Le sfide più interessanti della Camera, parte 1
In questo numero ed il quello della prossima settimana analizzeremo le sfide più interessanti per la Camera dei Rappresentanti. Spazio anche agli ultimi sondaggi, favorevoli al GOP.
I repubblicani crescono nei sondaggi
Nelle scorse settimane, commentando i sondaggi a riguardo delle prossime midterm, avevamo evidenziato una lieve crescita democratica, iniziata bene o male nel momento in cui la Corte Suprema ha rovesciato la sentenza Roe vs Wade sull'aborto. Questo trend favorevole, però, sembra esaurito: nella media di RealClearPolitics, infatti, i repubblicani sono tornati avanti di ben tre punti; anche FiveThirtyEight (sebbene con un margine decisamente minore) ha messo in evidenza il sorpasso del GOP, ora in vantaggio di pochi decimi.
Un dato che si è riflettuto anche sui forecast che tracciano le possibilità di vittoria nelle due camere, con i repubblicani che hanno aumentato le chances di conquistare la Camera e recuperato terreno nella corsa per il Senato. La motivazione principale può essere individuata soprattutto nella crescita dell'inflazione, considerata in cima ai problemi degli americani in quasi tutti i sondaggi e fattore che certamente non favorisce l'amministrazione in carica.
Da qui al giorno del voto la situazione potrebbe cambiare nuovamente, ed almeno per quanto riguarda il Senato tutto è ancora in bilico. Difficilmente, però, vedremo d'ora in avanti scossoni enormi, dal momento che numerosi americani hanno già espresso la loro preferenza sfruttando l'early voting.
Camera in bilico, quali sono le sfide più interessanti?
Descritta questa situazione, proviamo a scendere più nel dettaglio per capire quali potranno essere le sfide decisive per l’assegnazione della maggioranza. Se negli ultimi numeri ci siamo soffermati sulle corse per i governatori e per il Senato, quest’oggi cercheremo di analizzare le elezioni chiave per la vittoria della Camera dei Rappresentanti: tracciando uno sguardo generale, si può osservare come i repubblicani siano i grandi favoriti, dal momento che nel Forecast di FiveThirtyEight hanno attualmente l’81% di possibilità di ottenere la maggioranza, in crescita rispetto al 71% avuto fino ad una settimana fa (in linea con quanto descritto nel primo paragrafo).
Quali sono le sfide che potrebbero risultare decisive per l’assegnazione della maggioranza? Dal momento che le elezioni interessanti alla Camera sono numerose, abbiamo scelto di dividere l’analisi in due parti, fra questo numero e quello che uscirà la prossima settimana.
Nel complesso i seggi identificati come Tossup sono una trentina (35 per RealClearPolitics, 31 per CookPolitics), e fra questi la maggior parte sono attualmente controllati dai democratici.
Una delle corse più competitive è quella per il terzo distretto del Kansas, dove la democratica Sharice Davids dovrà affrontare la difficile sfida contro la repubblicana Amanda Adkins, in una contesa resa più aperta dal redistricting che ha accorpato al collegio elettorale numerose aree rurali. La partita è totalmente aperta, con i sondaggi che parlano di una situazione in equilibrio (forse leggermente tendente verso il GOP). La prima, in campagna elettorale, ha spinto molto sugli investimenti nell'innovazione e sulla necessità di migliorare le infrastrutture, mentre la seconda ha messo al centro la difesa dei confini, la limitazione dell'aborto e la necessità di dover aiutare le famiglie colpite dal caro-prezzi.
Un’altra corsa da guardare con particolare attenzione è quella per il seggio in Alaska, dove nelle special election tenute quest’anno si è registrata la sorprendente vittoria della democratica Mary Peltola contro gli esponenti del GOP Sarah Palin e Nick Begich, anche in virtù del nuovo sistema del "ranked choice" voting, in cui gli elettori possono scegliere più candidati in ordine di preferenza. Lo stato è saldamente repubblicano da decenni, ma in questa tornata appare assolutamente contendibile, anche se negli ultimi giorni il trend sembra leggermente tendente verso destra.
Passiamo poi al ventiduesimo distretto della California, dove attualmente è in carica David Valadao, uno dei dieci repubblicani a votare a favore dell’impeachment per Donald Trump. Il suo seggio ha subito un ampio redistricting ed è contendibile per il democratico Rudy Salas, in vantaggio negli ultimi sondaggi. Negli ultimi giorni, però, Valadao è tornato nuovamente a crescere nei sondaggi.
Combattuta anche la sfida nel settimo distretto della Pennsylvania, un territorio che contiene sia contee repubblicane che democratiche, in cui Biden ha vinto le elezioni presidenziali del 2020 con un margine risicatissimo e che si è spostato leggermente verso destra dopo il recente redistricting. I sondaggi mostrano una situazione di sostanziale equilibrio fra i due candidati, dato che alcuni danno leggermente in vantaggio la repubblicana Lisa Scheller ed altri la democratica Susan Wild (incumbment, ha spinto molto sul tema dell’aborto nel corso delle ultime settimane).
Molto importante sarà anche il settimo distretto del Michigan, particolare perché nel 2020 la democratica Elissa Slotkin è riuscita a vincere di misura nonostante in questo territorio (situato nel centro dello stato) Donald Trump abbia ricevuto più voti rispetto a Joe Biden. La stessa Slotkin dovrà cercare la rielezione contro il senatore statale Tom Barrett. Questa sfida è stata indicata da tempo come una delle più competitive, ed infatti entrambi i partiti vi hanno investito notevoli somme di denaro: la questione aborto, però, sembra favorire la candidata democratica, che dalla scorsa estate in poi ha visto crescere le sue possibilità di successo.
