Il discorso di Kamala Harris alla Convention
La traduzione integrale in italiano del discorso di accettazione della nomination della vicepresidente Kamala Harris
Questa notte a Chicago la vicepresidente Kamala Harris ha tenuto il discorso di accettazione della nomination come candidata alla Casa Bianca per le elezioni del 5 novembre da parte del Partito Democratico.
Di seguito vi proponiamo la traduzione integrale
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“Buonasera.
A mio marito Doug, grazie per essere un partner incredibile per me e un padre per Cole ed Ella. E buon anniversario. Ti amo tantissimo.
A Joe Biden - Signor Presidente. Quando penso al percorso che abbiamo fatto insieme, sono piena di gratitudine.
Il tuo operato è straordinario, come dimostrerà la storia.
E il tuo carattere ci ispira. Doug ed io amiamo te e Jill. E vi sarò per sempre grata.
Al couch Tim Walz, voglio dire: sarai un incredibile Vice Presidente.
Ed ai delegati e a tutti coloro che hanno riposto la loro fiducia nella nostra campagna - il vostro sostegno mi fa fare un bagno di umiltà.
America, il percorso che mi ha portato qui nelle ultime settimane è stato senza dubbio inaspettato. Ma non è la prima volta che affronto viaggi poco convenzionali.
Mia madre Shyamala Harris ne ha fatto uno. Mi manca ogni giorno. Soprattutto ora. E so che stasera mi sta guardando dall'alto. E sorride.
Mia madre aveva 19 anni quando ha attraversato il mondo da sola, viaggiando dall'India alla California, con l'incrollabile sogno di diventare la scienziata che avrebbe curato il cancro al seno.
Quando ha finito gli studi, avrebbe dovuto tornare a casa per un tradizionale matrimonio combinato.
Ma, come ha voluto il destino, ha incontrato mio padre, Donald Harris, uno studente giamaicano. Si sono innamorati e si sono sposati, e quell'atto di autodeterminazione ha dato vita a me e a mia sorella Maya.
Crescendo, ci siamo trasferiti molto. Ricorderò sempre quel grande camion Mayflower, carico di tutti i nostri averi, pronto a partire: per l'Illinois, per il Wisconsin, e ovunque il lavoro dei nostri genitori ci portasse.
I primi ricordi dei miei genitori insieme sono gioiosi. Una casa piena di risate e musica. Aretha. Coltrane. E Miles.
Al parco, mia madre ci diceva di stare vicini. Ma mio padre sorrideva e diceva: ‘Corri, Kamala. Corri’. ‘Non aver paura’. ‘Non lasciare che nulla ti fermi’.
Fin dai miei primi anni, mio padre mi ha insegnato ad essere impavida.
Ma l'armonia tra i miei genitori non è durata a lungo.
Quando ero alle elementari, si sono separati. Ed è stata principalmente mia madre a crescerci.
Prima di potersi finalmente permettere di comprare una casa, ha dovuto affittare un piccolo appartamento nell'East Bay.
Nella Bay, o vivi sulle colline o nelle pianure. Noi vivevamo nelle pianure.
Un bellissimo quartiere operaio abitato da pompieri, infermieri e operai edili, tutti che curavano i loro prati con orgoglio.
Mia madre lavorava molte ore.
E, come molti genitori lavoratori, si affidava a una cerchia fidata che la aiutasse a crescerci.
La signora Shelton gestiva l'asilo sotto di noi e divenne come una seconda madre per noi. Zio Sherman. Zia Mary. Zio Freddy. E zia Chris.
Nessuno di loro era un nostro parente di sangue. Ma tutti loro erano parte della famiglia. Per l’amore che ci hanno mostrato.
Una famiglia che ci ha insegnato a fare il gumbo. A giocare a scacchi. E che a volte ci lasciava persino vincere.
Una famiglia che ci amava. Credeva in noi. E ci diceva che potevamo essere qualsiasi cosa. Fare qualsiasi cosa.
