La sfida tra Trump e DeSantis è iniziata
La sfida tra DeSantis e Trump, la fornitura di bombe a grappolo all'Ucraina e le altre notizie della settimana.
DeSantis e Trump, la sfida è iniziata
Anche se alle prossime elezioni presidenziali manca più di un anno, la sfida interna al Partito Repubblicano per ottenere la candidatura è più viva che mai. I tempi, da questo punto di vista, sono molto più stringenti: già il prossimo 23 agosto, infatti, è in programma il primo dibattito fra i candidati. Nelle ultime ore, è stato annunciato che i caucus in Iowa si terranno con largo anticipo rispetto ad altre occasioni, essendo stati fissati il 15 gennaio.
I caucus sono una delle due modalità con cui i partiti possono svolgere le votazioni interne per la scelta dei candidati, e prevedono delle riunioni in cui gli iscritti, su base distrettuale, si ritrovano ed esprimono le loro preferenze. Questi si differenziano dalle primarie vere e proprie, che hanno un processo più simile alle normali elezioni, con gli elettori che si recano dal seggio per votare.
La scelta di fissare questa data è particolarmente importante: storicamente l'Iowa è sempre stato il primo stato ad aprire il processo delle primarie, ma diverse problematiche nel voto del 2020 (i risultati si seppero soltanto dopo diverse ore) hanno portato i Democratici a cambiare l'ordine degli stati. Questo ha anche motivazioni politiche, dal momento che l'Iowa è ormai un territorio saldamente repubblicano, ed è dunque meno decisivo per i Dem investirci tempo e risorse.
I Repubblicani, invece, hanno voluto riaffermare il principio per cui il percorso elettorale parte dall'Iowa: vincere qui sarà cruciale per sperare di ottenere la nomination presidenziale. Proprio per questo è lì che si sta concentrando gran parte della sfida fra i candidati. La situazione di partenza vede Donald Trump ampiamente in vantaggio nei sondaggi: le ultime rilevazioni vedono l'ex presidente avanti con oltre 25 punti di vantaggio sul suo principale sfidante, che appare molto meno forte rispetto a qualche mese fa.
Nonostante la situazione di svantaggio, però, negli ultimi giorni DeSantis ha intensificato gli sforzi con la convinzione che la partita sia ancora aperta. Una delle chiavi per farlo, come sottolineato dal New York Times, sarà ottenere l'appoggio del governatore dello stato Kim Reynolds, che gode di un alto tasso di approvazione fra i Repubblicani dello stato: fino ad ora non ha supportato ufficialmente nessuno dei candidati, ma l'atteggiamento più morbido verso lo stesso DeSantis fa intuire che le sue preferenze si indirizzino verso di lui.
Proprio in un rally tenuto in settimana in Iowa, uno degli Stati più agricoli del paese, Donald Trump è andato all'attacco del suo sfidante, sostenendo che le sue politiche nel settore sarebbero una catastrofe per i lavoratori. Inoltre l'ex presidente ha rinfacciato una legge per limitare la produzione di etanolo, del quale lo stato è uno dei maggiori produttori a livello mondiale, appoggiata da DeSantis nel 2017 e avversata da molti conservatori.
Se questi segnali mostrano come la sfida sia nel vivo, un importante indicatore che ci permette di capire come potrà andare la situazione nelle prossime settimane è quella relativa alla raccolta fondi. Nelle sue prime sei settimane dalla discesa in campo, Ron DeSantis ha collezionato circa 20 milioni di dollari, mentre Donald Trump ha ottenuto circa 35 milioni nel secondo trimestre dell'anno.
Gli Stati Uniti forniranno bombe a grappolo all'Ucraina
Il presidente Joe Biden ha deciso di approvare la fornitura di munizioni a grappolo statunitensi per l'Ucraina. La decisione, che aggira la legge statunitense che proibisce la produzione, l'uso o il trasferimento di armi con un tasso di fallimento superiore all'1%, arriva a seguito dell'aumento delle preoccupazioni per la riuscita della controffensiva ucraina.
Questo tipo di armi sono vietate dalla maggior parte dei paesi del mondo. L'ultima analisi pubblica del Pentagono mostra che le bombe M864 sparate dagli obici da 155 mm hanno un tasso di "fallimento" del 6 percento, dato che comporta che almeno quattro di ciascuna delle 72 submunizioni trasportate da ciascun proiettile rimarrebbero inesplose. Ci sarebbe un test del 2020 che mostra un tasso di fallimento del 2,35 per cento, comunque maggiore di quello dell'1 per percento imposto dal Congresso nel 2017.
