Vent'anni dall'11 settembre e l'obbligo vaccinale
Il ventennale dell’11 settembre, la linea dura di Biden sul vaccino, le mosse sull'aborto e le altre notizie della settimana.
Il ventennale dell’11 settembre
11 settembre 2001, ore 08.46 del mattino: il Boeing 767 si schianta contro la Torre Nord del World Trade Center, in quello passato alla storia come l’attentato più drammatico nella storia recente del mondo occidentale. Nella giornata di ieri, gli Stati Uniti hanno reso onore alle vittime celebrando il ventesimo anniversario del drammatico evento con una serie di cerimonie svolte in quei luoghi divenuti tristemente simbolo dell’immane tragedia.
A Ground Zero, nel luogo dove sorgevano le Torri Gemelle, si è tenuta una manifestazione in ricordo delle vittime, al quale ha partecipato il presidente Joe Biden, oltre agli ex inquilini della Casa Bianca Bill Clinton e Barack Obama. La cerimonia è stata scandita da numerosi minuti di silenzio, in coincidenza con lo scoccare dei minuti simbolo della tragedia occorsa vent’anni fa.
Al termine della cerimonia, poi, Biden si è recato in Pennsylvania a Shanksville, dove eroici passeggeri fecero precipitare un quarto aereo dirottato, che sarebbe stato diretto con ogni probabilità verso Washington. Qui erano già presenti la vice-presidente Kamala Harris e l’ex presidente George W. Bush, in carica vent’anni fa.
Particolarmente importante è stato proprio il discorso di quest’ultimo, che ha approfittato del memoriale per lanciare un monito sul presente, evidenziando come le minacce per gli Stati Uniti non provengano solamente dall’esterno, ma anche dal crescente estremismo interno che ha già mostrato la sua faccia violenta, contrapponendo questo clima con quello di unità che permise al paese di rialzarsi dopo l’attentato.
“Vediamo sempre di più che i pericoli del nostro Paese provengono non solo dall’esterno, ma anche dalla violenza all’interno del nostro Paese, ha detto Bush dal palco nel suo intervento durato circa 10 minuti, citando indirettamente le violenze avvenute il 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti.
“Ci sono alcune similitudini culturali tra gli estremisti violenti all’estero e quelli a casa nostra. Ma nel loro rifiutare il pluralismo, rigettare la vita umana, nella loro determinazione a sfidare i simboli della nostra nazione, sono entrambi figli dello stesso spirito malvagio. Ed è nostro dovere affrontare entrambi”.
La linea dura di Biden sul vaccino
La lotta alla pandemia è stata una delle priorità per Joe Biden sin dall’insediamento alla Casa Bianca del nuovo presidente, che ha impostato la sua linea in netta discontinuità con quella del suo predecessore, prendendo numerose misure a livello federale per limitare la diffusione del contagio. Se l’influenza del governo si era notevolmente ridotta con il calare dei casi dovuti alla campagna di vaccinazione, la ripresa della curva epidemica causata da variante delta ed un numero di inoculazioni che si è stabilizzato su numeri più bassi rispetto a quelli europei hanno imposto un nuovo intervento.
Per operare un confronto che possa chiarire la situazione, soltanto il 53% della popolazione americana ha completato il ciclo vaccinale, mentre in Italia questa percentuale è decisamente più alta, e si assesta al 66.8%. I dati mostrano come la resistenza al vaccino provenga soprattutto dal Partito Repubblicano, dato che i 9 stati con le percentuali di vaccinazione più bassi sono tutti politicamente tendenti verso il GOP.
Numeri che hanno portato il presidente Biden ad una conferenza stampa nella quale ha attaccato quanti hanno scelto di rifiutare il vaccino, intraprendendo una serie di azioni che comportano l’obbligo per alcune categorie. I toni del discorso sono stati molto duri: “"Abbiamo gli strumenti per combattere il COVID-19, ma una netta minoranza di americani, sostenuta da una netta minoranza di funzionari eletti, ci impedisce di svoltare l'angolo. Questa politica pandemica, come la chiamo io, sta facendo ammalare le persone e causa la morte di molte persone non vaccinate" ha infatti affermato il presidente, aggiungendo come “non possiamo permettere che queste azioni mettano a rischio la protezione della grande maggioranza degli americani che hanno fatto la loro parte [vaccinandosi, ndt] e vogliono tornare alla vita normale".
Quali saranno le misure che intraprenderà la Casa Bianca per invertire la rotta? Alcune sono state preannunciate già dallo stesso presidente Biden. L’obbligo scatterà per tutti i dipendenti delle agenzie federali e delle aziende fornitrici del governo federale, ad eccezione di quelli esenti per motivi religiosi o sanitari. Anche le aziende con più di 100 dipendenti dovranno rispettare la misura, o in alternativa effettuare tamponi settimanali per tutti i loro lavoratori.
Secondo il nuovo piano annunciato ieri, anche i lavoratori delle restanti strutture sanitarie che ricevono il rimborso Medicare o Medicaid, inclusi i principali ospedali, dovranno essere obbligatoriamente vaccinati. Si tratta di norme che impattano circa altri 17 milioni di lavoratori e 50 mila aziende fornitrici.
