamo fatto il fact-checking delle dichiarazioni). L’intero discorso, del resto, è stato rivolto quasi esclusivamente alla base Repubblicana, rivolgendo poca attenzione agli elettori Democratici, chiamati anzi “lunatici di estrema sinistra”.
L’argomento più atteso riguardava senza dubbio l’Ucraina. Il discorso, infatti, arrivava proprio nei giorni in cui gli Stati Uniti hanno sospeso gli aiuti militari al paese guidato da Zelensky e in un momento in cui la relazione fra gli stati era particolarmente tesa. Al Congresso, però, Trump ha riaperto la porta a una trattativa, richiedendo dall’altra parte la disponibilità a intraprendere un serio negoziato di pace con la Russia. In ogni caso, proprio nelle ultime ore, la Casa Bianca ha alzato i toni nei confronti di Putin e della sua nazione.
A conferma di questo cambio di rotta, Trump ha minacciato di imporre nuove sanzioni e dazi contro la Russia, aumentando la pressione su Mosca affinché accetti a sua volta un cessate il fuoco e un accordo di pace con l’Ucraina. Questa dichiarazione rappresenta una svolta rispetto alla posizione più conciliatoria finora mantenuta dal presidente americano nei confronti di Vladimir Putin. Su Truth Social, Trump ha ribadito la necessità di negoziati immediati tra le due parti, avvertendo che misure economiche drastiche potrebbero essere adottate se la guerra dovesse continuare. Secondo fonti della Casa Bianca citate da Axios, questo deriverebbe dalla frustrazione del presidente nei confronti di Mosca, soprattutto a causa della continua offensiva mentre lui cerca di spingere Kyiv a negoziare.
L’altro tema delicato è stato quello relativo ai dazi. Durante il discorso, infatti, Trump ha confermato che questi sarebbero entrati in vigore dal 2 aprile, sostenendo come gli “altri paesi li hanno usati contro di noi per decenni, ora è il turno di usarli nei loro confronti”. Allo stesso tempo, ha suggerito alle aziende di investire negli Stati Uniti per evitare di essere costretti a ricorrere a prezzi più alti. A questo, però, è seguita poi una parziale marcia indietro: nella giornata di giovedì, infatti, la Casa Bianca ha firmato un ordine esecutivo che rinvia di un mese i dazi sui prodotti da Messico e Canada coperti dal trattato di libero scambio USMCA, ovvero l’accordo da lui stesso negoziato nel primo mandato con i due paesi.
A riguardo, Trump ha inoltre affermato: “Dopo aver parlato con la presidente del Messico Claudia Sheinbaum, ho accettato che il Messico non sarà tenuto a pagare dazi su tutto ciò che rientra nell'accordo USMCA. L'ho fatto come concessione e per rispetto nei confronti della presidente Sheinbaum. Il nostro rapporto è stato molto buono e stiamo lavorando sodo, insieme, al confine, sia per impedire agli immigrati clandestini di entrare negli Stati Uniti, sia per fermare il fentanil”. Lo stesso trattamento è stato riservato alle merci canadesi, anche se fra il tycoon e Trudeau i rapporti nell’ultimo periodo sono stati tutt’altro che rosei. Il Canada, in ogni caso, al momento manterrà i suoi dazi sui prodotti americani.
In tema di aiuti internazionali, ha criticato diverse nazioni africane, tra cui Liberia, Mali, Mozambico e Uganda, sostenendo che i fondi statunitensi destinati a questi paesi siano stati sprecati. Il commento più controverso è stato rivolto al Lesotho, definito "un paese di cui nessuno ha mai sentito parlare" nonostante abbia ricevuto 8 milioni di dollari per promuovere i diritti LGBT. La replica del governo locale non si è fatta attendere: il ministro degli Esteri Lejone Mpotjoane ha sottolineato che gli Stati Uniti mantengono un’ambasciata permanente proprio in quello stesso "paese sconosciuto". Ha inoltre ribadito il suo desiderio di acquisire la Groenlandia e ha promesso che gli USA, “la otterremo, in un modo o nell'altro”, oltre a rivendicare il controllo sul Canale di Panama.
