Cosa ci lascia la Convention Democratica
Nel nostro approfondimento settimanale analizziamo nel dettaglio tutto quello che è successo alla Convention del Partito Democratico
l discorso di Kamala Harris alla Convention Democratica
La settimana che si è appena conclusa è stata una delle più importanti della campagna elettorale in corso. In quel di Chicago, infatti, è andata in scena la Convention democratica: in un clima abbastanza euforico, fra momenti toccanti e discorsi appassionati, Kamala Harris è stata ufficialmente incoronata come la candidata del partito. Il momento più atteso di questi giorni era ovviamente quello del discorso di accettazione della stessa Harris che, aprendo il suo intervento, ha ricordato il rapporto con la madre e i sacrifici dei suoi genitori durante il periodo della sua crescita.
Kamala Harris ha poi battuto molto sulla questione dei diritti. “I miei genitori si erano incontrati a una riunione del Movimento per i Diritti Civili”, ha infatti affermato, “e si sono assicurati che imparassimo gli ideali dei leader del movimento stesso, incluse personalità come Thurgood Marshall e Constance Baker Motley. Parliamo di coloro che hanno combattuto in tribunale per rendere reale il sogno americano. Così, da giovane, ho deciso che volevo fare quel lavoro. Volevo essere un avvocato anche io”. La candidata si è soffermata poi sulla giustizia e sulla difesa della sicurezza delle persone: “Quando ero al liceo, ho iniziato a notare qualcosa che non andava con la mia migliore amica Wanda. Era triste a scuola. E c'erano momenti in cui non voleva tornare a casa. Così, un giorno, le ho chiesto se andava tutto bene. E lei si è confidata con me dicendo che subiva abusi sessuali dal patrigno. E le ho detto immediatamente che doveva venire a stare da noi. E lo ha fatto. Questo è uno dei motivi per cui sono diventata una procuratrice. Per proteggere persone come Wanda. Perché credo che tutti abbiano dei diritti fondamentali: alla sicurezza, alla dignità e alla giustizia”.
La candidata ha inoltre sottolineato come le elezioni di quest’anno offrano un'opportunità unica per superare le divisioni e le tensioni del passato. Ha espresso il desiderio di tracciare una nuova via da seguire, non come rappresentante di un singolo partito, ma come presidente di tutti gli americani. Kamala Harris ha inoltre promesso di mettere sempre il Paese al di sopra di ogni interesse personale o di parte, rispettando i principi fondamentali come lo Stato di diritto, le elezioni libere ed eque, e il trasferimento pacifico del potere. Ha infine ribadito il suo impegno a unire la nazione e a guidarla con buon senso e pragmatismo, ascoltando e lottando sempre per il benessere del Popolo americano.
Kamala Harris, inoltre, si è impegnata a rafforzare la classe media americana, proponendo un'economia delle opportunità che dia a tutti la possibilità di avere successo, indipendentemente da dove vivano. Ha sottolineato il suo legame personale con la classe media e ha promesso di unire lavoratori, piccole imprese e grandi aziende per creare posti di lavoro e abbassare il costo della vita. Inoltre ha duramente criticato Donald Trump, accusandolo di favorire i miliardari e di voler imporre tasse che colpirebbero la classe media. La candidata si è dichiarata anche determinata a proteggere la libertà riproduttiva, criticando le scelte di Trump riguardo alla Corte Suprema e promettendo di restaurare questi diritti. Nell’intervento ha inoltre sottolineato l'importanza della sicurezza, sia all'interno del paese che a livello internazionale, riaffermando il suo impegno a mantenere la supremazia militare degli Stati Uniti e a sostenere alleati come l'Ucraina e Israele.
Gli altri discorsi della Convention
Se il discorso di Kamala Harris è stato sicuramente il momento più seguito della Convention, nel corso delle giornate di Chicago si sono susseguiti diversi interventi particolarmente importanti, che hanno attirato l’attenzione dei media e scatenato il dibattito sui social. Joe Biden, ad esempio, ha ufficialmente passato il testimone a Kamala Harris elogiandola come una leader di grande integrità e esperienza, pronta a guidare il paese verso il futuro. "Sarà una presidente che i nostri figli potranno ammirare", ha dichiarato l’attuale inquilino della Casa Bianca.
Il presidente uscente ha dedicato gran parte del suo intervento a ricordare i successi della sua amministrazione, dall'economia alla lotta al cambiamento climatico. "Abbiamo avuto tra i quattro anni di progresso più straordinari di sempre", ha affermato, citando la creazione di posti di lavoro, la riduzione dell'inflazione e gli investimenti in infrastrutture. Biden ha anche avvertito dei rischi di un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. "Trump dice che si rifiuterà di accettare il risultato elettorale se perderà di nuovo", ha ammonito. "Non possiamo permettere che accada". Ha poi criticato duramente il suo predecessore accusandolo di mettere "se stesso al primo posto e l'America all'ultimo".