Ci hanno passato i valori in cui credevano. La comunità. La fede. E l'importanza di trattare gli altri allo stesso modo di come vorresti essere trattato anche tu. Con gentilezza. Rispetto. E con compassione.
Mia madre era una donna brillante, alta un metro e mezzo, di pelle scura con un accento straniero. E, come figlia maggiore, ho potuto vedere come il mondo a volte la trattava.
Ma non ha mai perso la calma. Era dura. Coraggiosa. Una pioniera nella lotta per la salute delle donne.
E ha insegnato a Maya e a me la lezione che Michelle ha menzionato l'altra sera: ci ha insegnato a non lamentarci mai dell'ingiustizia, ma a fare qualcosa al riguardo.
Ci ha anche insegnato di non fare mai niente a metà. Questa è una citazione diretta.
Sono cresciuta immersa negli ideali del Movimento per i Diritti Civili.
I miei genitori si erano incontrati a una riunione del Movimento per i Diritti Civili. E si sono assicurati che imparassimo gli ideali dei leader dei diritti civili, incluse personalità come Thurgood Marshall e Constance Baker Motley.
Parliamo di coloro che hanno combattuto in tribunale per rendere reale la Promessa dell'America. Così, da giovane, ho deciso che volevo fare quel lavoro. Volevo essere un avvocato anche io.
E quando è arrivato il momento di scegliere la specializzazione da fare ho riflettuto su un momento cruciale della mia vita.
Quando ero al liceo, ho iniziato a notare qualcosa che non andava con la mia migliore amica Wanda.
Era triste a scuola. E c'erano momenti in cui non voleva tornare a casa.
Così, un giorno, le ho chiesto se andava tutto bene. E lei si è confidata con me dicendo che subiva abusi sessuali dal patrigno. E le ho detto immediatamente che doveva venire a stare da noi.
E lo ha fatto. Questo è uno dei motivi per cui sono diventata una procuratrice.
Per proteggere persone come Wanda. Perché credo che tutti abbiano dei diritti fondamentali: alla sicurezza. Alla dignità. E alla giustizia.
Come procuratrice, quando dovevo presentare un caso, non lo facevo mai a nome della vittima. Ma a nome del "Popolo".
Per una semplice ragione. Nel nostro sistema di giustizia, un reato contro uno di noi è un reato contro tutti noi.
L’ho spiegato molte volte, per consolare i sopravvissuti ai crimini. Per ricordare loro che nessuno dovrebbe essere costretto a combattere da solo. Che siamo tutti sulla stessa barca.
Ogni giorno in tribunale, mi alzavo con orgoglio di fronte ad un giudice e dicevo cinque parole: "Kamala Harris, a nome del Popolo".
E per essere chiara: In tutta la mia carriera ho avuto un solo cliente, Il Popolo.
E così, a nome del Popolo, in nome di ogni americano. Indipendentemente dal suo Partito. Dalla sua etnia. Dal suo genere. O dalla lingua che parla tua nonna.
A nome di mia madre e di tutti coloro che hanno intrapreso il loro improbabile viaggio verso il Sogno Americano.
A nome degli americani comuni come le persone con cui sono cresciuta. Persone che lavorano duramente. Inseguono i loro sogni. E si prendono cura l'uno dell'altro.
A nome di tutti coloro la cui storia poteva essere scritta solo nella più grande nazione sulla Terra.
A nome di tutti voi, accetto la vostra nomina a Presidente degli Stati Uniti d'America.
In queste elezioni, la nostra nazione ha un'opportunità preziosa e limitata nel tempo di superare l'amarezza, il cinismo e le divisioni del passato.
Un'occasione per tracciare una Nuova Via da Seguire.
Non come membri di un singolo Partito o fazione politica. Ma come cittadini americani.
So che ci sono persone di varie opinioni politiche che ci stanno guardando stasera.
E voglio che sappiate: prometto di essere una Presidente di tutti gli americani.
Potrete fidarvi che metterò sempre il Paese prima del mio partito e di me stessa nel considerare sacri i principi fondamentali dell'America, sullo Stato di diritto, sul tenere elezioni libere ed eque e sul trasferimento pacifico del potere.