Trump ha inoltre espresso pieno sostegno allo sforzo di ridurre le spese per il budget federale operato da Elon Musk, sottolineando come quest’ultimo abbia il suo pieno sostegno. Il presidente ha elogiato i tagli ai programmi governativi operati dal DOGE guidato dal suo braccio destro, affermando che l’iniziativa avrebbe individuato “centinaia di miliardi di dollari di frodi”. In queste ore, in ogni caso, si registrano le prime tensioni, con il tycoon che è intervenuto per difendere il Segretario di Stato Marco Rubio dagli attacchi e le frecciatine dell’uomo più ricco al mondo.
In ogni caso, come ha sottolineato il New York Times, questo è stato un discorso un po’ diverso dai soliti tenuti dai presidenti, che ha richiamato ancora una volta più un comizio elettorale che altro. Trump, infatti, raramente ha offerto soluzioni concrete: non ha parlato di come evitare il rischio shutdown al Congresso, non ha proposto piani politici, non ha lanciato programmi. È mancato anche un riferimento alla questione Gaza, una delle più delicate degli ultimi anni, se si esclude un piccolo riferimento per spingere Hamas a rilasciare i suoi ostaggi.
La risposta dei Democratici
A offrire la canonica risposta dei Democratici all’intervento di Donald Trump è stata la senatrice del Michigan, Elissa Slotkin, che ha preparato una delle repliche più efficaci degli ultimi anni (abbiamo tradotto integralmente il suo intervento, si può leggere qui). Parlando davanti a una parete di bandiere americane, ha fatto leva sulla sua esperienza da ex agente della CIA e sulla sua storia familiare bipartisan per rafforzare la sua credibilità. Ha sottolineato l'importanza della classe media, definendola il "motore del Paese", e ha avvertito che i cambiamenti devono essere attuati con responsabilità, non in modo "spericolato".
Ha attaccato Trump per le sue politiche fiscali, accusandolo di voler favorire i miliardari a scapito delle priorità della maggioranza degli americani. Ha anche criticato Elon Musk e il suo team per la gestione di dati sensibili, denunciando un uso improprio delle informazioni personali. Slotkin ha evocato Ronald Reagan per sottolineare il contrasto con Trump, affermando che, se fosse stato lui in carica negli anni '80, gli Stati Uniti avrebbero perso la Guerra Fredda. Ha anche condannato l’incontro tra Trump e il presidente ucraino Zelensky, definendolo uno spettacolo imbarazzante.
La reazione dei Democratici, inoltre, si è manifestata anche nel corso del dibattito in aula. La deputata Nydia Velázquez ha esibito un cartello con la scritta "Musk Steals". Nei primi minuti del discorso, inoltre, il deputato Al Green, democratico del Texas, si è alzato e ha iniziato a interrompere il presidente. Dopo aver ignorato ripetuti avvertimenti del presidente della Camera, Mike Johnson, quest'ultimo ha ordinato al sergente d'armi di allontanarlo. Nei giorni successivi, inoltre, la stessa aula ha votato una mozione di censura, per la quale si sono espressi favorevolmente anche dieci compagni di partito dello stesso Green.
Questo intervento, in ogni caso, si colloca in un periodo di forte dibattito sul futuro del partito. Particolarmente notevole, in questo caso, è il tentativo operato da parte di alcuni esponenti di posizionarsi su una posizione più centrista: il governatore della California Gavin Newsom, in un’intervista si è schierato contro il diritto di permettere alle persone transgender di gareggiare nelle competizioni sportive per gli uomini (cosa altamente divisiva e che trova la contrarietà di gran parte della popolazione). Anche sull’immigrazione diversi membri hanno aperto a un dialogo su politiche più restrittive.
Come sottolinea Spiked, infatti, in questo periodo si stanno verificando segnali di una crescente resistenza contro l'approccio "woke" nelle grandi città americane, come San Francisco, Los Angeles, Philadelphia e Seattle. In queste aree, le elezioni recenti hanno visto l'elezione di sindaci moderati, e il successo di candidati anti-progressisti sta guadagnando terreno. Questo, chiaramente, si inserisce in un’accesa battaglia fra le due sezioni del partito, in un periodo in cui comunque Kamala Harris è ancora in testa ai sondaggi per il 2028, pur con il peso che può avere una rilevazione fatta con così tanta distanza dal voto e senza altri sfidanti.
Le altre notizie della settimana
BlackRock, insieme a Global Infrastructure Partners e Terminal Investment Limited, acquisirà per 22,8 miliardi di dollari due porti strategici del Canale di Panama dal gruppo di Hong Kong CK Hutchison, ridimensionando così l'influenza cinese nella regione.
