I molti guai di Cuomo e l'ottima campagna di vaccinazione
Le accuse al governatore di New York Andrew Cuomo, la crisi al confine e il successo della campagna di vaccinazione.
Le accuse a Cuomo
Uno dei temi caldi nel dibattito politico americano nel corso delle ultime settimane riguarda il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, ormai al centro di un polverone di accuse che rimbalzano da più parti e che hanno portato all’apertura formale del processo di impeachment nei suoi confronti.
Ma cosa ha portato a questa decisione? Anzitutto c’è la questione delle case di cura, con il governatore sotto inchiesta per aver fatto rivedere al ribasso il numero di decessi da Covid-19, escludendo quelli ammalati all’interno delle strutture ma poi morti in ospedale.
In secondo luogo le numerose accuse di molestie sessuali. Nel ripercorrerle, seguiamo la ricostruzione del New York Times: fra le prime c’è stata quella di Charlotte Bennett, una giovane assistente di 25 anni che ha lasciato il posto di lavoro lo scorso novembre, cui lo scorso anno Cuomo pose domande circa la vita sessuale e la possibilità di avere rapporti con persone più anziane.
Altre accuse erano state precedentemente mosse da Lindsey Boylan, che ha affermato di aver ricevuto proposte per “giocare a strip poker” ed avrebbe avuto anche un bacio non richiesto in quel di Manhattan. La terza donna è la trentatreenne Anna Ruch, che ha dichiarato di essere stata toccata più volte in modo improprio da Cuomo ad un matrimonio.
Quando le accuse sono fuoriuscite, a cascata sono arrivate le testimonianze di altre donne: quella di Karen Hinton, che ha affermato di aver ricevuto un “abbraccio intimo” non richiesto in una stanza d’albergo nel lontano 2000. C’è poi Ana Liss, che ha dichiarato di essersi sentita a disagio a causa delle domande sulla vita romantica e di un bacio sulla mano, ed infine una donna non ancora identificata che avrebbe ricevuto molestie fisiche lo scorso anno.
Questa la vicenda, che ora riguarda non solamente il piano giudiziario ma anche quello politico: per quanto riguarda il primo è in corso l’indagine della procuratrice dello stato di New York Letitia James, che condurrà l’inchiesta cercando di coinvolgere più persone possibili, al fine di far luce in maniera chiara sull’intera vicenda. Ma d’altra parte c’è anche il fronte tutto interno al mondo dei partiti, che hanno iniziato i loro attacchi al governatore.
Ben 59 parlamentari democratici nell’assemblea statale, di recente, hanno firmato una esplicita richiesta di dimissioni nei confronti del governatore, a cui si sono aggiunti anche esponenti della Camera dei Rappresentanti, fra cui la popolare Alexandra Ocasio-Cortez.
Cosa accadrà nel caso in cui Cuomo lascerà la sua carica? Subentrerebbe la vice-governatrice Kathy Hochul, che sarebbe la prima donna in tale ruolo e coprirebbe la parte restante del mandato sino al 2023.
La delicata situazione sull’immigrazione
Torna al centro del dibattito politico americano anche la questione immigrazione, con l’aumento del flusso di persone e la crescita di ingressi all’interno dei centri di detenzione posti al confine.
Sono circa 3,5 mila i ragazzi ed i bambini in questa situazione, particolarmente delicata per Joe Biden, che ha promesso di invertire la rotta sul tema di politiche migratorie rispetto alla gestione Trump. Grossi passi avanti, però, al momento non ci sono stati, anche se a difesa del presidente c’è da dire che la questione è particolarmente delicata e l’enorme afflusso di persone rende difficile agire in breve tempo.
Il numero di persone non accompagnate che stanno entrando nel paese, infatti, è superiore a quello che il sistema d’accoglienza è in grado di gestire, e le cifre potrebbero anche essere destinate ad aumentare nelle prossime settimane.
Tornare indietro per Biden (che già nella sua prima settimana di presidenza aveva agito bloccando finanziamenti nei confronti del muro al confine con il Messico e revocando il Muslim Ban) non sarà semplice, visto l’enorme lavoro fatto da Trump sul tema, ma questo rimarrà sicuramente uno degli obiettivi primari dell’inquilino della Casa Bianca.


