In Iowa entra nel vivo la campagna per le primarie Repubblicane
Nel nostro approfondimento settimanale parliamo della campagna elettorale per le primarie Repubblicane, delle incriminazioni nei confronti di Trump e della visita di Meloni negli USA
In Iowa entra nel vivo la campagna per le primarie Repubblicane
Per il primo confronto ufficiale tra i candidati Repubblicani bisognerà attendere ancora qualche settimana, ma nella giornata di venerdì si è tenuto un faccia a faccia che ha fatto da antipasto a quelli che saranno i dibattiti veri e propri. In Iowa, organizzata dal partito locale, è andata in scena una cena in cui erano presenti quasi tutti i principali membri del GOP in corsa per la Casa Bianca, ovvero Donald Trump, Ron DeSantis, Tim Scott, Nikki Haley, Mike Pence, Vivek Ramaswamy e Larry Elder.
Nell’evento, organizzato nel centro della capitale statale Des Moines, ciascun candidato ha avuto dieci minuti per esprimere la propria visione, con gli organizzatori che avevano preventivamente chiarito come il microfono sarebbe stato mutato allo scadere del tempo. Uno degli aspetti sottolineati dagli analisti riguarda la riluttanza dei membri del GOP nel criticare Donald Trump
Ad eccezione del deputato texano Will Hurd, candidato alla Casa Bianca che però non ha raggiunto i criteri necessari per partecipare ai dibattiti, nessuno si è espresso contro l’ex presidente. Proprio Hurd, invece, è salito alla ribalta per le dure critiche rivolte verso il tycoon, avendo affermato: “Donald Trump non sta correndo per rendere l’America di nuovo grande (il richiamo esplicito è allo slogan Make America Great Again, ndr), né tantomeno per rappresentare gli elettori che l’hanno votato nel 2016 o nel 2020. Donald Trump sta correndo semplicemente per restare fuori di prigione”.
Sebbene l’inviato del New York Times, presente all’evento, abbia raccolto le voci di alcuni membri della base del Partito, il suo discorso è stato nel complesso soffocato da numerosi fischi, segno della fedeltà che gli elettori ripongono nei confronti di Trump. A confermarlo sono anche i numeri dei sondaggi: la media delle rilevazioni lo vede ampiamente in testa con il 52.4% delle preferenze, mentre DeSantis insegue in seconda posizione con il 15.5%.
Particolarmente positivi sono anche i numeri di Ramaswamy, terzo con il 6.8% ed accolto in maniera positiva anche nell’evento tenuto in Iowa, dove ha ricevuto diverse dichiarazioni di apprezzamento. Chi arranca, dunque, è Ron DeSantis: qualche mese fa il Governatore della Florida sembrava poter essere addirittura il frontrunner della competizione, ma settimana dopo settimana il suo consenso si è pian piano sgretolato con le settimane, in cui sono emerse anche le prime difficoltà economiche relative alla sua campagna.
Ron DeSantis, infatti, ha deciso di licenziare 38 persone al fine di tagliare i costi a fronte del basso successo che sta avendo: queste rappresentavano un terzo di chi lavorava alla sua campagna elettorale e si aggiungono alle recenti uscite di due consiglieri, Dave Abrams e Tucker Obenshain. Il governatore della Florida ha recentemente annunciato di aver ricevuto 20 milioni di dollari in donazioni nel secondo trimestre dell'anno, ma la maggior parte di questi soldi sono già stati spesi. Gran parte della somma, inoltre, proveniva da donatori che avevano dato l'importo massimo e non potevano farlo di nuovo.
In questo scenario, il candidato Tim Scott, che oltre ad essere l’unico candidato nero punta a contendergli lo scettro di principale sfidante di Donald Trump, è andato all’attacco delle sue posizioni sull’educazione. In quanto governatore della Florida, infatti, DeSantis, ha approvato norme di modifica dei percorsi scolastici con posizioni molto discutibili sullo studio della storia della schiavitù. A far discutere è stata soprattutto una frase presente nei programmi, che recita: “Gli schiavi imparavano dei mestieri di cui potevano beneficiare”, duramente criticata dallo stesso Scott.
Oltre a queste schermaglie, c’è però anche un altro dato da rilevare a riguardo dell’incontro tenuto in Iowa: sebbene quasi tutti i candidati abbiano evitato di lanciare attacchi diretti nei confronti di Donald Trump, quest’ultimo non ha esitato a criticare i suoi sfidanti, in particolar modo per quanto riguarda Ron DeSantis.
Donald Trump verso nuove incriminazioni
Mentre la campagna elettorale per le primarie del Partito Repubblicano sta entrando nel vivo, Donald Trump è chiamato ad affrontare numerose difficoltà giudiziarie. Dopo i 37 capi d’imputazione che gli erano stati già notificati per il possesso illegale di documenti riservati, il presidente ha ricevuto altre tre accuse per il suo tentativo di “alterare, distruggere, mutilare o nascondere l’evidenza”.
In particolar modo chi indaga afferma come, nel giugno dello scorso anno, Trump abbia richiesto a due persone a lui vicine, ovvero Yuscil Taveras e Carlos De Oliveira (ora anche lui presente nel registro degli indagati), di cancellare video delle telecamere di sicurezza che potevano contenere immagini compromettenti.
