Cosa ci lascia il discorso sullo stato dell'Unione di Biden?
Nel numero di questa settimana analizziamo il discorso sullo stato dell'Unione tenuto da Joe Biden
Biden e il suo secondo discorso sullo stato dell’Unione
Nella giornata di martedì Joe Biden ha tenuto il suo secondo discorso sullo stato dell’Unione, importante appuntamento annuale in cui il presidente fa il punto sull’attività legislativa di fronte al Congresso. Quest’anno, inoltre, c’era particolare attesa per capire come Biden si sarebbe rivolto al Partito Repubblicano, che ha conquistato la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti nelle ultime midterm ed il cui supporto è divenuto fondamentale per approvare qualsivoglia misura nel prossimo biennio.
Da questo punto di vista, l’atteggiamento di Biden è stato duplice: da un lato il presidente ha cercato di tendere la mano allo Speaker della Camera Kevin McCarthy, invitandolo a lavorare insieme, dall’altro è andato all’attacco dell’ala più conservatrice del Partito Repubblicano. Per quanto riguarda il primo punto, il presidente ha inoltre rivendicato i numerosi provvedimenti bipartisan approvati nel corso degli ultimi anni, sottolineando la cooperazione su tematiche importanti come gli investimenti sulle infrastrutture, gli aiuti all’Ucraina ed all’industria dei semiconduttori ed i provvedimenti per rendere più sicuro il processo elettorale.
Dall’altro lato, però, quando il tema si è spostato sulla necessità di alzare il tetto del debito (del perché questo sia importante e delle divisioni fra i due partiti sul tema abbiamo parlato in un recente numero della nostra newsletter) il presidente è andato all’attacco ed i toni si sono accesi. Biden ha infatti accusato una parte dei repubblicani di voler tagliare misure popolari come Medicare e Social Security (il riferimento è all’American Rescue Plan presentato tempo fa da Rick Scott), provocando una dura reazione da parte di alcuni deputati, che l’hanno attaccato e chiamato “bugiardo”.
La prontezza con cui Biden si è fatto trovare sul pezzo è stata sottolineata da molti analisti, chiamati a commentare il discorso nei giorni successivi: i sondaggi, infatti, mostrano come l’età del presidente sia vista come un problema da parte dell’elettorato democratico, preoccupato del fatto che questo possa minarne le possibilità di rielezione in vista delle presidenziali in programma nel 2024. Da questo punto di vista, ha sottolineato il New York Times, l’agilità e la prontezza con cui ha affrontato il discorso hanno offerto solide rassicurazioni.
C’è stata anche un’altra grande differenza fra questo discorso sullo stato dell’Unione e quello tenuto un anno fa, in cui la guerra in Ucraina era stata centrale. I riferimenti al tema, così come alla minaccia cinese (in particolar modo legata al pallone abbattuto nei giorni precedenti) non sono mancati, ma hanno rivestito un ruolo sicuramente secondario. Biden, infatti, ha preferito soffermarsi soprattutto su tematiche legate alla politica interna, rivendicando i risultati economici degli ultimi due anni.
Biden ha infatti sottolineato come il livello di disoccupazione sia a livelli molto bassi, e come anche il tasso d’inflazione (che ha fatto calare notevolmente gli indici di popolarità) sia ora in declino. L’obiettivo dei prossimi due anni, ha dichiarato il presidente, sarà quindi quello di finire il lavoro, costruendo un paese fondato su una middle-class forte: proprio l’appello ai blue-collars evidenzia un tentativo di riconnettersi con una parte di paese che nel corso degli ultimi due anni si era progressivamente allontanata dai Democratici, guardando soprattutto a Donald Trump. Non sono mancati appelli volti ad aumentare le tasse sulla fascia più ricca della popolazione, in modo da far sì che ciascun americano paghi “la sua giusta quota”.
Il discorso di Biden è stato pieno anche di alcuni momenti particolarmente toccanti: fra gli ospiti erano infatti presenti i genitori di Tyre Nichols (ucciso dalla polizia a Memphis) e Brandon Tsay, un ragazzo di ventisei anni che ha disarmato un uomo che stava effettuando una strage in California. A riguardo, Biden ha sollecitato il Congresso ad agire nuovamente sul tema delle limitazioni al possesso di armi e su riforme della polizia: “ So che la maggior parte dei poliziotti sono brave persone. Rischiano la vita ogni volta che indossano la divisa. Ma quello che è successo accade fin troppo spesso. Dobbiamo fare meglio. Dare alle forze dell'ordine la formazione necessaria, imporre loro standard più elevati e aiutarle a mantenere la sicurezza di tutti”.
