Joe Biden ha iniziato a fare campagna elettorale
La campagna di Biden inizia con l'appoggio dei sindacati
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dato inizio alla campagna elettorale per le presidenziali che saranno in programma nel novembre del 2024. Dopo l'annuncio ufficiale della sua discesa in campo, avvenuto circa un mese fa, l'inquilino della Casa Bianca aveva tenuto un profilo tendenzialmente più basso, concentrandosi principalmente sull'attività amministrativa e sull'intesa per aumentare il tetto del debito.
Questo aveva creato anche una certa preoccupazione nelle fila dei Democratici, timorosi del fatto che l'età del presidente potesse impedirgli di affrontare al meglio la sfida della sua rielezione. Adesso, come sottolinea POLITICO, Biden è pronto ad aumentare i giri del motore per dedicarsi in maniera più attiva alla sua campagna elettorale.
Il presidente si è definito l'unica persona in grado di poter battere Donald Trump, come fatto già nel 2020, sottolineando come l'obiettivo sia quello di finire il lavoro di questi anni, portando avanti un progetto politico in grado di valorizzare la classe media.
Nel mentre, Biden ha incassato l'appoggio di alcune delle più importanti sigle sindacali del paese. Il mondo del lavoro organizzato, negli Stati Uniti, è formato da tante associazioni di categoria, raggruppate principalmente nell'AFL-CIO, che unisce diverse sigle sotto un'unica presidenza. Proprio l'AFL-CIO, in settimana, ha dato il suo endorsement ufficiale al presidente. Lo stesso hanno fatto l'American Federation of State, County and Municipal Employees; l'International Brotherhood of Electrical Workers; il National Nurses United and the American Federation of Government Employees e l'American Federation of Teacher.
Proprio quest'ultima associazione ha sottolineato l'impegno del presidente Biden per il mondo del lavoro organizzato: "Abbiamo bisogno di leader eletti che condividano i nostri valori. Biden ed Harris hanno una profonda comprensione dei problemi che devono affrontare le famiglie lavoratrici e hanno dimostrato un impegno appassionato nell'affrontare queste questioni e usando il governo per aiutare a migliorare la vita delle persone".
Come sottolineato da The Hill, inoltre, l'appoggio dei sindacati, quest'anno, è arrivato molto prima rispetto al 2020, segno di una maggiore vicinanza del mondo del lavoro alla presidenza.
Gli Stati Uniti potrebbero raggiungere un nuovo accordo con l'Iran
Stando a quanto riportato dal New York Times, gli Stati Uniti avrebbero cautamente ripreso i colloqui con l'Iran nel tentativo di raffreddare la tensione fra i due stati, limitare il programma nucleare iraniano e liberare alcuni prigionieri americani. L'obiettivo, secondo alcune fonti, sarebbe quello di raggiungere un'intesa informale per quello che sui giornali viene definito un "cessate il fuoco politico" volto ad evitare future escalation.
La notizia, secondo la testata, sarebbe stata confermata da tre ufficiali israeliani, uno americano e uno iraniano. L'intesa prevederebbe che l'Iran non vada oltre l'attuale produzione di uranio impoverito al 60 per cento, ancora lontano da quel 90 per cento necessario per la produzione di armi nucleari. In cambio gli Stati Uniti dovrebbero alleggerire alcune sanzioni sull'economia del paese asiatico.
La notizia è stata accolta con animi contrastanti da parte del Congresso: un gruppo di senatori Repubblicani, in particolare, ha intimato l'amministrazione a non raggiungere nessuna intesa prima che i termini di questa vengano discussi e decisi dalle due Camere.
Kevin McCarthy continua ad avere problemi con la minoranza interna
Lo Speaker della Camera dei Rappresentanti Kevin McCarthy continua ad avere problemi con l’ala conservatrice del suo partito. Nell’ultima settimana sono emerse infatti frizioni relative alle trattative alla legge di rifinanziamento del budget per il 2024, che dovrà essere approvata alla fine dell’anno.
Diversi membri Repubblicani, infatti, considerano insufficienti le mosse pensate dal leader per ridurre il deficit, ed hanno minacciato di poter votare in maniera contraria se non dovessero ottenere concessioni. La situazione, simile a quella che si è recentemente verificata per l’aumento del tetto del debito, rischia di ridurre il potere contrattuale di McCarthy, che dovrà trovare un’intesa bipartisan con i Democratici, che controllano il Senato.