Secondo il Washington Post, BIden aggirerebbe il Congresso prelevando le munizioni dalle scorte di difesa esistenti in base a una disposizione raramente utilizzata del Foreign Assistance Act, che consente al presidente di fornire aiuti, indipendentemente dagli stanziamenti o dalle restrizioni all'esportazione di armi, purché sia nell'interesse vitale della sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti non stanno più producendo da anni questo tipo di armi, ma sembra che abbiano oltre 4,7 milioni di bombe e razzi a grappolo nei magazzini che contengono più di 500 milioni di sottomunizioni. Più di centoventi paesi nel mondo hanno aderito alla convenzione che ne vieta l'utilizzo. Otto dei 31 membri della NATO, compresi gli Stati Uniti, non hanno ratificato la convenzione.
Le altre notizie della settimana
● Per la prima volta nella storia, la Corte Suprema dell'Arkansas avrà una maggioranza conservatrice. La governatrice Sarah Huckabee Sanders ha infatti nominato come giudice J. Cody Hiland, ovvero colui che era a capo del Partito Repubblicano locale.
● Il gruppo Log Cabin Republicans, la più grande organizzazione LGBTQ+ repubblicana, ha condannato il candidato presidente repubblicano Ron DeSantis per uno spot pubblicitario che attaccava Trump per i suoi legami con la comunità LGBT.
Lo spot, postato dal DeSantis War Room su Twitter, attaccava Trump mostrando una sua clip del 2016 in cui diceva: "Farò tutto il possibile per proteggere i nostri cittadini LGBTQ".
● Domenica sera un agente del Secret Service ha trovato nell'ala ovest della Casa Bianca della polvere bianca che dopo le prime analisi si è scoperto essere cocaina. Lo riporta il New York Times.
Il ritrovamento è avvenuto alle 18.00 di domenica mentre il presidente Joe Biden e la sua famiglia erano a Camp David, l'altra residenza presidenziale che si trova in un'area montuosa nel Maryland settentrionale. Anthony Guglielmi, portavoce del Secret Service (l'agenzia che assicura la tutela del presidente e del vicepresidente e che non c'entra con i servizi segreti per come li intendiamo noi), ha dichiarato che la sostanza è stata trovata in una "zona di lavoro dell'ala ovest" e che è "in corso un'indagine sulla causa e sul modo in cui è entrato alla Casa Bianca".
● La deputata progressista Alexandria Ocasio-Cortez ha annunciato che sosterrà il presidente in carica Joe Biden nella corsa per le elezioni presidenziali del 2024. “Io penso che lui abbia fatto molto bene, contando le limitazioni che aveva”, ha sostenuto poi l’esponente democratica.
Non si tratta della prima esponente della sinistra interna ad appoggiare il presidente uscente: prima di lei, infatti, anche Bernie Sanders e la leader del Congressional Progressive Caucus Pramila Jayapal avevano infatti garantito il loro sostegno a Biden.
● Il White House National Security Adviser, Jake Sullivan, ha confermato nella giornata di venerdì che gli Stati Uniti hanno iniziato i colloqui con la Russia per un potenziale scambio di prigionieri. Questi dovrebbero servire per liberare il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, che da più di cento giorni è detenuto nel paese guidato da Vladimir Putin.
● Stando a quanto riportato da diverse fonti, dopo una votazione interna la deputata ultraconservatrice Marjorie Taylor Greene è stata rimossa al Freedom Caucus, che rappresenta l’ala destra del Partito Repubblicano. Questa decisione non è stata ancora confermata in maniera ufficiale, ma sarebbe in linea con delle frizioni interne che proseguono da diverso tempo.
Marjorie Taylor Greene, infatti, era entrata in rotta di collisione con il gruppo in occasione del voto per l’aumento del tetto del debito, appoggiando l’accordo che lo Speaker Kevin McCarthy aveva negoziato con il presidente Biden (ed avversato dal resto del gruppo).
● In uno dei vecchi numeri della nostra newsletter avevamo parlato dello scandalo dei documenti riservati che erano stati diffusi sul web dal giovane Jack Texeira. In relazione a quella vicenda, il Pentagono ha scelto di aumentare le proprie difese onde evitare minacce alla sicurezza nazionale.
L'obiettivo è quello di monitorare con maggiore attenzione chi può accedere ai documenti riservati, ed in particolar modo a quale titolo può farlo.