L’anti-Trump dei Democratici è Gavin Newsom?
Il governatore guida una battaglia legale e politica contro Trump, su mappe elettorali, Guardia Nazionale e diritti statali
Chi è Gavin Newsom?
Nato a San Francisco il 10 ottobre 1967, Gavin Newsom ha avuto un’infanzia segnata da una serie di difficoltà: i suoi genitori si separarono quando aveva appena tre anni, e la sua famiglia si trovò a fronteggiare seri problemi economici. Inoltre, Newsom ha dovuto fare i conti con la dislessia, che ha reso il suo percorso scolastico particolarmente arduo, ma non ha impedito al futuro governatore della California di laurearsi in scienze politiche alla Santa Clara University nel 1989.
Nel 1991, con il supporto di alcuni investitori e del suo mentore Gordon Getty, Newsom fondò PlumpJack Associates, un’impresa vinicola che divenne la base per un vasto impero imprenditoriale, che includeva ristoranti, cantine e hotel. Fu in questo periodo che iniziò anche la sua carriera politica: nel 1995, infatti, si unì alla campagna elettorale di Willie Brown per la carica di sindaco di San Francisco. Questa esperienza si rivelò cruciale per la sua carriera, tanto che Brown divenne suo mentore e lo nominò nel 1997 al Board of Supervisors della città. Durante il suo mandato, Newsom si distinse per il suo approccio deciso alla gestione della crisi dei senzatetto, uno dei problemi più gravi della metropoli. Promosse il programma "Care Not Cash", che riduceva i pagamenti mensili agli homeless per destinare i fondi a servizi di alloggio stabile. Nonostante le critiche, il programma fu approvato dai cittadini nel 2002 e si rivelò un successo, migliorando i servizi per la salute mentale e la lotta alla tossicodipendenza.
Nel 2003, Newsom lanciò la sua campagna per la carica di sindaco di San Francisco e vinse le elezioni contro Matt Gonzalez, candidato del Green Party, in una sfida molto combattuta, con una vittoria di sei punti percentuali. Nel corso del suo mandato si distinse per un certo coraggio politico: nel 2004, autorizzò la distribuzione di licenze matrimoniali per coppie dello stesso sesso, una mossa che sfidava la legge statale e suscitò forti polemiche, ma che anticipò la legalizzazione dei matrimoni gay negli Stati Uniti nel 2015. In ambito sanitario, lanciò il programma "Healthy San Francisco", mirato a garantire l’assistenza sanitaria universale per i residenti della città. Sul fronte economico, invece, adottò un approccio moderato, promuovendo incentivi fiscali per attrarre nuove imprese e sviluppare progetti.
Nel 2010, Newsom si candidò alla carica di vicegovernatore della California, vincendo le elezioni e ottenendo l’incarico il 10 gennaio 2011, affiancando Jerry Brown. Durante il suo mandato, si distinse per le sue posizioni progressiste su temi come la giustizia penale e la legalizzazione della cannabis. Fu il principale sostenitore della Proposition 47, che decriminalizzò alcuni crimini non violenti, e della Proposition 64, che legalizzò l’uso ricreativo della marijuana in California. Inoltre, si batté per l’abolizione della pena di morte e sostenne proposte per migliorare l’istruzione universitaria, tra cui il programma California College Promise, che offre l’accesso gratuito alle università comunitarie. Durante il suo mandato, promosse anche iniziative tecnologiche per migliorare l’interazione tra cittadini e governo, come la piattaforma "California Report Card" e l’iniziativa "Digital Democracy", che utilizzava tecnologie avanzate per facilitare la partecipazione pubblica alle decisioni politiche.
Com’è stato il suo mandato da governatore?
Dopo un iniziale tentativo fallito nel 2009 di candidarsi come governatore, Newsom riuscì ad ottenere la carica nel 2019. La prima sfida che si è trovato ad affrontare è stata quella della gestione pandemica. Nel marzo 2020, Newsom dichiarò lo stato di emergenza e introdusse restrizioni severe, diventando il primo governatore a imporre un ordine di confinamento obbligatorio per i residenti. La sua gestione della vicenda gli permise di iniziare ad assumere una rilevanza nazionale, soprattutto nella prima fase della crisi, quando l’elettorato Dem guardava di buon occhio misure restrittive per contenere i contagi. Queste, però, sono divenute col tempo più impopolari. A complicare il quadro si sono aggiunte una serie di critiche su altri aspetti, come i ritardi nelle vaccinazioni e le difficoltà nella erogazione di sussidi. Nel gennaio 2021, infatti, il Los Angeles Times riportò che l'amministrazione di Gavin Newsom aveva gestito in modo inefficace 11,4 miliardi di dollari di sussidi di disoccupazione, erogandoli a beneficiari non idonei, in particolare attraverso il programma Pandemic Unemployment Assistance. Altri 19 miliardi di dollari erano sotto indagine per frodi.