Della vicenda ha parlato anche il leader della minoranza alla Camera, il Democratico Hakeem Jeffries (D-N.Y.), che ha affermato come alcuni Repubblicani vogliano spingere il paese verso uno shutdown governativo, ed ha definito “irresponsabile” la minoranza del GOP. Sul tema va ricordato come lo stesso Kevin McCarthy, al momento della sua elezione, abbia dovuto aspettare numerosi scrutini prima di ottenere il consenso del Freedom Caucus (che rappresenta il già citato gruppo della destra interna al Partito), conquistando il loro voto solo in cambio della promessa di importanti tagli alla spesa, difficili però da ottenere con il Senato controllato dai Dem.
Anche alcuni senatori del GOP si sono detti preoccupati di questo atteggiamento, che potrebbe rendere più difficili le trattative per evitare uno shutdown. Sulla vicenda è intervenuto anche Newt Gingrich, ex Speaker Repubblicano della Camera dei Rappresentanti, che ha criticato i membri del suo partito che vogliono tagliare sistemi popolari come Medicare (che fornisce assistenza sanitaria alle persone anziane). Secondo l’anziano politico, questa mossa sarebbe un suicidio elettorale che garantirebbe facili vittorie ai Democratici.
Le altre notizie della settimana
● Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha scelto di selezionare Mandy Cohen per guidare il Centers for Disease Control and Prevention, al posto della dimissionaria Rachelle Walensky.
Mandy Cohen, la cui conferma (almeno fino al 2025) non dovrà passare dal Senato, è stata scelta anche in virtù del modo in cui ha gestito la pandemia nel North Carolina.
● L’ex Presidente Donald J. Trump, ad inizio settimana, è stato messo in stato di fermo e condotto al tribunale di Miami, dove è stato formalmente incriminato. Il Vice Marshall ha preso le impronte digitali del tycoon, ma non ha scattato foto segnaletiche in virtù dell’enorme riconoscibilità di Trump.
● In occasione del primo anniversario della decisione con cui la Corte Suprema ha rovesciato la Roe vs. Wade, la sentenza che garantiva al livello federale il diritto d'aborto, il presidente Biden ha convocato i legislatori statali alla Casa Bianca per fare un punto sulla questione.
L'obiettivo dichiarato è stato quello di provare ad adottare strategie comuni per difendere il diritto di abortire nei posti in cui questo è ancora legale.
● Nella giornata di ieri, il Senatore Jim Risch, il più importante Repubblicano della Commissione sugli Affari Esteri, ha dichiarato che bloccherà la vendita dei lanciarazzi multipli M142 HIMARS all’Ungheria a causa del rifiuto del governo ungherese di ratificare il protocollo di adesione della Svezia alla NATO.
La manovra di Risch testimonia ulteriormente la spaccatura interna del Partito Repubblicano, ormai sempre più diviso tra conservatori trumpiani, i quali risultano particolarmente vicini al Primo Ministro ungherese, e la vecchia guardia, la quale invece rimane maggiormente fedele alla rete di alleanze statunitense.
● Il sindaco di Miami Francis Suarez ha annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali fra le fila del Partito Repubblicano. Si tratta del primo cittadino ispanico ad entrare nella corsa, nonché il terzo candidato della Florida, dopo Ron DeSantis e Donald Trump.
● Nella giornata di giovedì la Corte Suprema, con un voto di 7-2, ha votato per mantenere una legge federale volta a fare sì che fosse tutelato il diritto dei bambini delle tribù native americane di restare in custodia delle loro famiglie e delle loro tribù.
La legge è stata promulgata nel 1978 per combattere la pratica comune di separare i bambini nativi dalle loro famiglie e tribù ed impone standard minimi per l'allontanamento dei bambini nativi. Sia le popolazioni native americane sia il presidente Biden si erano dichiarati a favore del mantenimento della norma.
● Il presidente della Commissione Affari Esteri della Camera Michael McCaul (R-TX), assieme al membro di opposizione più importante della Commissione Esteri del Senato Jim Risch (R-ID) ed a diversi membri del Congresso, ha introdotto il Rebuilding Economic Prosperity and Opportunity (REPO) for Ukrainians Act. Questa legge consentirà di fornire assistenza economica per la ricostruzione dell’Ucraina impiegando gli asset confiscati alla Federazione Russa.
Questa misura, fra le altre cose, dà al presidente l'autorità di confiscare i beni sovrani russi che sono stati congelati negli Stati Uniti e di trasferirli per assistere negli sforzi di ricostruzione dell'Ucraina e proibisce il rilascio di fondi a entità russe sanzionate fino a quando la Russia non si ritirerà dall'Ucraina e accetterà di fornire un risarcimento per i danni causati dalla sua guerra non provocata.