La risposta repubblicana al discorso di Biden
Per tradizione il partito d’opposizione, dopo il discorso presidenziale, ne tiene un altro di risposta, più breve. Il Partito Repubblicano, quest’anno, l'ha affidato a Sarah Huckabee Sanders, governatrice dell’Arkansas (qui il suo discorso integrale). Aprendo il suo intervento, quest’ultima ha sottolineato come l’obiettivo del GOP sia quello di rendere l’amministrazione Biden più responsabile, impedendo al governo federale di continuare a spendere senza controllo.
Il tetto del debito, da questo punto di vista, è stato uno dei temi centrali: Sarah Huckabee Sanders ha sottolineato come il GOP non sia intenzionato ad accordare concessioni a Biden senza piani concreti di riduzione della spesa. Il Partito Repubblicano, inoltre, è andato all’attacco sulla politica estera, in particolar modo per quanto riguarda la sicurezza nazionale, criticando la “debole” risposta alla presenza del pallone aerostatico cinese nei cieli americani.
La governatrice dell’Arkansas ha sintetizzato anche la visione di futuro del Partito Repubblicano: “Dall’inflazione fuori controllo e il crimine violento, alla pericolosa crisi sul confine e la minaccia cinese, Biden e i Democratici vi hanno deluso. Loro lo sanno e anche voi lo sapete: è tempo di cambiare. Questa notte, riaffermiamo il nostro impegno nell’idea senza tempo dell’America. Quella secondo cui il Governo esiste non per dominare le persone, ma per servirle. I Democratici ci vogliono comandare con più controllo da parte del Governo ma questo non è ciò che siamo. L’America è il più grande Paese che il mondo abbia mai conosciuto perché siamo il Paese più libero che il mondo abbia mai conosciuto, con un popolo forte e resiliente”.
Le altre notizie della settimana
Jack Smith, lo special consuel chiamato dall'FBI ad investigare a riguardo del possibile ruolo dell'ex presidente Donald Trump nell'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, ha emanato un mandato di comparizione per l'ex vicepresidente Mike Pence. L'obiettivo è quello di chiarire i possibili contatti avuti con il presidente durante le ore più drammatiche di quel giorno.
Continua a tenere banco il caso di George Santos, neoeletto deputato che ha ripetutamente mentito a riguardo del suo curriculum nel corso della campagna elettorale. Diversi senatori del suo stesso partito, fra cui l'ex candidato alla presidenza Mitt Romney, stanno infatti chiedendo le sue dimissioni, preoccupati del fatto che questa vicenda possa ledere all'immagine del GOP.
Negli ultimi giorni sono emersi aggiornamenti riguardanti il pallone spia cinese abbattuto una settimana fa negli Stati Uniti. Si è infatti scoperto che questo non era in grado di raccogliere solamente immagini, ma anche di captare comunicazioni.
Nella giornata di sabato, inoltre, l’esercito americano ha abbattuto un altro oggetto volante in Alaska. Queste scoperte hanno alzato il livello d'allerta negli Stati Uniti, portando diversi membri del Congresso a chiedere un atteggiamento più duro di fronte alla vicenda.
La Camera dei Rappresentanti, inoltre, ha approvato una risoluzione che condanna l’uso di palloni spia da parte della Cina come una “palese violazione della sicurezza nazionale americana”.
Dopo aver conquistato la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, il Partito Repubblicano sta attuando strategie volte a dividere i Democratici su tematiche di tipo identitario. Questa settimana, ad esempio, il GOP ha messo al voto una mozione per definire il socialismo come una "fondamentale minaccia per la sicurezza e prosperità americana".
L'obiettivo è stato centrato, dal momento che i democratici nel votare si sono spaccati in due. La strategia si inserisce in uno sforzo, che il GOP porta avanti da tempo, volto a sollevare la minaccia socialista, che si sta rivelando particolarmente vantaggioso dal punto di vista elettorale in molti stati del sud.
Proseguono i licenziamenti da parte delle grosse compagnie tecnologiche americane. Dopo Amazon, Google, Twitter, Microsoft e Meta, anche Dell Technologies ha annunciato la volontà di tagliare circa 6000 posti di lavoro.
Il presidente repubblicano della Commissione Affari Esteri della Camera Michael McCaul ha dichiarato che prevede di guidare una delegazione bipartisan a Taiwan questa primavera. A riferirlo è Bloomberg.