Un'altra crisi significativa che Gavin Newsom ha dovuto affrontare è stata quella legata agli incendi devastanti che colpiscono la California ogni anno. Nel 2020, nonostante la dichiarazione dello stato d'emergenza, si contarono numerosi roghi, molti dei quali provocati da intense tempeste. La richiesta di assistenza federale per far fronte ai disastri venne inizialmente respinta dall'amministrazione Trump, ma accettata successivamente dopo un intervento diretto del presidente. Nonostante gli sforzi, la gestione degli incendi non fu priva di polemiche: nel giugno 2021, venne rivelato che Newsom e il dipartimento Cal Fire avevano gonfiato i numeri dei terreni trattati con misure di prevenzione, portando a un discredito significativo sulle politiche di protezione contro il fuoco. Inoltre, le misure adottate per migliorare le evacuazioni in caso di incendio, come la creazione di "fuel breaks", si rivelarono spesso insufficienti, non riuscendo a evitare il caos durante le evacuazioni.
Fra i temi più delicati, poi, c’è sicuramente la gestione della crisi dei senzatetto. Già nelle sue prime settimane in carica, Newsom minacciò di sospendere i finanziamenti statali per le infrastrutture alle comunità che non avessero preso provvedimenti per affrontare la carenza di alloggi. Nel 2019, annunciò una causa contro Huntington Beach per aver ostacolato la costruzione di abitazioni a prezzi accessibili, e l'anno. Nel 2021 e 2022 firmò una serie di leggi 39 leggi per favorire la costruzione di nuovi alloggi, tra cui la rimozione dei requisiti minimi di parcheggio e l'autorizzazione alla costruzione di case in lotti precedentemente riservati solo a usi commerciali. Nonostante questi sforzi, il numero dei senzatetto continuò a crescere, superando i 181.000 nel gennaio 2023.
Per il resto, soprattutto nel corso degli ultimi anni, Newsom ha battuto su molte delle priorità progressiste. Difesa dell’aborto, riduzione dei costi sanitari ed espansione degli aiuti statali sul tema, controlli sulle armi. Anche questi aspetti, uniti al fatto di essere alla guida di uno stato particolarmente significativo, l’hanno reso negli ultimi anni uno degli sfidanti naturali di Donald Trump.
Il ruolo da anti-Trump
Come detto in apertura, però, negli ultimi mesi Newsom è salito alla ribalta nazionale non solo per la sua difesa delle priorità progressiste, ma anche per la capacità di sfidare apertamente Donald Trump, specialmente in temi controversi come la sicurezza e la giustizia migratoria. Un episodio significativo è stato il confronto diretto con il presidente in merito allo schieramento della Guardia Nazionale a Los Angeles, voluto dalla Casa Bianca per sedare le proteste contro le politiche migratorie. Le manifestazioni, iniziate il 6 giugno 2025 contro le operazioni di polizia federale per identificare in ambito lavorativo gli immigrati irregolari, per poi espellerli, hanno portato il governatore della California a intentare causa contro la Casa Bianca, contestando la federalizzazione della Guardia Nazionale californiana.
Newsom ha accusato Trump di aver creato una "crisi fabbricata" per giustificare l’intervento e ha chiesto l’annullamento dell’ordine, sostenendo che non fosse stato seguito il corretto procedimento legale. La causa legale è stata rapidamente portata davanti al tribunale distrettuale della California settentrionale, dove il giudice Breyer ha inizialmente dato ragione a Newsom, ma la decisione è stata sospesa in attesa di una decisione del tribunale d'appello.
