Perché Joe Biden è così impopolare fra i giovani?
Nel numero settimanale della nostra newsletter parleremo dei recenti sondaggi negativi sul presidente, ma anche dei "same-sax marriage" e della condanna per Bannon
Perché Joe Biden è impopolare con i giovani
Un sondaggio del New York Times e del Siena College ha rilevato che solo l'1% dei giovani tra i 18 ei 29 anni approva fortemente il modo in cui il presidente Joe Biden sta gestendo il lavoro. E il 94% dei Democratici sotto i 30 anni dice di volere un altro candidato nel 2024. Di tutte le fasce d'età, i giovani elettori sono i più propensi a dire che non voterebbero né per Biden né per Donald Trump in un'ipotetica riedizione delle elezioni di due anni fa nel 2024.
Questo è problematico per i Democratici. Ad aver votato per Joe Biden era stato il 62% degli elettori sotto i 30 anni nel 2020, mentre ora, secondo il sondaggio del Times, solo il 19% approva l’operato del presidente.
Ma perché gli elettori sono arrabbiati con Biden? Ha provato a rispondere il giornalista dell’Economist G. Elliott Morris nella sua newsletter settimanale.
La prima spiegazione risiede nel fatto che i giovani Dem sono meno schierati dei vecchi Dem. Un recente sondaggio dell’Economist e di YouGov ha rilevato che il 67% dei democratici di età superiore ai 64 anni si definisce un Democratico "forte", ma solo il 38% di quelli sotto i 30 anni dice lo stesso. I giovani sono anche il gruppo più propenso a definirsi indipendenti che sostengono i candidati del Partito Democratico.
La seconda spiegazione si concentra sul fatto che gli elettori più giovani sono generalmente insoddisfatti della politica americana e del sistema elettorale. Il sistema a due partiti li ha infatti obbligati a votare per Biden non perché credessero in lui ma perché volevano sconfiggere Trump.
La terza spiegazione risiede invece nel fatto che i giovani vedono l’età di Biden come un grosso problema e vorrebbero un candidato diverso nel 2024. Questo è infatti anche un gruppo elettorale più progressista degli altri e vorrebbe un candidato che meglio riflettesse i propri ideali.
La condanna di Stephen Bannon
Questa settimana Steve Bannon è stato condannato per oltraggio al Congresso a causa del suo aver ignorato un mandato di comparizione da parte del Comitato che indaga sugli eventi del 6 Gennaio 2021, quando una folla di rivoltosi, seguendo le ambigue parole dell’ex presidente Donald Trump, diede l’assalto al Congresso degli Stati Uniti, facendovi irruzione.
Dopo due giorni di testimonianze e presentazione delle prove, il verdetto della giuria è stato unanime ed è stato raggiunto in meno di tre ore. L’accusa era oltraggio al Congresso e la sentenza arriverà il prossimo 21 Ottobre, con la quale Steve Bannon rischia una pena da trenta giorni a due anni di carcere.
Uno dei punti fondamentali da chiarire, per il quale Bannon aveva ricevuto la citazione in giudizio, era la sua presenza il giorno prima dei fatti citati nella cosiddetta “War Room” di Trump al Willard Hotel di Washington e un’affermazione che Bannon aveva fatto nel suo podcast, nel quale aveva affermato che stava per “Scatenarsi l’inferno”.
Bannon però non ha presentato alcuna difesa e ha accolto il riconoscimento della sua colpevolezza con un ghigno, tuttavia il suo Avvocato, David Schoen, ha affermato di voler ricorrere in appello. Il commento è stato “Abbiamo perso una battaglia, ma non la guerra”.
La condanna di Bannon rappresenta una vittoria per il Dipartimento di Giustizia ed i Democratici che intendono sfruttare l’episodio come monito per tutti coloro che non intendono cooperare con la Commissione della Camera che sta indagando sugli eventi del 6 gennaio 2021.
