La strategia militare americana
La nuova strategia militare americana, il vertice tra Biden e Putin, il boicottaggio diplomatico delle olimpiadi cinesi e l'accordo sul debito al Senato.
Le strategie militari americane e il vertice Biden-Putin
Questa settimana la Camera dei Rappresentanti ha approvato il National Defence Authorisation Act (NDAA), il disegno di legge annuale di spesa della Difesa e uno dei pochi atti legislativi bipartisan, che delinea come spendere 768 miliardi di dollari, tra cui 147 miliardi per comprare nuovo equipaggiamento.
Si tratta di un tema particolarmente interessante perché permette di capire quali sono le priorità americane in tema di politica estera e politica militare. A livello di politica estera, uno dei punti centrali riguarda il rafforzamento della presenza degli Stati Uniti nella zona dell'indopacifico, dato che la priorità centrale è quella di contenere la crescita della Repubblica Popolare Cinese: per far questo, sono stati stanziati fondi per la costruzione di 13 nuove navi, tra cui tre cacciatorpediniere di classe Arleigh Burke e due sottomarini di classe Virginia. La legge autorizza l'acquisto di 347 aerei, ben al di sopra della richiesta iniziale del Pentagono di 290, con cifre che si affiancano ai 7 miliardi di dollari per la Pacific Deterrence Initiative, un fondo per aiutare gli alleati regionali.
Oltre a questo, il testo prevede anche altre norme importanti come quella che riforma la gestione dei casi di molestie sessuali all'interno delle forze armate, con la responsabilità che viene tolta alla catena di comando dell'esercito, l'aumento degli stipendi e delle tutele per i membri di quest'ultimo, la creazione di una commissione che si occuperà di indagare sulla Guerra in Afghanistan e sugli errori commessi dal suo inizio fino al disastroso ritiro di quest'anno.
Il Congresso autorizza anche l'aeronautica a continuare le acquisizioni del MQ-9 Reaper, un sistema di droni utilizzato per le operazioni antiterrorismo, ma molto criticato perché costoso e vulnerabile in un conflitto di grandi potenze. Inoltre, nonostante il ritiro dell'America dall'Afghanistan e la ridotta presenza in Medio Oriente, il Congresso ha mantenuto sostanzialmente intatti i finanziamenti per l'esercito.
Ma il tema forse più delicato, per il quale si registrano anche divergenze di opinione fra Biden e il Congresso, è quello che riguarda la Russia: uno degli obiettivi del presidente, infatti, è quello di provare a stemperare la tensione con il paese al confine fra Europa e Asia, per concentrare maggiormente l’attenzione sulla Cina. Il disegno di legge, invece, rafforza l’impegno a riguardo stanziando 4 miliardi di dollari per la difesa europea e 300 milioni di dollari per le forze armate ucraine.
Questo in un periodo dove le tensioni fra i due paesi sono notevolmente cresciute, in particolar modo a seguito dell’ammassamento di truppe russe ai confini con l’Ucraina, che per l’intelligence americana potrebbe preludere ad un’invasione dello stato. Proprio a riguardo in settimana si è tenuto un vertice fra i due presidenti, che rispecchia la volontà di stemperare la tensione propria da Biden.
Al termine dell’incontro virtuale, durato circa due ore, non c'è stato alcun passo avanti concreto nelle questioni delicate. Può essere, però, un breve chiarimento su cosa sta accadendo nella zona e quali le implicazioni che riguardano anche gli Stati Uniti. Anzitutto ci sono gli interessi strategici della Russia che punta a inserire l'Ucraina quantomeno all'interno della sua sfera di influenza, mentre il paese negli ultimi anni sta scivolando sempre più verso Occidente.
In ogni caso, secondo molti analisti, potrebbe trattarsi soltanto di una mossa della Russia per rinforzarsi al tavolo negoziale con l’Occidente e riaccendere il nazionalismo viste le difficoltà interne di Putin. Dal canto suo, anche gli Stati Uniti non sembrano intenzionati a farsi coinvolgere in un conflitto militare, anche se Biden ha promesso il pugno di ferro in caso di invasione dell’Ucraina.