Anche sui dazi non sono mancati gli scontri tra la California e l’amministrazione Trump. Newsom, insieme al procuratore generale Rob Bonta, ha avviato un'azione legale contro la Casa Bianca, contestando la legittimità dei dazi imposti dal presidente Trump, accusato di abusare della legge che consente di imporre tariffe senza il consenso del Congresso. La causa ha messo in evidenza come i dazi, soprattutto in settori chiave come l’agricoltura e la tecnologia, rischiano di danneggiare gravemente l'economia della California, una delle economie più grandi del mondo. La Silicon Valley e l'agricoltura californiana, fortemente dipendenti dal commercio internazionale, sono particolarmente vulnerabili. In risposta, l’amministrazione Trump ha criticato Newsom, accusandolo di distrarre l'attenzione dai problemi interni dello stato. Parallelamente alla causa, Newsom ha avviato una strategia diplomatica per proteggere i settori simbolici della California, come il vino e le mandorle, cercando di escluderli dalle tariffe internazionali.
L'ultimo scontro in ordine cronologico è stato sulla questione del gerrymandering (abbiamo parlato di che cos'è e come funziona nel nostro ultimo numero). In California, il governatore Gavin Newsom ha firmato una proposta legislativa volta a riorganizzare i confini dei distretti congressuali per creare cinque nuovi seggi Democratici alla Camera, rispondendo così alla mossa dei Repubblicani in Texas che stanno cercando di favorire il loro partito con una nuova mappa. Il progetto di legge, approvato dai legislatori statali, sarà sottoposto a referendum il 4 novembre, dando ai californiani la possibilità di ridisegnare i distretti fino al 2030, portando così a un bilanciamento della situazione tra i due stati. Newsom ha dichiarato che la mossa mira a "neutralizzare" l'impatto delle nuove mappe redatte dai Repubblicani in Texas, che secondo lui mirano a favorire le loro chances in vista delle elezioni di medio termine del 2026. I Democratici in California, infatti, stanno reagendo al tentativo di gerrymandering da parte dei Repubblicani in Texas, che stanno cercando di aumentare il loro controllo sulla Camera dei Rappresentanti.
Certo, in questi anni non sono mancate le critiche, anche da parte dei Democratici stessi. Una parte del partito ha storto il naso quando Newsom si è recato in podcast conservatori per parlare all’elettorato trumpiano, o quando in alcuni casi è parso troppo accomodante con il tycoon. Altri non hanno apprezzato il suo linguaggio, che in alcuni casi sembra ricalcare i toni populisti del leader Repubblicano. Al netto di questo, però, il suo nome va tenuto seriamente in considerazione per il 2028, in ottica presidenziali: sebbene la sua candidatura presti il fianco ad alcune critiche per una serie di problemi in cui versa la California, è indubbio che il suo profilo mediatico è fra i più conosciuti per poter provare a vincere le elezioni. E i suoi viaggi in alcuni stati decisivi per le primarie, come il South Carolina, manifesta la sua volontà di muoversi in questa direzione.
Le altre notizie della settimana
Donald Trump ha annunciato che Chicago sarà la prossima città a essere coinvolta nella sua campagna contro la criminalità, dopo Washington, con l'eventuale dispiegamento della Guardia nazionale. Ha anche indicato New York come una possibile destinazione futura. Il presidente ha affermato che molte città Democratiche, come San Francisco, gli avrebbero chiesto aiuto per contrastare il degrado urbano.
Le autorità locali però hanno respinto la proposta, vedendo in questa militarizzazione del paese un tentativo di spingere i confini del potere oltre i limiti consentiti dalla legge. Lo stesso Trump, del resto, ha suggerito di estendere la presenza militare a Washington oltre i limiti legali e ha sostenuto che i cittadini dovrebbero poter portare armi per difendersi.Abbiamo parlato precedentemente del tentativo di gerrymanering operato dalla California. Anche New York si prepara a rispondere ai repubblicani, dopo la mappa elettorale del Texas favorevole al GOP. La governatrice Kathy Hochul ha promesso di combattere con le stesse armi, ma il processo a New York è complicato da una riforma costituzionale che limita i tempi per il ridisegno dei collegi. L'approvazione di nuove mappe potrebbe non avvenire prima del 2028.
Sempre sul tema, va segnalato come i parlamentari democratici del Texas sono tornati ad Austin dopo due settimane di assenza strategica per bloccare il quorum necessario a discutere e approvare una nuova mappa elettorale. Quest’ultima, che punta ad aumentare i deputati repubblicani alla Camera federale, è considerata incostituzionale dai democratici, che promettono di contestarla in tribunale.