Trump, inoltre, è accusato di aver intenzionalmente conservato un documento top-secret su possibili piani di attacco all'Iran, di cui ha discusso con i biografi durante un incontro registrato a Bedminster, nel New Jersey, nel luglio 2021. Il tutto, va ricordato, avviene mentre è ancora in corso l’indagine per il tentativo, operato da Donald Trump, di rovesciare il risultato delle elezioni 2020.
La visita di Giorgia Meloni a Washington
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ricevuto alla Casa Bianca la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. È la prima visita ufficiale a Washington D.C. di Meloni da quando guida l'esecutivo italiano. I due leader hanno discusso della partecipazione dell'Italia alla Belt and Road Initiative (BRI) della Cina voluta dal primo governo di Giuseppe Conte, da cui la leader di Fratelli d’Italia non si è ancora pubblicamente impegnata a uscirne.
"I nostri rapporti sono forti", ha detto la Meloni all'inizio dell'incontro nello Studio Ovale con Biden. "Attraversano i governi e rimangono solidi indipendentemente dai colori politici. Sappiamo chi sono i nostri amici in tempi difficili"
Meloni ha anche utilizzato il viaggio a Washington per trascorrere un po' di tempo a Capitol Hill, dove ha incontrato il presidente della Camera dei Rappresentanti, il Repubblicano Kevin McCarthy. Sia Roma sia Washington hanno enfatizzato il viaggio come un'opportunità per riaffermare la partnership tra i due paesi a partire dagli aiuti dati all'Ucraina.
Secondo Meloni, gli Stati Uniti "sono consapevoli degli sforzi che gli italiani stanno facendo" per aiutare Kyvi. Complessivamente, quindi, i rapporti tra Italia e Stati Uniti restano “forti" e "indissolubili".
Le altre notizie della settimana:
L’amministrazione Biden ha proposto una nuova norma che punta a spingere la produzione di automobili elettriche. Come sottolineato dal New York Times questa proposta punta a far sì che le aziende migliorino il chilometraggio medio che ciascun veicolo può fare con un gallone di benzina, fino ad arrivare ad una media di 58 miglia per gallone entro il 2032.
Come sottolineato da diversi analisti, per raggiungere questa soglia, entro quell’anno circa due terzi delle auto prodotte dovranno essere totalmente elettriche. È altamente probabile, però, che l’efficacia di tale norma possa essere minata da una serie di ricorsi giudiziari.
Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, è arrivato in Arabia Saudita per colloqui con il principe ereditario Mohammed bin Salman. L'obiettivo del viaggio è continuare i negoziati su un possibile accordo per migliorare le relazioni tra gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita, che includerebbe anche un’intesa di normalizzazione tra l'Arabia Saudita e Israele.
I diplomatici statunitensi hanno in precedenza affermato che la Casa Bianca vuole cercare di ottenere risultati tangibili prima che la campagna elettorale presidenziale consumi l'agenda del presidente Biden.
La Casa Bianca ha emanato un ordine esecutivo che porterà a quella che, secondo gli uffici presidenziali, sarà la “più grande trasformazione” al sistema giudiziario militare. Le nuove norme sono finalizzate a ridurre le coperture nei casi di stupro, omicidio o violenza sessuale, togliendo l’autorità delle indagini ai vertici dell’esercito per assegnarle ai procuratori speciali.
Gli Stati Uniti dovrebbero annunciare la fornitura a Taiwan di un pacchetto di aiuti militari del valore di oltre 300 milioni di dollari. Questa mossa è probabile che susciti l'ira della Cina.
Il pacchetto di aiuti avrebbe dovuto includere anche 4 droni di ricognizione MQ-9A non armati, ma la loro inclusione alla fine potrebbe non avvenire poiché si sta lavorando per rimuovere alcune delle attrezzature avanzate dai droni a cui solo l'U.S. Air Force ha accesso.
La banca centrale americana, la Federal Reserve (Fed), ha alzato di nuovo il tasso di interesse portandolo al livello più alto da ventidue anni, al fine di ridurre l'inflazione. Il tasso di interesse è così passato dal 5,25 al 5,5%. La Fed non ha detto se questo sarà l'ultimo aumento di tassi, ma solo che il comitato di politica monetaria "continuerà a valutare ulteriori informazioni e le loro implicazioni per la politica monetaria.
Negli ultimi numeri della nostra newsletter abbiamo parlato dei tentativi, operati dal Congresso, di emanare un codice etico che regoli il comportamento della Corte Suprema. Tale norma trova la contrarietà di numerosi giudici: Samuel Alito in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal, ha dichiarato come per lui i membri del potere legislativo non abbiano il potere di agire su quello giudiziario.
L’ufficio stampa della Casa Bianca, in una nota pubblicata nella giornata di giovedì, ha affermato come il presidente Biden non abbia alcuna intenzione di concedere la grazia a suo figlio Hunter, che sta patteggiando con il Dipartimento di Giustizia a riguardo delle indagini a suo carico.