Le vaccinazioni vanno molto bene
Negli Stati Uniti la campagna di vaccinazione sta andando particolarmente spedita. Ieri sono state notificati 4,5 milioni di somministrazioni e la media settimanale è di 2,5 milioni di inoculazioni al giorno. Il 20% della popolazione americana ha ricevuto almeno una dose di vaccino (in Italia è il 7,5%).
Il presidente Joe Biden questa settimana ha annunciato che da maggio ogni americano maggiorenne potrà vaccinarsi (sotto i 18 anni non sono approvati) e che il 4 luglio, quando si festeggia l’Independence Day, si sarà probabilmente tornati alla normalità.
"Dopo questo lungo anno difficile, questo Giorno dell'Indipendenza sarà qualcosa di veramente speciale", ha detto Biden in un discorso alla nazione. "Dove non solo ricordiamo a nostra indipendenza come nazione, ma inizieremo ad avere anche la nostra indipendenza da questo virus".
Tutto questo è reso possibile dalla grande disponibilità di vaccini che ha gli Stati Uniti. La Casa Bianca infatti blocca l’export dei vaccini fuori dal territorio nazionale. È notizia di questa settimana che in Ohio e in Maryland giacciono inutilizzate oltre 30 milioni di dosi del vaccino Oxford/AstraZeneca nonostante la società anglo-svedese stia ancora ultimando gli studi sul vaccino negli Stati Uniti necessari per l'approvazione.
Questo succede mentre tutto il mondo ha bisogno di vaccini e AstraZeneca, approvato sinora in 70 paesi, continua a tagliare le forniture all'Unione Europea. Questa settimana ha ad esempio comunicato un nuovo taglio nei primi sei mesi, all’Italia arriveranno 13 e non 15 milioni di dosi.
Le altre notizie della settimana
Un atto importante dell’ultima settimana riguarda l’approvazione definitiva del pacchetto di stimolo per aiutare l’economia colpita dal Coronavirus (con gli attacchi e le accuse che nelle ultime ore sono piovute da gran parte del Partito Repubblicano). Una misura del quale abbiamo parlato ampiamente nella scorsa puntata della newsletter: negli ultimi giorni c’è stata l’approvazione definitiva alla Camera.
Sono arrivate, inoltre, anche altre conferme di nomine operate da Joe Biden, tra cui spicca quella di Merrick Garland quale nuovo Procuratore Generale. Una scelta che ha goduto di ampio sostegno bipartisan, anche di parte di quei repubblicani che nel 2016 non appoggiarono la sua nomina alla Corte Suprema.
Di seguito una raccolta delle altre notizie:
Nell’ultima settimana, in casa repubblicana, ci sono state alcune diatribe relative alla gestione dei fondi fra Donald Trump ed il Partito Repubblicano. Il Tycoon ha offerto aiuto in vista della campagna elettorale per le midterm 2022, ma restano le fratture con quanti hanno votato l’impeachment.
L’accelerazione nella distribuzione dei vaccini sta aiutando la ripresa dell’economia: il traffico aereo è infatti ai suoi massimi livelli da circa un anno:
Arriva un primo importante sostegno da parte di un Senatore repubblicano ai lavoratori che si stanno battendo per i diritti sindacali in Alabama: è quello di Marco Rubio.
Il leader della maggioranza al Senato Charles Schumer spinge per l’approdo al Senato di una legge per garantire maggiori controlli riguardanti la vendita delle armi. Quasi impossibile, però, che questa possa vincere il filibuster repubblicano.
Nancy Peloci lancia l’appello per un nuovo piano per le infrastrutture, cercando un appoggio bipartisan.
La deputata progressista Ilhan Omar ha presentato per la seconda volta un piano per bloccare i pagamenti degli affitti e dei mutui durante la pandemia. Contemporaneamente, ha avviato uno studio per capire come minimizzare le perdite per i proprietari.
Gli Stati Uniti tornano indietro riguardo quanto fatto da Donald Trump e ristabiliscono gli aiuti alle popolazioni dello Yemen settentrionale.
Fra le priorità di Joe Biden ci sono le norme a difesa dei lavoratori: il Department of Labour è tornato indietro rispetto ad alcune mosse di Donald Trump volte a ridurne la protezione.
Per questa settimana è tutto. Grazie di averci letto.
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