"Sono stato molto chiaro, se davvero invaderà l'Ucraina" ci saranno "conseguenze economiche mai viste prima", ha detto ai giornalisti. Il presidente americano ha per il momento escluso l'invio di truppe americane in quanto Kiev non fa parte della Nato, ma ha chiaramente aumentato la pressione diplomatica su Mosca. La Russia sta infatti accumulando decine di migliaia di soldati al confine con l'Ucraina e si pensa che possa procedere con un'invasione.
Kiev ha anche ricevuto il sostegno mercoledì dal nuovo cancelliere tedesco Olaf Scholz, il quale ha affermato che un'invasione russa dell'Ucraina avrebbe "conseguenze" sul controverso gasdotto Nord Stream 2 che collega la Russia alla Germania. "La nostra posizione è molto chiara, vogliamo che l'inviolabilità delle frontiere sia rispettata da tutti", ha affermato Scholz nella prima intervista dopo l'insediamento.
Annunciato il boicottaggio diplomatico per i Giochi Olimpici Invernali
Mentre cresce la tensione con la Russia, gli Stati Uniti continuano il loro confronto con la Repubblica Popolare Cinese, che vede nella questione dei diritti umani uno dei fronti principali di scontro. In particolar modo, delicata è la questione dello Xinjiang, dove il mondo occidentale segnala la persecuzione della minoranza degli uigiuri.
Proprio in reazione a quest’ultimo aspetto, gli Stati Uniti hanno annunciato un boicottaggio diplomatico dei Giochi Olimpici Invernali che si terranno ad inizio 2022 a Pechino. Nessun funzionario governativo americano, dunque, incluso il Presidente Joe Biden o la Vicepresidente Kamala Harris, si recherà in Cina per assistere alla manifestazione.
Una scelta che non intacca, in ogni caso, la possibilità di far partecipare gli atleti americani alle gare dei Giochi Olimpici, contrariamente a quanto avvenuto nel 1980, quando gli Stati Uniti boicottarono completamente la manifestazione tenutasi a Mosca in risposta all’invasione sovietica dell’Afghanistan.
Trovato l’accordo per l’innalzamento del tetto del debito
Il Senato ha votato per approvare un'esenzione una tantum al filibuster legislativo per l'innalzamento del tetto del debito, concludendo così una battaglia lunga mesi tra democratici e repubblicani sul tema, che ha rischiato di causare un catastrofico default tecnico sul debito lo scorso ottobre. Il voto è finito con 59 voti a favore e 34 contrari: positivamente hanno votato anche dieci senatori repubblicani, incluso il leader della minoranza Mitch McConnell, che aveva raggiunto l'accordo su questo testo con il leader della maggioranza Chuck Schumer.
Visto che il disegno di legge era stato già approvato dalla Camera con lo stesso testo ad inizio settimana, ora va diretto per la firma sulla scrivania del Presidente Biden. Una volta firmato, i democratici saranno in grado di passare per una volta l'aumento del tetto del debito con i loro soli voti, invece dei normali 60 voti necessari per il passaggio di quasi tutte le leggi al Senato.
"Questa è la strada responsabile da seguire. Nessun default sul debito, nessun rischio di un'altra recessione. Abbiamo ancora alcuni passi da fare prima di risolvere completamente la questione, ma sono ottimista sul fatto che dopo il voto di oggi saremo sulla strada buona per evitare un default catastrofico", ha commentato Schumer.
I democratici non hanno ancora detto di quanto intendono aumentare il tetto del debito, ma dovranno specificare un numero nella nuova proposta di legge che dovrà essere approvata entro il 15 dicembre, la data limite entro la quale occorrerà procedere per mantenere solvibile il governo americano, secondo le parole del Segretario al Tesoro, Janet Ye
Il voto è stato accolto da alcune critiche tra i repubblicani, come quelle del senatore Lindsey Graham, considerato uno dei senatori più vicini all'ex presidente Trump: "Penso che questo sia un errore, ma vedremo cosa accadrà. Abbiamo detto alla nostra base repubblicana per quattro mesi che i democratici devono spendere i soldi da soli ed aumentare il tetto del debito da soli. Ora molte persone potranno ritenere che cambiare le regole per farlo in questo modo sia stato dare un aiuto a loro. E' abbastanza ovvio per me che questo non sarà accolto bene da molti repubblicani, incluso l'ex presidente Trump". Non sono mancate, del resto, le critiche dell'ex tycoon, che da mesi accusa McConnel di essere troppo morbido verso i democratici.