L'accordo, che comprende anche la cessione di quote su altri 43 porti in 23 Paesi, arriva dopo le pressioni dell'ex presidente Trump, che ha denunciato il controllo cinese sulle infrastrutture panamensi. CK Hutchison insiste sulla natura commerciale dell'operazione, ma il contesto geopolitico evidenzia un ulteriore scontro tra Stati Uniti e Cina per il controllo delle rotte marittime globali.Il CDC starebbe pianificando un nuovo studio per indagare su un possibile legame tra vaccini e autismo, nonostante numerose ricerche abbiano già smentito tale connessione. La decisione solleva polemiche, soprattutto per il ruolo del Segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr, noto per le sue posizioni critiche sui vaccini. Il dibattito arriva mentre gli Stati Uniti affrontano una grave epidemia di morbillo legata al calo delle vaccinazioni.
Il presidente Trump ha dichiarato di voler lavorare per un nuovo accordo con l’Iran per limitare il suo programma nucleare, avvertendo che un fallimento nei negoziati potrebbe portare a un conflitto. Ha inviato una lettera al leader supremo Ali Khamenei proponendo un'intesa che sostituisca quella abbandonata nel 2018 in favore della strategia di "massima pressione".
Tuttavia, Teheran ha respinto l’offerta, ribadendo che non riprenderà i colloqui finché gli Stati Uniti non revocheranno le sanzioni. Nel frattempo, l’Iran ha accelerato l’arricchimento dell’uranio, avvicinandosi ai livelli necessari per la costruzione di armi nucleari. L’AIEA ha lanciato l’allarme, affermando che il Paese possiede già abbastanza materiale per realizzare testate atomiche, aumentando le tensioni internazionali.La giudice della Corte Suprema Amy Coney Barrett, nominata da Trump nel 2020, è finita nel mirino di alcuni attivisti MAGA che la accusano di scarso allineamento con l’ex presidente. Le critiche derivano da due recenti sentenze in cui Barrett ha votato contro gli interessi di Trump, tra cui il rifiuto di bloccare il suo processo a New York.
Alcuni influencer conservatori l’hanno attaccata sui social, mentre altri difensori sottolineano che il suo conservatorismo non dipende dalla fedeltà a Trump. Le polemiche si inseriscono in un clima di crescente pressione sui giudici della Corte, già bersaglio di minacce e intimidazioni.
L’economia statunitense ha creato 151.000 nuovi posti di lavoro a febbraio, mentre la disoccupazione è salita leggermente al 4,1%. Il settore sanitario ha guidato la crescita con 52.000 nuovi impieghi, seguito dai servizi finanziari e dalle costruzioni. Tuttavia, il risultato è stato inferiore alle aspettative, complice il maltempo e i tagli nel governo federale, che ha perso 10.000 posti, in parte a causa dell’iniziativa di riduzione dei costi promossa da Elon Musk.
La crescita salariale ha rallentato, ma i guadagni orari sono aumentati del 4% su base annua. Intanto, la Federal Reserve mantiene cautela sui tassi d’interesse, monitorando l’inflazione e le incertezze politiche.
Donald Trump si prepara a firmare un ordine esecutivo per abolire il Dipartimento dell’Istruzione, incaricando la Segretaria Linda McMahon di avviare la chiusura dell’agenzia. Il provvedimento, in linea con le priorità conservative delineate dal Project 2025 della Heritage Foundation, mira a trasferire le sue funzioni ad altri dipartimenti e restituire la gestione dell’istruzione agli Stati. Tuttavia, lo smantellamento completo richiederebbe l’approvazione del Congresso. L’Amministrazione ha già ridotto il personale e sospeso diverse iniziative.
L'Amministrazione Trump ha sospeso l’uso di aerei militari per deportare migranti irregolari verso Guantanamo Bay o altri Paesi, citando alti costi e inefficienza. Il programma, avviato a gennaio, aveva coinvolto aerei C-17 e C-130 per circa 40 voli, ma ha incontrato ostacoli diplomatici e logistici. Il Messico ha vietato l’uso del proprio spazio aereo, mentre la Colombia ha rifiutato l’atterraggio di due voli, complicando ulteriormente le operazioni. La sospensione potrebbe diventare permanente, segnando un potenziale cambio di strategia nella politica migratoria dell’Amministrazione.