Non poteva fare a meno di scatenare l’entusiasmo della folla anche l’intervento di Barack Obama, che ha rivolto la sua attenzione a Kamala Harris, ricordando il suo background, sottolineando come "da procuratrice, ha difeso i bambini vittime di abusi sessuali" e come abbia "combattuto grandi banche e college a scopo di lucro". L’ex presidente ha concluso il suo intervento con un appello appassionato alla partecipazione democratica, sostenendo: "Il nostro compito nei prossimi 77 giorni è convincere quante più persone possibile a votare per questa visione". Ha sottolineato che la democrazia "non è solo un insieme di principi astratti", ma "i valori che viviamo" e "il modo in cui ci trattiamo l'un l'altro".
Michelle Obama, invece, ha aperto il suo intervento con un'energica dichiarazione: "Qualcosa di meravigliosamente magico è nell'aria, non è vero? Non solo qui in questa arena, ma si sta diffondendo in tutto questo paese che amiamo". Ha descritto questa sensazione come "il potere contagioso della speranza!". L’ex First Lady ha poi esortato gli americani a respingere la politica della paura e della divisione: "È malsano e, francamente, non è presidenziale", sottolineando l'importanza di eleggere leader che incarnino i valori americani di decenza e inclusione. Ha poi tracciato un parallelo tra i valori di sua madre e quelli della madre di Kamala Harris, sottolineando come entrambe credessero nella promessa dell'America. "Anche se le nostre madri sono cresciute a un oceano di distanza, condividevano la stessa fede nella promessa di questo paese".
Particolarmente apprezzato è stato anche l’intervento di Alexandra Ocasio-Cortez, che ha messo in relazione la sua storia personale e la visione di un'America più equa sotto la guida di Kamala Harris. La rappresentante di New York ha iniziato ricordando il suo passato: "Sei anni fa stavo prendendo ordinazioni di omelette come cameriera a New York City. Non avevo l'assicurazione sanitaria, la mia famiglia stava lottando contro il pignoramento", elogiando poi Harris come una candidata che comprende veramente le esigenze della classe media: "In Kamala Harris, vedo una leader che capisce, vedo una leader con un vero impegno per un futuro migliore per le famiglie lavoratrici". Ha concluso con un appello all'azione, esortando i sostenitori a lavorare non solo per eleggere Harris, ma anche per assicurare maggioranze democratiche alla Camera e al Senato: "America, quando busseremo alla porta dei nostri vicini, lavoreremo nelle nostre comunità ed eleggeremo Kamala Harris alla presidenza il 5 novembre, inviando un messaggio forte che la gente di questa nazione non tornerà indietro".
Nancy Pelosi ha invece iniziato il suo intervento ricordando i successi dell'amministrazione Biden-Harris: "Il 20 gennaio 2021, con l'inaugurazione di Joe Biden e Kamala Harris, abbiamo dato vita a una delle presidenze di maggior successo dei tempi moderni. E abbiamo rapidamente dimostrato che i Democratici mantengono le promesse". L'ex Speaker ha poi elogiato Harris, descrivendola come una persona di "profonda fede" e una leader "di forza, saggezza ed eloquenza". Ha sottolineato la sua abilità politica, affermando: "Politicamente, è astuta e strategica nel vincere elezioni difficili, assicurandosi rapidamente la nomination con dignità e grazia".
Cosa ci lascia questa Convention
Ma, al netto degli interventi, cosa lascia la Convention Democratica e come è stata commentata sui media americani? Il primo punto, sottolineato dal New York Times, è quello riguardante il tentativo operato da Kamala Harris di posizionarsi su alcuni temi centrali nel dibattito politico americano. Nel corso del suo intervento, infatti, la candidata ha parlato più volte della volontà di ridurre i costi della sanità così come le tasse, oltre a proteggere la Social Security (che si occupa dell’emissione di diversi assegni, fra cui quelli pensionistici). Grande attenzione ha avuto poi la tematica dell’aborto, uno dei temi centrali su cui Kamala Harris può spingere e sperare di raccogliere consenso.
L’altro aspetto interessante è rappresentato dal tentativo, proposto da Kamala Harris, di mantenersi in un sottile equilibrio fra la volontà di presentarsi come la candidata in grado di rappresentare il cambiamento e la novità e quella di garantire continuità amministrativa e di principi. Nel corso del suo intervento ha infatti cercato di rassicurare sul fatto che la sua campagna si muoverà in linea con quelli che sono i valori tradizionali degli Stati Uniti, compreso quel senso patriottico che l’ha fatta da padrone nei giorni di Chicago.