Le altre notizie della settimana
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in un'intervista concessa al giornalista israeliano Barak Ravid, ha confessato di non parlare con l'ex premier del paese Benjamin Netanyahu, dal momento che quest'ultimo è stato fra i primi leader mondiali a riconoscere la vittoria di Joe Biden nelle presidenziali americane del 2020.
Una Corte d'Appello degli Stati Uniti ha stabilito che l'ex presidente Donald Trump non può bloccare la trasmissione dei documenti sulle sue attività legati ai fatti del 6 gennaio alla Commissione parlamentare che sta indagando su quanto accaduto.
Tra quei documenti ci sono anche le persone che ha visto o sentito l'ex presidente in quel giorno e che potrebbero far luce sul suo ruolo nell'assalto al Congresso. Il 6 gennaio infatti i suoi sostenitori con un atto eversivo hanno cercato di bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden. Nonostante questo, Trump avrà alcuni giorni di tempo per fare appello alla Corte Suprema contro questa decisione.
David Perdue, ex senatore repubblicano della Georgia, si è candidato a governatore dello stato, manifestando l’intenzione di sfidare l'incumbent Brian Kemp nelle primarie del partito. Quest’ultimo è finito sotto il fuoco incrociato delle critiche dall’ala trumpiana per essersi rifiutato di certificare il risultato delle elezioni 2020.
Proprio lanciando la sua candidatura, Perdue ha dichiarato di aver commesso un errore quando ha deciso di certificare il risultato elettorale. Questo mentre pare tutto fatto in casa democratica, dove Stacey Abrams non incontrerà difficoltà nell’ottenere la nomination.
Martedì un giudice federale in Georgia ha deciso che il presidente Joe Biden non può imporre l'obbligo vaccinale ai dipendenti delle imprese che fanno affari con il governo federale. La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki dal canto suo ha dichiarato che il Dipartimento di Giustizia continuerà a difendere il mandato. "La ragione per cui abbiamo proposto questi requisiti è che sappiamo che funzionano e siamo fiduciosi nella nostra capacità, legalmente, di farli rispettare in tutto il paese.
La Corte d'Appello britannica ha aperto la porta all'estradizione del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, negli Stati Uniti, ribaltando una sentenza della corte inferiore che aveva definito la salute mentale del fondatore di WikiLeaks troppo fragile per resistere al sistema di giustizia penale americano. Nella sentenza iniziale, il giudice Vanessa Baraitser aveva negato l'estradizione affermando che era alto il rischio che Assange potesse uccidersi se detenuto in dure condizioni nelle carceri americane.
L’attenzione per la democrazia di Joe Biden ha portato il presidente americano a lanciare il Summit for Democracy, anche se al centro delle critiche c’è la convocazione di alcuni stati (come Iraq, Kenya e Zambia) che hanno bassi tassi di democraticità stando a quanto riportato dagli organi internazionali. Queste scelte potrebbero essere determinate da questioni strategiche o dalla necessità di avere rappresentanti per ogni area del globo, anche se è da segnalare l’assenza di un paese come l’Arabia Saudita, alleato chiave degli Stati Uniti in una zona delicata come il Medio Oriente.
Gli Stati Uniti lasceranno per il prossimo futuro circa 2,5 mila soldati americani in Iraq con compiti di addestramento per i militari iracheni. Lo ha detto il generale dei Marines, Frank McKenzie, in una intervista concessa ad AP.
Il Consiglio Comunale di Washington D.C. ha deciso di rinominare la strada in cui si trova l’ambasciata saudita negli Stati Uniti in onore del giornalista Jamal Khashoggi ucciso brutalmente all’interno del consolato saudita di Istanbul.
A Buffalo, nello stato di New York, i dipendenti di un negozio della Starbucks hanno votato a favore della formazione di un sindacato. Si tratta di un voto storico, perché rappresenta appunto il primo nato all'interno dell'azienda.
Giorni d'inferno di Kentucky, dove le avversità climatiche continuano a mietere vittime. Sono diverse decide le persone che hanno preso la vita a causa di un tornado che ha colpito lo stato, radendo al suolo anche alcune città.
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