La recall election in California e l'accordo con l'Australia
La recall election in California, la crisi diplomatica con la Francia e il flop della manifestazione dei trumpiani.
Vittoria per Newson, sarà ancora il governatore della California
Il "centro politico" americano, nell'ultima settimana, è stato in California, dove si è tenuta una importante elezione non priva di risvolti dal carattere nazionale con interventi di esponenti importanti come Obama, Harris e Biden. Gli abitanti dello stato, infatti, hanno votato nella recall election sulla conferma a governatore di Gavin Newsom, chiesta dai repubblicani, che hanno raccolto le firme per chiedere la sua rimozione dall’incarico.
L’unico precedente riuscito risaliva al 2003, quando la recall election fu un successo per i repubblicani che furono in grado di rimuovere dall’incarico Gary Davids per sostituirlo con Arnold Schwarzenegger.
Sulla scheda erano presenti due domande: la prima riguardava la possibilità di rimuovere Newson, la seconda l'indicazione dell’eventuale sostituto, con il repubblicano Larry Elder apparso come il principale front-runner. Ma quali sono state le motivazioni che hanno portato a questa elezione?
Va subito chiarito che, sebbene la gestione della pandemia sia stato il tema centrale della campagna contro Newsom, il processo è cominciato prima, nel febbraio del 2020. Si legge nella petizione che esprime le motivazioni iniziali: "Le leggi che ha approvato (Newson, ndr) favoriscono gli interessi dei cittadini stranieri arrivati illegalmente nel nostro paese rispetto a quelli dei nostri stessi cittadini. Le tasse di questo stato sono le più alte della nazione, così come il numero dei senzatetto, fattore che impatta sulla qualità della vita”.
La pandemia, però, ha però spostato l’attenzione sulla gestione del Covid fatta dal governatore: inizialmente le critiche si sono concentrate sulla riapertura troppo lenta dell’economia durante la primavera del 2020. L’esplosione del numero di firme, però, è avvenuto soprattutto dopo uno scandalo che ha travolto Newsom lo scorso novembre, quando fu sorpreso a cena senza mascherina in un ristorante stellato in violazione delle stesse norme anti-covid da lui stesso imposte.
Nelle scorse settimane alcuni sondaggi sono stati molto preoccupanti, ragion per cui sono aumentati gli sforzi per mobilitare l’elettorato democratico ed aumentare l’affluenza. L’impegno è stato proficuo ed efficiente, visto l’ampio successo di Newsom che ha ottenuto un margine di vittoria di quasi 30 punti, in linea con i risultati della vittoria di Joe Biden alle scorse elezioni presidenziali.
Terminata la tornata elettorale, l’aspetto interessante riguarda le lezioni politiche che si possono trarre, soprattutto in vista delle prossime midterm. Anzitutto per il messaggio portato dai repubblicani: nonostante le motivazioni espresse sopra, fin da subito hanno provato a nazionalizzare il messaggio della campagna elettorale. Fattore che ha favorito gli attacchi dei democratici contro un partito repubblicano sempre più trumpizzato, mostrando come un messaggio di attacco nei confronti del tycoon può dimostrarsi efficace anche con Trump non in ballo.
Questo tipo di messaggio all'interno del Partito Repubblicano, in questa tornata, si è visto non solo con la retorica sui vaccini o sulle misure anti-covid ma anche nelle accuse di potenziali brogli elettorali, lanciate da Elder e persone a lui vicine, con un PAC che ha invitato a segnalare presunte irregolarità ai seggi. Lo stesso portavoce del candidato, Ying Ma, ha quindi fornito queste spiegazioni via email: "Dovremmo essere tutti preoccupati dell'integrità elettorale e dell'essere sicuri che tutti i voti validi siano conteggiati. Abbiamo fornito ad un sito web esterno un link per permettere agli elettori di documentare le irregolarità a cui hanno assistito durante queste elezioni".