Durante la Convention, è emerso con forza anche il ruolo delle donne presenti nel Partito Democratico. Questo non riguarda solo l’entusiasmo generato dalla candidatura di Kamala Harris. Michelle Obama ha galvanizzato i delegati con il suo discorso, mentre Hillary Clinton ha acceso la platea con una delle sue migliori performance, lasciando in ombra gli uomini, tra cui anche il suo stesso marito, Bill Clinton. Figure come Elizabeth Warren e Sarah Godlewski hanno evidenziato come la voce delle donne sia ormai imprescindibile per i Democratici, con Warren che ha difeso con vigore il piano economico di Harris, segnando una chiara differenza tra le politiche democratiche e quelle repubblicane.
Tuttavia, nonostante l'ottimismo generale, alcune figure di spicco del partito hanno lanciato moniti per evitare l'eccessiva sicurezza. L'ex presidente Bill Clinton ha ricordato ai delegati di non sottovalutare mai l'avversario, facendo eco ai consigli di Michelle Obama, che ha sottolineato come milioni di americani siano ancora determinati a riportare Donald Trump alla Casa Bianca. "Noi ci sentiamo bene," ha detto l'ex First Lady, "ma non dimentichiamo che la battaglia sarà ardua."
Particolarmente interessante, inoltre, è quello che può essere percepito come un cambio di narrazione intorno a Donald Trump, con un maggior uso dell'ironia e della derisione. Per anni, sotto la guida di Joe Biden, i Democratici hanno descritto l’ex presidente come una minaccia e un pericolo per la democrazia. Tuttavia, ora hanno deciso di prendere una strada diversa, puntando sul ridicolo per colpire uno dei punti deboli del tycoon: la sua incapacità di accettare di non essere preso sul serio.
Michelle Obama ha criticato aspramente Trump, evidenziando come lui, proveniente da una famiglia benestante, abbia beneficiato del "fallimento in avanti", grazie al patrimonio generazionale. Ha ironizzato sul fatto che Trump, ossessionato dalla diversità e dall'equità, potrebbe presto competere per uno di quei "lavori da neri" che lui stesso ha disprezzato. Barack Obama ha continuato su questa linea, prendendolo in giro per le sue teorie del complotto e la sua ossessione per la grandezza dei suoi eventi.
Uno dei temi maggiormente delicati in questi giorni, nonché fra quelli che dividono maggiormente le varie fazioni Dem, è stato quello relativo alla guerra nella Striscia di Gaza. Durante la convention alcuni manifestanti, inizialmente pacifici, hanno espresso crescente frustrazione verso la vicepresidente Kamala Harris e i democratici per non aver dato spazio alla loro fazione. Il movimento "Uncommitted", che ha vinto 30 delegati alle primarie come segno di protesta contro la gestione della guerra a Gaza da parte del presidente Biden, ha visto i suoi sforzi ignorati dalla leadership del partito.
Nonostante alcuni oratori della convention, incluso Biden, abbiano fatto riferimento alla situazione, i manifestanti, tra cui la deputata Ilhan Omar, hanno organizzato un sit-in quando è diventato chiaro che nessun palestinese americano avrebbe avuto la possibilità di parlare. Anche il gruppo "Muslim Women for Harris" ha annunciato lo scioglimento per la stessa ragione, e i United Auto Workers del Michigan si sono uniti alle richieste per un oratore palestinese.
Le altre notizie della settimana
L'ex presidente Donald Trump ha trascorso gli ultimi giorni nel Sud-Ovest, visitando il confine meridionale in Arizona e promuovendo la sua proposta di "nessuna tassa sulle mance" in Nevada, dove i lavoratori del settore dei servizi rappresentano una forza elettorale significativa. La campagna di Trump nel Sud-Ovest evidenzia l'importanza degli stati della Sun Belt per le elezioni del 2024, compresi Georgia e Carolina del Nord.
In Arizona, Trump ha attaccato la vicepresidente Kamala Harris, accusandola di gestire un "bagno di sangue al confine". Harris ha risposto durante il suo discorso alla convention, accusando Trump di aver fatto naufragare un disegno di legge bipartisan sulla sicurezza delle frontiere. Entrambe le campagne stanno cercando di conquistare gli elettori latini della Sun Belt, che tradizionalmente votano per i democratici ma che si sono spostati a destra nelle ultime elezioni.
Robert F. Kennedy Jr. ha annunciato il suo ritiro dalla corsa presidenziale come candidato indipendente, dando il suo sostegno a Donald Trump. Questo sviluppo potrebbe influenzare la competizione tra Kamala Harris e Trump, anche se l'impatto netto sembra essere limitato.
G. Elliott Morris, citando il modello sviluppato da lui a FiveThirtyEight, in settimana ha osservato che Kennedy sottraeva 1,3 punti percentuali a Harris e 1,5 punti a Trump. Di conseguenza, il suo ritiro ridurrebbe marginalmente il vantaggio di Harris, da 3,3 a 3,1 punti.