Sarò una Presidente che intende unire il Paese attorno ai nostri ideali più elevati. Una leader che intende guidare ed ascoltare, con un approccio realistico e pragmatico. Userò il buon senso e lotterò sempre per il Popolo americano.
Dai tribunali alla Casa Bianca, questo è sempre stato il lavoro della mia vita.
Come giovane procuratrice in tribunale ad Oakland, ho difeso donne e bambini contro i predatori che abusavano di loro.
Come Procuratrice Generale della California, ho sfidato le Grandi Banche. Ho ottenuto 20 miliardi di dollari per le famiglie della classe media che subivano i loro pignoramenti. E ho contribuito ad approvare una Carta dei Diritti dei Proprietari di Casa - una delle prime nel suo genere.
Mi sono battuta: per i veterani e gli studenti truffati dalle grandi università a scopo di lucro, per i lavoratori a cui sono stati negati i salari dovuti e per gli anziani vittime di abusi.
Ho combattuto contro i cartelli del narcotraffico che trafficano armi, droga ed esseri umani. Che minacciano la sicurezza del nostro confine e l'incolumità delle nostre comunità.
Quelle battaglie sono state ardue, così come le elezioni che mi hanno portato a ricoprire tali cariche. Mi hanno sottovalutato a ogni passo, ma non ho mai ceduto. Perché il futuro merita sempre di essere conquistato.
E questa è la battaglia in cui ci troviamo anche ora. Una battaglia per il futuro dell'America.
Compatrioti americani, questa elezione non è solo la più importante delle nostre vite. È una delle più importanti nella storia della nostra nazione.
Donald Trump, sotto molti aspetti, non è una persona seria.
Ma le conseguenze di permettere che Donald Trump torni alla Casa Bianca sono invece estremamente serie.
Vi invito a riflettere non solo sul caos e le calamità del suo mandato, ma anche sulle gravi conseguenze seguite alla sua sconfitta elettorale.
Donald Trump ha cercato di ignorare il vostro voto.
Quando ha fallito con questo tentativo, ha incitato una folla armata ad attaccare il Campidoglio degli Stati Uniti, portando anche all’aggressione di agenti delle forze dell'ordine.
Quando i politici del suo stesso partito lo hanno implorato di richiamare la folla dei manifestanti e di mandare rinforzi, ha fatto l'opposto. Ha alimentato le fiamme.
E ora, per una serie di reati completamente diversi, è stato giudicato colpevole di frode da una giuria di comuni cittadini americani. Ed in sede separata, è stato ritenuto responsabile anche di aver commesso abusi sessuali.
Immaginate cosa potrebbe fare se gli restituissimo il potere. Pensate alla sua chiara volontà di liberare gli estremisti violenti che hanno attaccato le forze dell'ordine al Campidoglio. Al suo dichiarato intento di voler imprigionare giornalisti, oppositori politici e chiunque consideri un nemico. Alla sua esplicita minaccia di voler usare i nostri militari in servizio attivo contro i nostri stessi concittadini.
Considerate il potere che potrebbe avere da presidente - specialmente dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha appena stabilito che sarebbe immune da procedimenti penali.
Immaginate Donald Trump senza freni. In che modo userebbe gli immensi poteri della presidenza degli Stati Uniti. Non certo per migliorare le vostre vite. Non certo per rafforzare la nostra sicurezza nazionale.
Ma per servire l'unico cliente che abbia mai avuto: se stesso.
E sappiamo bene come sarebbe un secondo mandato di Trump. È tutto già esposto nel "Project 2025". Scritto dai suoi consiglieri più stretti. Il suo obiettivo finale è trascinare il nostro Paese indietro nel tempo.
Ma America, noi non torneremo indietro.
Non torneremo indietro a quando Donald Trump ha cercato di tagliare la Sicurezza Sociale e Medicare. Non torneremo indietro a quando ha cercato di eliminare l'Affordable Care Act.
A quando le compagnie assicurative potevano negare le cure alle persone con condizioni mediche preesistenti.
