La visita di Biden in Ucraina e le prospettive per il 2024
La visita di Biden in Ucraina
Il 20 febbraio 2022 il Presidente americano Joe Biden ha compiuto una visita a sorpresa nella capitale Ucraina Kyiv dall'elevatissimo valore storico, essendo la prima di un presidente americano nel paese dal 2008, ma anche la prima visita nell’era moderna di un presidente in una zona di guerra non controllata dall’esercito americano, nonché la visita di un presidente più vicina ad un fronte di guerra dai tempi di Abraham Lincoln.
Come più volte affermato da numerosi esponenti dell’Amministrazione Biden, l’invasione russa rappresenta un attacco al sistema internazionale, con l'inquilino della Casa Bianca che ha costantemente rimarcato la necessità di fornire aiuti all’Ucraina al fine di tutelare il sistema internazionale vigente.
Il principale messaggio della visita di Biden a Kyiv consiste nell’assicurazione della continuazione del sostegno statunitense per tutto il tempo necessario, al netto di una certa opposizione interna. C’è poi un secondo messaggio che è rivolto alle altre potenze revisioniste sul sistema internazionale, su tutte la Cina.
L’invasione russa dell’Ucraina è stata infatti determinata (tra le altre cose) dall'erronea convinzione da parte di Putin circa il mancato appoggio dell’Occidente all’Ucraina, sancendo uno dei peggiori fallimenti del meccanismo di deterrenza americano. La visita di rappresenta quindi un chiaro segnale ad altre potenze revisioniste circa la volontà degli Stati Uniti di rimanere al fianco dei propri partner in caso di invasione.
Biden intende ricandidarsi a presidente
Joe Biden non ha ancora ufficializzato la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2024, ma è sempre più probabile che l’inquilino della Casa Bianca decida di correre per un nuovo mandato. Lo stesso presidente, del resto, ha confermato la sua volontà in tal senso nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di Abc News, nella quale ha affermato: “Fin dall’inizio la mia intenzione è stata quella di ricandidarmi, ma ci sono ancora tante altre cose da fare prima che io inizi la campagna”.
Inevitabilmente, quando si parla della possibile ricandidatura di Biden, il pensiero corre immediatamente al fattore età. Il presidente, che attualmente ha 80 anni, concluderebbe un eventuale secondo mandato all’età di 86 anni, ben oltre qualsiasi altro predecessore. Il giornalista di Abc News ha interrogato l’inquilino della Casa Bianca a riguardo, con quest’ultimo che ha affermato: “E’ legittimo che le persone sollevino questioni sulla mia età, l’unica cosa che posso dire è di guardarmi”, ha risposto Biden, sottintendendo il suo buon stato di forma.
L'amministrazione Biden proporrà una legge molto stringente sull'immigrazione
Il prossimo 11 maggio scadrà il Title 42, una misura voluta durante la pandemia dall'ex presidente Donald Trump, che rese molto più difficile l'accesso negli Stati Uniti, vietando i viaggi non essenziali e permettendo alla polizia di frontiera di effettuare espulsioni sommarie.
In sostituzione di questa norma, però, lo stesso Biden ha proposto una regolamentazione molto stringente, che rischia di rendere molto più difficile l'accesso agli Stati Uniti ed è stata fortemente criticata da comunità di immigrati e da membri stessi del Partito Democratico, in quanto ritenuta troppo simile alle politiche portate avanti da Donald Trump.
La nuova misura, proposta dal Departments of Homeland Security and Justice, vieta la richiesta d'asilo se prima non si è fatta domanda in un altro paese considerato sicuro o se superano illegalmente il confine. Di fatto, sottolineano diversi analisti, questo renderebbe impossibile o quasi l'accesso agli Stati Uniti per gran parte dei migranti.
Come detto, questa misura è stata oggetto di aspre critiche all'interno del mondo democratico. L'ex funzionario della Casa Bianca Andrea Flores, ora consigliere del senatore Bob Menendez (presidente della commissione per le relazioni estere del Senato), ha condannato l'amministrazione per aver attuato una politica che "normalizza la convinzione nazionalista che i richiedenti asilo di alcuni paesi meritino meno protezione umanitaria”.
