Il diritto all'aborto è a rischio negli Stati Uniti
La Corte Suprema potrebbe ribaltare la sentenza che regola il diritto all’aborto
Il diritto all'aborto, negli Stati Uniti, è nuovamente sotto attacco. Il tema è tornato pienamente al centro del dibattito pubblico dal momento che POLITICO, in settimana, ha pubblicato l'indiscrezione di una bozza relativa al testo scritto dal giudice della Corte Suprema Samuel Alito, con il quale quest'ultimo spiega la scelta che porterà alla revoca di Roe v. Wade, la storica sentenza che garantì la legittimità dell'aborto a livello federale.
Prima di spiegare la vicenda può essere utile chiarire come questo diritto negli Stati Uniti non sia stato garantito a seguito di una legge federale, ma bensì dopo una delle più famose sentenze della Corte Suprema, la Roe v. Wade, risalente al 1973. Uno status quo che il Partito Repubblicano cerca da tempo di cambiare: nel recente passato, il governatore del Texas Gregg Abbott ha approvato una legge che impone lo stop a tale pratica dopo sole sei settimane di gravidanza, un arco di tempo nel quale molte donne non sanno nemmeno di essere incinta. Lo stato del Mississippi, invece, ha emanato una misura concepita appositamente per arrivare sino alla Corte Suprema, nella speranza che quest'ultima (spostata molto a destra dopo le nomine effettuate da Donald Trump) potesse revocare la Roe v. Wade rimettendo la questione alla competenza dei singoli stati.
La notizia è circolata grazie ad uno dei più grandi scoop giornalistici della storia recente americana, dato che mai prima di oggi le bozze relative a voti e decisioni della Corte Suprema (che possono cambiare prima dell’approvazione definitiva), sono state rese di dominio pubblico. Ma cosa contiene questa bozza? Dal testo emerge la decisione di rovesciare Roe v. Wade, dal momento che secondo l’opinione scritta da Samuel Alito questa “era sbagliata fin dall'inizio. Il suo ragionamento è stato eccezionalmente debole e la decisione ha avuto conseguenze dannose - si legge ancora nel testo - e lungi dal portare a una soluzione nazionale della questione dell'aborto, ha acceso il dibattito e aumentato le divisioni. La conclusione inevitabile è che il diritto all'aborto non è profondamente radicato nella storia e nelle tradizioni della Nazione".
L’autenticità del documento è stata confermata anche dal Chief Justice John Roberts, che ha in ogni caso aggiunto come questo non rappresenta la decisione finale della Corte e che verrà aperta un’indagine interna a riguardo della fuga di notizie.
Una tale scelta, qualora confermata, andrebbe ad inserirsi in una lunga e decennale battaglia contro l'aborto che infiamma l'agone politico americano, soprattutto in casa repubblicana. Anzitutto va considerato che la divisione sul tema non è stata sempre netta lungo linee di partito: negli anni Settanta, ad esempio, ci fu un momento in cui il presidente del GOP Gerald Ford era contrario alla Roe v. Wade, la first lady era favorevole e il vice Nelson Rockefeller aveva una posizione più sfumata. La polarizzazione è iniziata quando Richard Nixon ha condotto la sua campagna per la Casa Bianca su posizioni fortemente anti-abortiste, che hanno portato l’intero Partito Repubblicano sulla stessa linea, che si è rivelata elettoralmente proficua. Da allora anche i democratici si sono maggiormente schierati su posizioni favorevoli, portando nel tempo alla divisione attuale.
In un momento storico in cui sembra possibile che questi sforzi possano portare al rovesciamento di Roe v. Wade, diviene necessario capire cosa potrebbe accadere. Fin da subito i democratici hanno promosso una legge per approvare per via legislativa l’aborto, ma questo tentativo è destinato a cadere nel vuoto di fronte al filibuster repubblicano.
Con la questione che tornerà di competenza dei singoli stati, molti fra questi adotteranno senza dubbio misure restrittive sul tema. La lista comprende Idaho, Utah, Wyoming, North e South Dakota, Oklahoma, Texas, Montana, Arkansas, Louisiana, Mississippi, Tennessee, Kentucky, ovvero quei paesi che hanno leggi che entrerebbero in vigore nel momento in cui Roe verrà superata.
Altri, come Arizona, Michigan, Iowa, Minnesota, Ohio, West Virginia, Alabama North Carolina e South Carolina potrebbero far entrare in vigore leggi maggiormente restrittive.