Nonostante questo, però, subito dopo il voto Elder si è affrettato a riconoscere il successo di Newsom, che ha vinto anche perché ha rinforzato la retorica sui vaccini e evocato la minaccia sulle restrizioni al voto che potrebbe essere suscitate da uno speaker radiofonico politicamente schierato a destra. Restano alcune problematiche ed interrogativi, come quello riguardante la possibile ricandidatura di Newsom nelle regular election in programma fra un anno.
Tensione diplomatica fra Stati Uniti e Francia
Cresce il livello di tensione diplomatica fra Stati Uniti e Francia, dopo un accordo annunciato dal paese americano con Regno Unito ed Australia, che permetterà a quest’ultimo di ottenere sottomarini a propulsione nucleare, nell’ottica della strategia di contenimento cinese nell'area dell'indo-pacifico. Questo accordo, intitolato AUKUS, prevede nuove forme di collaborazione fra i tre paesi in settori altamente strategici come quello della cyber-security e dell’intelligenza artificiale.
L’accordo è stato salutato con soddisfazione dai primi ministri e presidenti dei tre paesi, con Biden che ha parlato di “step storico” finalizzato alla salvaguardia della pace nella zona dell’indo-pacifico.
Come abbiamo specificato, però, l'accordo ha suscitato l’ira della Francia, dato che l’Australia abbandonerà un importante contratto economico da 90 miliardi di dollari per l’acquisto di sottomarini a propulsione nucleare. “La decisione americana di mettere da parte un alleato europeo ed un partner come la Francia da un accordo strategico con l’Australia in un momento nel quale ci troviamo di fronte a sfide senza precedenti nella regione dell’Indo Pacifico, mostra una mancanza di coerenza politica che la Francia può solo riconoscere con tristezza”, ha affermato il primo ministro Jean-Yves Le Drian.
Il paese transalpino ha inoltre scelto di richiamare il proprio ambasciatore, generando quella che è una vera e propria crisi diplomatica con gli Stati Uniti. Dura anche la risposta cinese, con il portavoce dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Washington, D.C. Liu Pengyu che ha parlato di mentalità da guerra fredda.
A livello geopolitico, si tratta di una decisione importante perché permette agli Stati Uniti di stringere accordi con un alleato strategico come l'Australia, che ha scelto di tornare indietro rispetto alla linea iniziale di neutralità fra USA e Cina, uno dei principali partner commerciali del paese, con cui i rapporti erano però il lento deterioramento. Ma stando a quanto riportato dal New York Times, si tratta di una scommessa anche per la presidenza Biden, visto che l'esigenza di fronteggiare il colosso asiatico ha fatto mettere in secondo piano le riserve sulla condivisione della tecnologia nucleare.
Una decisione operata al fine di contrastare la crescente crescita cinese non solo dal punto di vista economico, ma anche militare. Nonostante questo, però, entrambe le parti si sono affrettate a chiarire come, sebbene i sottomarini siano dotati di propulsione nucleare, non hanno nulla a che fare con armi di tal genere.
Fallisce la manifestazione dei fedelissimi di Trump
Il livello di allerta in quel di Washington, nelle ultime settimane, è stato parecchio alto a causa dei timori generati da una manifestazione tenuta ieri e chiamata "Justice for J6", che chiedeva un trattamento equo per le persone arrestate lo scorso 6 gennaio durante l'assalto al Congresso.
Nonostante le preoccupazioni iniziali, che avevano portato ad un importante dispiegamento di forze e all'innalzamento delle barriere protettive intorno a Capitol Hill, la manifestazione si è trasformata in un clamoroso flop, visto il basso livello di partecipazione, che ha sfiorato appena le poche centinaia di persone.
Allan manifestazione ha partecipato anche Joe Kent, candidato alle primarie repubblicane per il seggio WA-03 alla Camera, che ha ricevuto il supporto di Trump contro la deputata uscente Jaime Herrera Beutler, che ha votato l'impeachment dell"ex presidente. Intervenendo sul palco, Kent ha definito le persone arrestate a seguito del l'assalto al Congresso come "perseguitati politici”.
Le altre notizie della settimana
L'Amministrazione Biden si sta preparando ad un piano di rimpatri per i migranti provenienti da Haiti già a partire da questa domenica, al fine di scoraggiare nuovi arrivi al confine meridionale, al collasso dopo l'arrivo di 14 mila persone negli ultimi giorni.