Membri dell'amministrazione Biden hanno però respinto le accuse, affermando che non si tratta di una legge volta a bloccare l'immigrazione ma ad implementare solamente le vie legali per accedere negli Stati Uniti. Nonostante queste affermazioni, però, numerosi analisti hanno sottolineato come questa misura sia in "diretta contraddizione con le promesse fatte da Biden" in campagna elettorale. Tale mossa è stata fatta soprattutto per fini elettorali, dal momento che il presidente non può permettersi di mostrarsi troppo morbido sull'immigrazione, tema a cui sono particolarmente sensibili gli elettori indipendenti.
Il primo calo di popolarità di Biden, del resto, si è avuto nel 2021, proprio quando sono aumentati gli ingressi di immigrati nel paese.
I repubblicani attaccano Biden per la gestione di un deragliamento in Ohio
L'amministrazione degli Stati Uniti, nel corso dell'ultima settimana, è finita sotto attacco a causa della risposta debole ad un disastro ferroviario avvenuto ad East Palestine lo scorso 3 febbraio, un villaggio dell'Ohio, con il rilascio di sostanze tossiche nell'aria che fanno temere possibili conseguenze dal punto di vista ambientale.
Il primo ad attaccare Biden è stato Donald Trump, che si è recato nel villaggio ed ha accusato la presidenza di negligenza nei confronti delle comunità americane. Il sindaco della città, inoltre, ha definito uno "schiaffo in faccia" il fatto che l'inquilino della Casa Bianca abbia deciso di recarsi in Europa prima di visitare la cittadina.
A riguardo ha risposto il segretario ai trasporti Pete Buttigieg che, visitando la zona, ha accusato l'ex presidente Trump di aver contribuito alla problematica attuando politiche di de-regolarizzazione.
Le altre notizie della settimana
● Il governatore della Florida Ron DeSantis, tramite una nota pubblicata dal suo staff, ha dichiarato che d'ora in poi boicotterà i programmi di MSNBC ed NBC News finché uno dei giornalisti di punta della rete, Andrea Mitchell, non si scuserà per una domanda fatta a riguardo delle sue politiche educative.
La domanda, posta alla vicepresidente Harris, è stata la seguente: "Cosa non sa il governatore Ron DeSantis della storia dei neri e dell'esperienza dei neri quando dice che la schiavitù e le conseguenze della schiavitù non debbano essere insegnate agli scolari della Florida?".
● L'autrice di bestseller Marianne Williamson, attivista per i diritti LGBTQ+, ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alle primarie del Partito Democratico in vista delle presidenziali del 2024, diventando la prima persona a scendere ufficialmente in campo (la ricandidatura di Biden è attesa, ma non ancora confermata).
Williamson si era candidata già alle primarie del 2020, salvo poi ritirarsi nel mese di gennaio, quando i sondaggi la davano al di sotto dell'1%.
● La deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene, membra dell'ultradestra del partito, è finita al centro di una bufera mediatica a seguito di un suo tweet in cui ha sostenuto la necessità di una secessione fra gli stati democratici e gli stati repubblicani. Nessun membro importante del GOP, però, ha risposto alla provocazione, anche per un tentativo di insabbiare la questione e di darle troppo risalto.
● Il senatore democratico del Montana Jon Tester ha annunciato la sua ricandidatura al termine del suo mandato, che scade nel 2024. La sua si preannuncia una sfida particolarmente difficile, dal momento che lo stato negli ultimi anni è saldamente repubblicano, ma può rappresentare un seggio chiave in un'annata in cui il GOP ha una mappa particolarmente favorevole per riconquistare la maggioranza.
● Nella giornata di mercoledì l'amministrazione Biden ha annunciato una misura che permetterà a molti cittadini, principalmente a basso reddito, di poter risparmiare circa 800 dollari all'anno nei mutui, ricucendo la tassa annuale da pagare.