I risultati delle primarie in Ohio
Nell'ultima settimana è proseguito il percorso elettorale in vista delle prossime midterm, dal momento che si sono tenute le primarie in Indiana e in Ohio, con queste ultime che hanno attirato l'attenzione pubblica in virtù del rinnovato confronto soprattutto all'interno del Partito Repubblicano, dove si sono sfidate l'ala appartenente al più classico conservatorismo e quella che si riconosce maggiormente nelle posizioni dell'ex presidente Donald Trump.
Il primo dato da analizzare riguarda senza dubbio il risultato positivo raccolto da quest'ultimo, che vede trionfare il suo candidato nella sfida più importante, quella per il seggio del Senato: JD Vance ha avuto infatti la meglio sia rispetto a Josh Mandel (che ha corso su una piattaforma non troppo dissimile da quella dell'ex presidente), sia a Matt Dolan, in linea con un più classico conservatorismo a caccia di elettori moderati.
La sua vittoria è dovuta in gran parte proprio all’endorsement di Trump ed al messaggio anti-establishment, visto che ad inizio campagna aveva faticato per imporsi nei sondaggi. JD Vance sfiderà nelle elezioni per il Senato Tim Ryan, democratico proveniente dall'ala moderata del Partito in grado di riscuotere consenso anche in parte dell'elettorato repubblicano. Per quanto riguarda la carica di governatore, invece, nel GOP è stato riconfermato Mike DeWine, attualmente a capo dello stato e non sempre allineato con Donald Trump: si tratta comunque di una delle poche note stonate per l'ex presidente, che in Ohio rimane molto popolare. Quest'ultimo, in ogni caso, non aveva mai dato il suo endorsement per il principale sfidante di DeWine, quel Jim Renacci che ha corso con un programma che richiama gli slogan trumpiani. Il candidato democratico sarà il moderato Nan Whaley, che ha già manifestato la volontà di recuperare elettori che nelle ultime tornate hanno votato GOP.
Un altro successo per Donald Trump è quello ottenuto grazie alla vittoria di Max Miller che inizialmente si era candidato per scalzare Anthony Gonzalez, uno dei repubblicani che aveva votato l’impeachment all’ex presidente, e che ha vinto nonostante il ritiro di quest’ultimo e il redistricting del collegio. Da notare anche una corsa in casa democratica, con la moderata Shontel Brown che ha sconfitto la progressista Nina Turner, grazie all’appoggio di gran parte del partito e anche del Congressional Progressive Caucus.
Biden nomina la nuova portavoce della Casa Bianca
Joe Biden ha nominato come nuova portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre: quest'ultima prenderà il posto di Jen Psaki, che lascerà il suo ruolo il 13 maggio per iniziare il suo nuovo lavoro televisivo presso la MSNBC. Una scelta che prosegue la politica del presidente, che sta diversificando le nomine nei posti chiave in un'ottica maggiormente inclusiva.
Si tratta di una nomina particolarmente importante, dal momento che Karine Jean-Pierre sarà la prima donna nera ed appartenente alla comunità LGBTQ a ricoprire questo ruolo.
Le altre notizie della settimana
● Negli Stati Uniti nel mese di aprile sono stati creati 428 mila nuovi posti di lavoro, ed il tasso di disoccupazione resta stabile al 3,6%.
● Nella giornata di venerdì Biden ha annunciato un altro pacchetto di aiuti per l'Ucraina che include munizioni di artiglieria, radar e altre apparecchiature. Lo stesso presidente, in una nota, ha affermato: "Oggi, gli Stati Uniti continuano il forte sostegno al coraggioso popolo ucraino che difende il paese dall'aggressione in corso della Russia”.
● Joe Manchin sta lavorando ad un nuovo ambizioso pacchetto bipartisan su energia e clima, che ha creato un po’ di allarme nelle fila dei democratici, che vedono in questo tentativo un modo per impedire la ripresa dei colloqui sul Build Back Better Act, seppur con una cifra minore rispetto a quella inizialmente prospettata.
La proposta di Manchin si dovrebbe concentrare su proposte per incentivare le tecnologie energetiche verdi senza però abbracciare alcune delle iniziative più radicali prospettate da Biden. Le possibilità di ottenere un accordo, in ogni caso, sono abbastanza scarse.
● Il senatore Democratico della West Virginia Joe Manchin ha dato il proprio endorsement al Rappresentante Repubblicano David McKinley nelle primarie contro il trumpiano Alex Mooney. La sfida si terrà nel suo distretto, il WV-02 (fortemente repubblicano), dove i due rappresentanti si affronteranno a breve.
● La Corte Suprema nella giornata di lunedì ha stabilito all'unanimità che Boston ha violato la Costituzione impedendo a un gruppo cristiano di sventolare la propria bandiera fuori dal municipio, consentendo ad altre organizzazioni di issare i propri stendardi.