Un primo bilancio della Corte Suprema targata Trump
Un primo bilancio della Corte Suprema targata Trump, i guai giudiziari della Trump Organization, il mercato del lavoro e le altre notizie della settimana.
Un primo bilancio della Corte Suprema targata Trump
Si è concluso il primo ciclo di lavori della Corte Suprema americana dopo le nomine giudiziarie fatte da Donald Trump, che ha spostato decisamente verso destra l’istituzione. Poco prima della fine del mandato del tycoon, infatti, la morte della progressista Ruth Bader Ginsburg ha dato la possibilità di nominare la conservatrice Amy Coney Barrett. Si possono quindi tracciare i primi bilanci e trarre alcune conclusioni relativi al lavoro svolto dallo scorso autunno sino all’inizio dell’estate.
Anzitutto un brevissimo accenno sulla composizione della Corte, i cui giudici sono nominati dai presidenti e confermati dal Senato. A partire dal 1896 il loro numero è fissato a nove, fra cui un Chief Justice, attualmente John Roberts, e otto Associate Justices. Con le ultime nomine, la maggioranza conservatrice è di 6 voti a 3.
La giurisdizione è divisa in “original jurisdiction”, che avviene quando il caso è giudicato per la prima volta, ed “appellate jurisdiction”, quando vengono prese in esame sentenze di corti inferiori.
La prima considerazione che si può fare riguardo questi primi mesi riguarda il naturale spostamento a destra: lo si è visto, ad esempio, in una delle ultime votazioni sulle questioni relative all'accesso al voto. La Corte Suprema ha infatti accolto due leggi proposte dai repubblicani dell’Arizona che rendono più complesso il percorso elettorale e bocciato una della California che imponeva la comunicazione pubblica dei grandi finanziatori nelle campagne elettorali.
Un caso importante è stato anche il Fulton v Philadelphia dello scorso 17 giugno. La Corte Suprema si è schierata all'unanimità con un'agenzia di servizi sociali cattolica che aveva denunciato il governo della città di Philadelphia per averla esclusa dai processi d'adozione, in quanto questa agenzia non permetteva le adozioni da parte di coppie omosessuali.
Secondo un precedente del 1990, Employment Division v Smith, le leggi neutre che si applicano in modo generale possono ostacolare andare indirettamente contro la libertà religiosa. Ma poiché Philadelphia consentiva eccezioni alla regola antidiscriminazione, il giudice capo John Roberts nella sentenza ha scritto che l'ordinanza non era "generale" e quindi, dato l'impatto sull'agenzia, ha violato la costituzione.
In ogni caso, però, solo tre giudici si sono espressi a favore della completa abolizione della Division v Smith, come speravano alcuni conservatori. Questo porta al secondo tema: è vero che lo spostamento a c’è stato, ma questo è stato meno marcato rispetto a quanto alcuni avevano ipotizzato.
Un altro esempio è relativo alla decisione operata a riguardo del tentativo portato avanti da diciotto stati repubblicani per demolire l’Affordable Care Act, la legge sulla copertura sanitaria passata alla storia con il nome di Obamacare. Secondo numerosi analisti, infatti, si nota l’approccio minimalista del Chief Justice John Roberts, che punta al minor intervento possibile su questioni delicate e divisive e che rende più facile l’accordo su questioni polarizzanti.
Saranno solamente i prossimi mesi a dire se questo trend moderato proseguirà o se vedremo lo spostamento a destra sperato dai conservatori al momento delle nomine operate negli ultimi anni.
Guai giudiziari per la Trump Organization
Nuovi guai per la Trump Organization, l’azienda di famiglia dell’ex Presidente Donald J. Trump, dato che il suo CFO Allen Weisselberg è stato formalmente incriminato e rinviato a giudizio per 15 capi di imputazione che includono truffa, cospirazione, falsificazione di bilancio ed evasione fiscale.
L’accusa riguarda l’evasione fiscale per 1,7 milioni di dollari di benefit ricevuti dalla società di cui è manager sotto forma di affitti, automobili non dichiarati al fisco. Secondo il rappresentante della Procura Distrettuale di Manhattan, che rappresenta l’accusa, si tratta di un complesso schema di pagamenti illegali che va avanti da 15 anni, orchestrato dai principali manager dell'azienda che ne hanno beneficiato anche a livello personale.