Presentata una proposta bipartisan per evitare un nuovo 6 gennaio
Un gruppo bipartisan di senatori americani ha annunciato due proposte di legge per impedire ai candidati di rubare le elezioni. Le misure - denominate Electoral Count Reform and Presidential Transition Improvement Act e Enhanced Election Security and Protection Act - sono state presentate dai senatori Susan Collins (Maine) e Joe Manchin (West Virginia) e prevedono la revisione della legge sul conteggio elettorale nel tentativo di prevenire futuri tentativi di colpo di Stato come avvenuto il 6 gennaio 2021.
Le proposte di legge mirano a colmare le lacune della legge elettorale che l'allora presidente Donald Trump e i suoi alleati hanno cercato di sfruttare per rimanere al potere nonostante la sua sconfitta alle elezioni del 2020. Il primo disegno di legge chiarisce il ruolo del vicepresidente nel conteggio dei voti del Collegio elettorale, alza la soglia per le obiezioni dei membri del Congresso e cerca di impedire che liste di elettori fasulle interferiscano nel processo. La seconda proposta di legge, l'Enhanced Election Security and Protection Act, intende invece raddoppiare le pene previste dalla legge federale per chi "minaccia o intimorisce funzionari elettorali, osservatori, elettori o candidati", si legge nella sintesi delle proposte.
Inoltre, si aggiungono linee guida al Servizio Postale per migliorare i processi per le schede elettorali inviate per posta, autorizzare finanziamenti alla Commissione per l'assistenza elettorale per cinque anni e chiarire che i registri elettorali elettronici devono essere conservati.
La sentenza sui “same-sex marriage” potrebbe essere codificata in legge
Alla Camera dei Rappresentanti, il 20 luglio, è stata approvata una proposta di legge per codificare in legge la sentenza Obergfell che nel 2015 ha legalizzato i matrimoni omosessuali negli Stati Uniti, per proteggerla così dal rischio dello stesso destino della sentenza Roe sull'aborto. Il risultato ha visto 47 voti a favore da parte di esponenti repubblicani. Questa proposta di legge sembrava non avere molte chance di passare al Senato (dove deve superare la tagliola dei 60 voti per superare l'ostruzionismo repubblicano), ma alcune dichiarazioni di esponenti repubblicani sembrano aver aperto la porta a tale possibilità. Di recente due esponenti repubblicani di primo piano al Senato come Thom Tillis e John Thune hanno detto di attendersi che i senatori repubblicani favorevoli possano superare quota 10.
Le altre notizie della settimana:
Il governatore Gavin Newsom della California ha firmato una legge per fornire premi in denaro ai residenti che citano in giudizio con successo i produttori di armi vietate nello stato. Qualche mese fa il Texas aveva approvato una legge scritta appositamente per evitare una bocciatura della Corte Suprema, con il quale venivano posti forti limiti sul diritto d’aborto.
Usando lo stesso principio, questa norma dovrebbe servire (nelle intenzioni del governatore) a limitare la circolazione di armi d’assalto e fantasma.
Un candidato del GOP nelle elezioni per la carica di governatore a New York, Lee Zeldin, è stato minacciato da un uomo con una pistola puntata durante la campagna elettorale. Fortunatamente non ha riportato serie conseguenze.
Giovedì scorso la Camera dei Rappresentanti ha approvato un disegno di legge per salvaguardare l'accesso ai contraccettivi, a meno di un mese da quanto il giudice della Corte Suprema Clarence Thomas ha affermato che il tribunale dovrebbe ribaltare la decisione sulla protezione a riguardo.
In casa repubblicana cresce la preoccupazione a riguardo delle performance di Herschel Walker nella corsa al Senato in Georgia contro l’uscente Raphael Warnock. La campagna elettorale è stata infatti caratterizzata da una serie di errori, che hanno spinto i vertici nazionali ad aumentare il supporto nei suoi confronti in una sfida cruciale per l’assegnazione della maggioranza.
Le deputate progressiste Alexandria Ocasio-Cortez (N.Y.) e Ilhan Omar (Minn.) sono state arrestate (per pochi minuti e senza manette), insieme ad altri colleghi dem, dopo aver protestato l’annullamento della sentenza Roe v. Wade davanti alla Corte Suprema.