Non gli permetteremo di eliminare il Dipartimento dell'Istruzione che finanzia le nostre scuole pubbliche. Non gli permetteremo di porre fine a programmi come Head Start che forniscono istruzione prescolare e assistenza all'infanzia.
America, noi non faremo marcia indietro. Stiamo invece aprendo una nuova strada. Verso il futuro.
Avanti - verso un futuro con una classe media forte e in crescita.
Perché sappiamo che una classe media forte è sempre stata fondamentale per il successo dell'America. E rafforzare quella classe media sarà un obiettivo determinante della mia presidenza.
Per me, questa è una questione anche personale. Provengo dalla classe media. Mia madre gestiva il bilancio familiare con rigore. Vivevamo secondo le nostre possibilità, eppure non ci è mancato quasi nulla.
E si aspettava che noi sfruttassimo al massimo le opportunità che ci erano state date. E che fossimo grati di questo. Perché non tutti avevano quella opportunità.
Per questo intendo creare quella che definisco come "economia delle opportunità". Un sistema in cui tutti, che vivano in campagna, in piccole città o grandi metropoli, abbiano la possibilità di competere e di avere successo.
Da Presidente, intendo unire le forze del lavoro: operai e impiegati, piccoli imprenditori e startup, insieme alle grandi aziende americane.
Per creare posti di lavoro. Far crescere la nostra economia. Ed abbassare il costo delle necessità quotidiane come l'assistenza sanitaria, il costo della casa e i generi alimentari.
Noi ci impegneremo a garantire l'accesso al capitale per piccole imprese, imprenditori e startup. Risolveremo la crisi abitativa in America e salvaguarderemo la Sicurezza Sociale e Medicare.
Confrontate questo programma con quello di Donald Trump. Lui non vuole realmente combattere per la classe media. Invece, si batte per se stesso e per i suoi amici miliardari. Vuole dare loro un altro giro di sgravi fiscali, che aggiungeranno 5.000 miliardi di dollari al debito nazionale.
Tutto questo mentre intende promulgare quella che, in effetti, è una tassa nazionale sulle vendite - chiamiamola pure “Trump Tax” - che finirebbe per aumentare i prezzi per le famiglie della classe media di quasi 4.000 dollari all'anno.
Bene, invece di un aumento della Trump tax, noi intendiamo approvare una riduzione delle tasse per la classe media che aiuterà più di 100 milioni di americani.
Amici, sono convinta che la vera prosperità dell'America dipenda dalla piena libertà degli americani di decidere della propria vita, specialmente nelle questioni più intime e personali.
Ma stasera, troppe donne in America non sono più in grado di prendere queste decisioni. Voglio chiarire come siamo arrivati a questo punto.
Donald Trump ha selezionato personalmente i membri della Corte Suprema con l'intento di sopprimere la libertà riproduttiva. E adesso ne va fiero. Cito le sue stesse parole: "L'ho fatto io, e ne sono orgoglioso”.
Negli ultimi due anni, ho viaggiato in tutto il nostro Paese. E molte donne mi hanno raccontato le loro storie. Anche i loro mariti e padri hanno condiviso le loro. Storie di donne che hanno avuto un aborto spontaneo in un parcheggio, che hanno contratto la sepsi o che hanno perso la capacità di avere figli per sempre.
Tutto questo perché i medici ora temono l'arresto semplicemente per aver curato le loro pazienti. Le coppie che desiderano un figlio si vedono interrompere bruscamente i trattamenti di fecondazione in vitro. E le bambine vittime di abusi sessuali, rischiano ora di essere pure obbligate a portare a termine una gravidanza.
Questo è ciò che sta accadendo nel nostro Paese. A causa di Donald Trump. E capite, non ha neppure ancora finito.
Come parte della sua agenda, lui e i suoi alleati vorrebbero limitare ulteriormente l'accesso alla contraccezione, vietare l'aborto farmacologico e promulgare un divieto di aborto a livello nazionale con o senza il voto del Congresso.