Il Presidente ha anche detto che richiederà ai datori di lavoro di fornire un periodo di ferie retribuito ai propri dipendenti per consentire loro di vaccinarsi, ed ha esortato i grandi luoghi di intrattenimento (ad esempio come i parchi giochi di Disneyland) a richiedere la prova della vaccinazione o un tampone negativo per l'ingresso. Dalla Casa Bianca fanno sapere come si tratta di decisioni in linea con il mandato con il quale Biden è stato eletto, ovvero quello di impegnarsi a fondo nella lotta alla pandemia per portare il paese fuori dal Covid, e che le possibili reazioni avverse sono state in ogni caso messe in conto.
La decisione, in ogni caso, ha aperto il confronto politico ed acuito lo scontro con i repubblicani, da tempo schieratii su una posizione che non vede di buon occhio l’intervento statale nella lotta alla pandemia. Una delle posizioni esemplari da questo punto di vista è quella rappresentata dal governatore della Florida Ron De Santis, che ha intrapreso una battaglia per impedire alle autorità locali di imporre la mascherina all’interno delle aule scolastiche.
Diversi governatori repubblicani, inoltre, hanno preannunciato la volontà di intraprendere battaglie legali per rovesciare la decisione di Biden, mentre alcuni candidati minacciano la disobbedienza civile.
Le mosse di Biden sull’aborto
Al centro della newsletter della scorsa settimana c’è stato il tema relativo alla decisione della Corte Suprema, che ha deciso di non bloccare una legge del Texas autorizzando di fatto il divieto di aborto dopo sole sei settimane, arco di tempo in cui la quasi totalità delle donne non ha ancora scoperto la gravidanza.
In risposta a questa decisione l’amministrazione Biden sta provando ad esplorare tutte le strade per poter aiutare le donne del Texas che desiderano abortire. Una delle dichiarazioni sul tema è arrivata dal procuratore generale Merrick Garland, che ha affermato come il Dipartimento di Giustizia stia esplorando le strade per capire in che modo si possa contrastare una legge fortemente voluta del governatore Gregg Abott, che potrebbe essere presto emulata anche da numerosi altri stati repubblicani.
Garland ha affermato anche che gli Stati Uniti hanno il “dovere di rivendicare i diritti dei cittadini quando uno stato infrange quelli che sono i diritti sanciti dalla costituzione”, affermano come il governo federale è pronto a citare in causa la legge. Questo porterà la questione sino alla Corte Suprema, che questa volta sarà chiamata ad esprimersi sulla costituzionalità della legge (nell’ultima decisione aveva solamente deciso di non bloccarla, senza esprimersi a riguardo).
A riguardo segnaliamo inoltre una lettura consigliata, ovvero il lavoro del nostro Giovanni Chiacchio che ha ripercorso nel dettaglio la storia della Roe vs Wade, la storica sentenza della Corte Suprema che rese l’aborto legale in tutti gli Stati Uniti.


Le altre notizie della settimana
Circa 100 cittadini americani restano da evacuare dall'Afghanistan dopo la fine del ritiro delle truppe americane dal Paese che è stato completato il 31 agosto. Lo ha riferito il capo di staff della Casa Bianca Ron Klain. Klain afferma che i funzionari generali sono in contatto regolare con gli americani ancora presenti nel Paese e che l'Amministrazione Biden sta lavorando per aiutare coloro che vogliono abbandonare l'Afghanistan.
Più di 7 milioni di persone hanno perso i propri sussidi di disoccupazione a partire da oggi dopo la scadenza dei programmi federali Pandemic Unemployment Assistance (PUA), Pandemic Emergency Unemployment Compensation (PEUC) e Federal Pandemic Unemployment Compensation (FPUC) creati a partire da marzo 2020. Ad opporsi all'estensione dei sussidi di disoccupazione oltre la scadenza di settembre sono stati in particolare i repubblicani e gli imprenditori, che hanno dato a questi sussidi la causa della mancanza di domanda di lavoro che ha rallentato la ripresa economica, affermando che per molte persone era più lucrativo restare a casa che cercare lavoro.
La Virginia ha rimosso la statua del generale confederato Robert E. Lee dalla sua capitale Richmond, a pochi giorni dalla decisione della Corte Suprema statale che ha dato il via libera alla sua rimozione. Si tratta dell'ultimo monumento confederato ad essere rimosso, a più di un anno ormai dalle proteste per la giustizia razziale che hanno scosso gli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd lo scorso anno a Minneapolis, ed a circa 2 mesi dalla rimozione di un'altra statua di Lee a Charlottesville.
Il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, ha di nuovo chiesto ai leader del Congresso di aumentare il tetto del debito in una lettera inviata ieri (in allegato al post), in cui afferma che gli Stati Uniti rischiano il default se il Congresso non agirà velocemente.
Nella lettera Yellen afferma che secondo le stime del Dipartimento del Tesoro, il governo americano resterà senza soldi nel mese di ottobre, quando si saranno estinte le possibilità di usare ulteriormente le "misure straordinarie" intraprese dal Dipartimento per continuare a finanziare le attività governative dopo la scadenza dell'ultima estensione del tetto del debito, lo scorso 31 luglio.
L'imprenditore Andrew Yang dopo essersi candidato senza successo con i Democratici alla presidenza e a sindaco di New York ha deciso di fondare un terzo partito, scrive POLITICO.
Sorgono alcuni dubbi a riguardo di un attacco americano che ha colpito un automobile in quel di Kabul, sospettata di contenere esplosivo per un attentato, costato la morte di alcuni civili. Stando a quanto riportato dal Washington Post, ci sono alcuni dubbi sulla possibilità che all’interno del veicolo ci fosse effettivamente esplosivo, affermando come la detonazione potrebbe essere stata generata dal carburante.
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