Da questo punto di vista è in atto un confronto fra la Casa Bianca ed il paese centrafricano per stabilire il numero di voli giornalieri verso il paese. Una scelta che, in ogni caso, ha provocato qualche malcontento in casa democratica.
La Food and Drug Administration ha deciso di non raccomandare la terza dose contro la Covid-19 a tutte le persone vaccinabili, ma solo a coloro che hanno più di 65 anni o sono giudicati a rischio, a sei mesi di distanza dalla prima.
La decisione è un brutto colpo per l'amministrazione di Joe Biden che nelle settimane scorse aveva annunciato che tutti avrebbero ricevuto la dose addizionale. Si sarebbe dovuti iniziare la prossima settimana.
Sempre sul fronte vaccini, l’amministrazione Biden ha annunciato la volontà di acquistare milioni di dosi di vaccini che saranno devolute ai paesi poveri.
Gli Stati Uniti hanno ammesso l’errore nel bombardamento di un’auto lo scorso 29 agosto, nel corso delle operazioni di evacuazione da Kabul, nella quale sono rimasti uccisi 10 civili fra cui numerosi bambini. L’azione era stata giustificata in base al pericolo attentati, specificando come gli americani sospettassero che all’interno vi fossero esplosivi.
Il presunto terrorista era invece Zamarai Ahmadi, un operatore di umanitario che lavorava per un gruppo statunitense e che stava trasportando dei bidoni di acqua per la sua famiglia.
Il deputato repubblicano dell’Ohio Anthony Gonzales, uno dei pochi nel suo partito che aveva votato a favore del secondo impeachment di Donald Trump, ha annunciato ieri la sua decisione di non ricandidarsi, di fronte a delle primarie che si presentavano molto difficili contro un candidato filo Trump nel suo collegio.
Il Procuratore Speciale John Durham ha formalmente incriminato l’avvocato Michael Sussmann, legale molto vicino ai democratici, con l’accusa di aver mentito all’FBI. Nell’atto si afferma che Sussmann ha mentito a suo tempo quando aveva fornito all’FBI presunte prove di una connessione tra una banca russa, la Alfa Bank, e la Trump Organization, che inizialmente aveva portato a speculazioni circa un possibile legame diretto dell’ex tycoon con il paese.
I nuovi casi di contagio sono finalmente in diminuzione negli Stati Uniti, dopo settimane di continuo aumento. Si tratta potenzialmente di un segnale del fatto che soprattutto negli Stati più colpiti dalla variante Delta come la Florida (dove la diminuzione è del -41%) le cose si stanno finalmente muovendo sulla retta via.
Nell'ultima settimana i casi di contagio in media sono stati 150 mila al giorno, circa -8% rispetto al picco delle settimane precedenti. Nello specifico, l'andamento dei casi di contagio è peggiorato in 27 Stati e migliorato in 23 settimana scorsa rispetto alle precedenti. I decessi, però, sono ancora in aumento.
I senatori democratici hanno presentato il Freedom to Vote Act, una nuova legge volta a contrastare gli sforzi repubblicani per limitare l’accesso al voto, frutto della mediazione fra Schumer e Joe Manchin.
La nuova proposta di legge include disposizioni per rendere il giorno delle elezioni una festività federale, consentire la registrazione al voto degli elettori lo stesso giorno delle elezioni in tutti i seggi elettorali entro il 2024 e garantire almeno 15 giorni di voto anticipato per le elezioni federali (leggi tutte le novità presenti nella legge). Adesso la sfida è trovare senatori repubblicani disposti a votare il pacchetto per superare il filibuster.
Polemica politica intorno alle rivelazioni presenti nel nuovo libro del leggendario giornalista Bob Woodward ed il reporter veterano del Washington Post Robert Costa, nella quale è stato rivelato come il generale Mark Milley, capo di Stato Maggiore delle Forze Armate fosse molto preoccupato dal comportamento di Trump dopo le elezioni 2020 ed avrebbe chiamato la Cina per assicurare che non sarebbe stata attaccata militarmente.
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