Particolare attenzione dovrà essere posta anche sulla sfida del primo distretto del New Hampshire, dove l’incumbent è il democratico Chris Pappas, membro di un’influente famiglia locale molto nota nel settore della ristorazione. A sfidarlo, in un territorio da sempre in bilico fra i due partiti, sarà la repubblicana Karoline Leavitt, vicina a Donald Trump ed in grado di vincere le primarie nonostante avesse contro gran parte dell'establishment del GOP: dal momento che da tempo si parla della poca appetibilità elettorale dei candidati scelti dal tycoon, la sua performance sarà da tenere d’occhio anche per capire in che direzione si muoverà l’America nel futuro.
L’ultima sfida molto equilibrata da analizzare nella giornata di oggi è quella che riguarda il secondo distretto della Virginia, dove la democratica Elaine Luria (in prima linea nella commissione d’inchiesta sull’assalto al Congresso) sfiderà la repubblicana Jen Kiggans: i temi sono quelli classici di questa campagna elettorale, con la dem che sta spingendo molto sull’aborto e l’esponente del GOP che si sta invece focalizzando maggiormente sull’inflazione.
Con una vittoria dei repubblicani può cambiare la posizione americana sull’Ucraina?
È bastata una dichiarazione di Kevin McCarthy, leader della minoranza repubblicana alla Camera, a suscitare numerosi interrogativi circa il prosieguo della linea americana di sostegno all’Ucraina. L'esponente del GOP ha infatti affermato che “se il suo partito dovesse conquistare la maggioranza alle elezioni, sarà più difficile per la Casa Bianca ‘ottenere un assegno in bianco’ per l’Ucraina".
Affermazioni spiegate nel corso di un'intervista a Punchbowl News, dove McCarthy ha espresso il suo pensiero: “Siamo in una recessione e non potrà esserci un assegno in bianco, e poi ci sono numerose cose che l’amministrazione non sta facendo in termini di politica interna. L'Ucraina è importante, ma allo stesso tempo non può essere l'unica cosa che porta avanti l’amministrazione”.
Al momento è bene ricordare come l’aiuto per l’Ucraina sia arrivato in maniera bipartisan, anche se una parte del GOP (tendenzialmente più vicina all’ex presidente Trump) ha mostrato un certo scetticismo sulla possibilità di inviare continuamente armi ed aiuti umanitari.
Questa situazione, come sottolinea Alexander Bolton nella sua analisi su The Hill, potrebbe portare anche a diverse contrapposizioni fra i repubblicani della Camera e quelli del Senato. Il leader del partito nella Upper House Mitch McConnell, infatti, è sempre stato in prima linea nel garantire il supporto americano all’Ucraina e punta a tenere la questione fuori dalla contrapposizione politica, mentre dall’altro lato di Capitol Hill cresce un fronte di scetticismo, che sostiene come gli Stati Uniti debbano ridurre il loro supporto nel conflitto.
Il presidente Biden si è detto preoccupato di questa presa di posizione, affermando che una vittoria repubblicana potrebbe rendere più difficile l’invio di nuove forniture. Per fugare questi rischi, la Casa Bianca intende far approvare da questo Congresso prima di gennaio un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina di circa 50 miliardi di dollari, in modo da anticipare i tempi.
Le altre notizie della settimana:
Proseguono i guai per Steve Bannon, esponente di spicco nel mondo conservatore americano, che è stato condannato a quattro mesi di carcere per oltraggio al Congresso a seguito del suo non aver testimoniato davanti alla commissione d’Inchiesta chiamata ad indagare sull’assalto al Congresso.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nell’ultima settimana è intervenuto nella campagna elettorale per le midterm partecipando ad un comizio tenuto a Pittsburgh per spingere il candidato al Senato in Pennsylvania John Fettermann. Il vantaggio di quest’ultimo nei sondaggi sta infatti progressivamente calando, anche per numerosi problemi di salute avuti a seguito di un ictus.
L'ex vicepresidente Mike Pence ha detto che potrebbe preferire qualcuno diverso dall'ex presidente Trump come candidato nelle prossime elezioni. Alla domanda se avrebbe sostenuto l'ex presidente nel 2024, Pence si è fermato e con un sorriso ironico ha detto a un pubblico della Georgetown University: "Beh, potrebbe esserci qualcun altro che preferirei di più".
Il presidente Biden ha confermato il rilascio di ulteriori 15 milioni di barili di petrolio dalla Strategic Petroleum Reserve, una scelta arrivata poco dopo che l’OPEC ha annunciato una riduzione della produzione. Questa mossa dovrebbe portare ad una diminuzione del prezzo negli Stati Uniti, dal momento che quest’ultimo non starebbe scendendo come previsto.
Il Segretario di Stato del Wisconsin ha diramato un regolamento che imporrà alle librerie che ricevono fondi statali di implementare misure volte ad impedire ai più giovani di consultare argomenti “non appropriati”, come quelli che riguardano la sessualità o l’orientamento sessuale.
Sono circa 8 milioni gli americani che al momento hanno fatto richiesta per il condono dei debiti studenteschi proposto dal presidente Joe Biden.
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicamente attaccato il candidato repubblicano per il Senato in Colorado Joe O’Dea, un moderato che si è espresso a favore del diritto d’aborto, definendolo RINO (Republican In Name Only). Quest’ultima uscita ha fatto crescere le preoccupazioni sul possibile atteggiamento del tycoon verso i membri del partito su particolari tematiche qualora il GOP dovesse ottenere la maggioranza al Congresso.