E sentite questa: vuole istituire anche un Coordinatore Nazionale Anti-Aborto. Non solo, intende obbligare gli Stati a segnalare ogni aborto, spontaneo o volontario. Diciamolo chiaramente: hanno perso il senno.
E bisogna chiedersi: perché non si fidano delle donne?
Bene, noi invece ci fidiamo delle donne.
Quando il Congresso approverà una proposta di legge per restaurare la libertà riproduttiva, io, come Presidente degli Stati Uniti, la firmerò con orgoglio, sancendola come legge federale.
Questa elezione pone in gioco numerose nostre libertà fondamentali. La libertà di vivere al sicuro dalla violenza delle armi - nelle nostre scuole, comunità e luoghi di culto. La libertà di amare chi si ama, apertamente e con orgoglio. La libertà di respirare aria pulita, bere acqua pulita e vivere liberi dall'inquinamento che alimenta la crisi climatica. E infine, la libertà che è alla base di tutte le altre: il diritto di voto.
Con questa elezione, abbiamo finalmente l'opportunità di approvare il John Lewis Voting Rights Act e il Freedom to Vote Act.
E lasciatemi essere chiara su un altro punto. Dopo decenni passati come procuratrice, conosco l'importanza della sicurezza, specialmente al nostro confine.
Lo scorso anno, Joe e io siamo riusciti a far collaborare democratici e repubblicani per mettersi d’accordo sulla proposta di legge sul confine più rigorosa degli ultimi decenni.
Anche il Border Patrol ha dato la sua approvazione.
Ma Donald Trump ha creduto che un accordo sul confine avrebbe danneggiato la sua campagna elettorale. Quindi ha ordinato ai suoi alleati nel Congresso di non votare a favore di questo accordo.
Io mi rifiuto di fare giochini politici con la nostra sicurezza. Vi faccio questa promessa: da Presidente, resusciterò quel disegno di legge bipartisan sulla sicurezza dei confini che lui ha affossato. E lo trasformerò in legge federale con la mia firma.
Sono certa che potremo così onorare la nostra orgogliosa eredità di nazione di immigrati ed, al contempo, riformare il nostro sistema d'immigrazione che non funziona. Potremo creare un percorso meritocratico verso la cittadinanza per gli immigrati e, contemporaneamente, rafforzare la sicurezza dei nostri confini.
America, dobbiamo anche essere risoluti nel promuovere i nostri valori e la nostra sicurezza oltre i nostri confini.
Come Vice Presidente, ho affrontato più volte le minacce alla nostra sicurezza, negoziato con leader stranieri, rafforzato le nostre alleanze e interagito con le nostre coraggiose truppe all'estero.
Come Comandante in Capo, intendo garantire che l'America manterrà la sua supremazia militare globale, con Forze Armate imbattibili. Onorerò il nostro sacro dovere verso i militari e le loro famiglie, assicurando loro tutto il sostegno necessario. Ed onorerò sempre, e non insulterò mai, per nessun motivo al mondo, il loro servizio e il loro sacrificio.
Sarà mia priorità assicurare che l'America guidi il mondo nel futuro dell'esplorazione spaziale e dell'Intelligenza Artificiale e che sia il nostro paese, e non la Cina, a dominare la competizione del 21° secolo.
Dobbiamo rafforzare, invece che abbandonare, la nostra posizione di leader mondiale.
Trump, invece, ha minacciato di abbandonare la NATO. Ha incoraggiato Putin a invadere i nostri alleati. Ha detto che la Russia potrebbe - cito - "fare quello che diavolo vuole".
Cinque giorni prima che la Russia attaccasse l'Ucraina, ho incontrato il Presidente Zelensky per avvertirlo del piano russo di invaderli. Ho aiutato a mobilitare una coalizione globale - oltre 50 Paesi - per difendere l’Ucraina dall'aggressione di Putin. E come Presidente, sarò fortemente dalla parte dell'Ucraina e dei nostri alleati della NATO.
Per quanto riguarda la guerra a Gaza, il Presidente Biden ed io stiamo lavorando incessantemente. Perché ora è arrivato il momento di ottenere un accordo sulla liberazione degli ostaggi ed un cessate il fuoco.