Weisselberg si è dichiarato non colpevole e pronto a dare battaglia legale nel congresso: gli inquirenti sperano che quest’ultimo possa collaborare all’inchiesta in cambio di uno sconto di pena, anche se al momento questa possibilità appare remota.
Inevitabilmente la questione ha assunto anche connotati politici, con la Trump Organization che ha parlato di una “caccia alle streghe democratica” volta a colpire l’ex presidente, che in ogni caso al momento non sembra direttamente a rischio per quanto riguarda l’inchiesta, anche se secondo il legale Ron Fischetti non è ancora del tutto fuori pericolo.
Si sta riprendendo il mercato del lavoro
Nel mese di giugno negli Stati Uniti sono stati creati 850 mila nuovi posti di lavoro, dato record da inizio pandemia e sensibilmente di più dei 700 mila attesi dagli analisti. Metà dei lavori sono stati creati nel settore dell’ospitalità.
Il tasso di disoccupazione è salito di 0,1 punti dal 5,8% di maggio al 5,9% di giugno. Nonostante sembri paradossale non lo è perché vuol dire che le persone stanno rientrando nel mercato del lavoro dopo essere rimaste fuori per diversi mesi non cercando lavoro attivamente.
A questo punto, il 70% dei lavori persi a causa della pandemia sono stati ricreati, ma mancano ancora 6,8 milioni di posti di lavoro. Tra chi non è ancora rientrato nel mondo del lavoro, 1,5 milioni non lo ha fatto a causa della pandemia in calo dai 2,5 milioni di maggio.
Il mercato del lavoro sta anche registrando un aumento dei salari, in particolar modo nel settore dell’ospitalità e del tempo libero.
Le altre notizie della settimana
Inizia a diffondersi la variante Delta anche negli Stati Uniti. L’aumento dei casi si registra soprattutto in cinque stati (Arkansas, Missouri, Colorado, Nevada, Arizona). Secondo il CDC la variante rappresenta circa un quarto dei casi americani.
L'ex presidente Donald Trump ha detto al giornalista di Fox News Sean Hannity che ha già deciso se si candiderà di nuovo alla presidenza nel 2024, senza però comunicare la sua scelta.
Il 14 settembre in California si terrà la Recall Election richiesta dai Repubblicani dopo aver raccolto 1,5 milioni di firme contro il governatore Democratico Gavin Newsom.
In questa Recall Election gli elettori saranno chiamati a esprimere un “Sì” o un “No” alla domanda sulla volontà di rimuovere o meno il governatore dall’incarico. Sulla stessa scheda ci sono anche i candidati di tutti i partiti da votare come nuovo governatore (tranne Newsom), in caso di vittoria del Sì alla prima domanda.
Le truppe americane e dei Paesi alleati hanno lasciato la base di Bagram, la più grande base aerea dell'Afghanistan, dopo 19 anni, consegnandole alle forze del governo afghano.
La chiusura di Bagram, base simbolo del costoso intervento americano in Afghanistan, arriva a poche settimane dalla conclusione del ritiro integrale delle truppe americane dal Paese, a quasi 20 anni dall'inizio della missione, subito dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001.
Il procuratore generale Merrick Garland ha annunciato una moratoria sulle esecuzioni federali dopo che l'amministrazione di Donald Trump aveva ripreso l'uso della pena di morte nei casi federali.
Garland ha spiegato che il Dipartimento di Giustizia rivedrà anche le sue politiche e procedure per assicurarsi che "siano coerenti con i principi articolati in questo memorandum".
Lo Speaker della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi (D-Calif.), ha nominato, tra gli altri, la deputata repubblicana Liz Cheney (R-Wyo.) come membro della Commissione inquirente sugli eventi del 6 gennaio e l'assalto al Campidoglio da parte di un gruppo di supporter dell'ex Presidente Donald J. Trump. Si tratta di una decisione rilevante in quanto il voto da parte della Camera ha visto 2 soli deputati repubblicani votare a favore: Liz Cheney ed Adam Kinzinger (R-Ill.).
Gli Stati Uniti hanno ottenuto oggi il via libera alla tassazione minima globale sulle imprese da 130 Paesi che rappresentano il 90% del PIL mondiale, inclusi tutti i Paesi facenti parte del cosiddetto G20, quindi comprendendo anche Cina ed India, due Paesi che in precedenza avevano espresso perplessità su questo piano.
La Camera dei Rappresentanti americana ha approvato questa sera l’istituzione di una Commissione inquirente sugli eventi del 6 gennaio e sull’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti.
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