Voglio essere assolutamente chiara: sarò sempre in prima linea per difendere il diritto di Israele all'autodifesa, assicurando che abbia i mezzi necessari per proteggersi. Il popolo israeliano non dovrà mai più subire orrori come quelli perpetrati dall'organizzazione terroristica Hamas il 7 ottobre, con le sue atroci violenze sessuali e il massacro di giovani innocenti durante un festival musicale.
Allo stesso tempo, però, ciò che è accaduto a Gaza negli ultimi 10 mesi è devastante. Troppe vite innocenti perse. Persone disperate e affamate in fuga per la sicurezza, ancora e ancora. La scala della sofferenza è straziante.
Il Presidente Biden e io ci stiamo impegnando senza sosta per porre fine a questo conflitto con un obiettivo chiaro: garantire la sicurezza di Israele, ottenere il rilascio degli ostaggi, porre fine alle sofferenze di Gaza ed assicurare al popolo palestinese il diritto alla dignità, alla sicurezza, alla libertà e all'autodeterminazione.
Siate certi di questo: intendo agire senza esitazione per difendere le nostre forze e i nostri interessi contro l'Iran ed i terroristi che sostiene. Non scenderò mai a patti con tiranni e dittatori come Kim Jong-un, che tifano per Trump. Loro sanno bene che Trump è facilmente manipolabile con lusinghe e favori. Sanno bene che non chiederà conto agli autocrati delle loro azioni, perché lui stesso aspira a diventare un autocrate.
Come Presidente, sarò irremovibile nella difesa della sicurezza e dei valori americani. Nella lotta eterna tra democrazia e tirannia, la mia posizione è chiara - e so esattamente dove da quale parte devono stare gli Stati Uniti d'America.
Compatrioti americani, amo il nostro Paese con tutto il mio cuore.
In ogni angolo di questo Paese, in ogni volto che incontro, percepisco una nazione pronta a spiccare il volo. Un'America ansiosa di intraprendere la prossima tappa del suo straordinario viaggio.
Vedo un'America dove ci atteniamo saldamente alla coraggiosa convinzione che ha costruito la nostra nazione. Che ha ispirato il mondo. Che qui, in questo Paese, tutto è possibile. Nulla è irraggiungibile.
Un'America dove ci prendiamo cura l'uno dell'altro, dove ci guardiamo le spalle a vicenda, e dove riconosciamo che abbiamo molto più in comune di ciò che ci separa. Dove nessuno di noi deve fallire perché tutti noi possiamo avere successo. E dove sappiamo che nell'unità c'è la vera forza.
I nostri oppositori in questa campagna elettorale passano le giornate a screditare l'America, dipingendo tutto a tinte fosche. Ma mia madre mi ha insegnato una lezione preziosa: non permettere mai a nessuno di definirti. Dimostra chi sei con le tue azioni.
America, è il momento di mostrare l'un l'altro - e al mondo - chi siamo. E per cosa lottiamo. La libertà. Le opportunità. La compassione. La dignità. L’equità. E le possibilità infinite.
Siamo gli eredi della più grande democrazia che il mondo abbia mai conosciuto. Per onorare i nostri figli, i nostri nipoti e tutti coloro che hanno sacrificato così tanto per la nostra libertà, dobbiamo essere all'altezza di questo momento storico. È giunta la nostra ora di raccogliere il testimone dalle generazioni passate. Con ottimismo e fede incrollabile, dobbiamo lottare per questa nazione che tanto amiamo.
Lottare per gli ideali che ci sono cari.
Dobbiamo onorare la straordinaria responsabilità che accompagna il più grande privilegio sulla Terra: essere americani, con tutto l'orgoglio che ne deriva.
Allora, alziamoci e battiamoci per questo.
Alziamoci e votiamo per realizzare tutto questo.
E insieme, prepariamoci a scrivere il prossimo, grandioso capitolo della più straordinaria storia mai narrata.
Grazie. Che Dio vi benedica. E che Dio benedica gli Stati Uniti d'America”.